Inspirato al libro di Valentina D'Urbano, il rumore dei tuoi passi.
-Ti conviene non toccarla quella scatola-
Sobbalzai e mi girai verso il punto dal quale proveniva la voce.
Davanti a me un ragazzino poco più alto di me, con i capelli corvini, gli occhi verdi e una maglia troppo larga, mi parlava con aria seria cercando di essere minaccioso.
-Scusa... io non volevo farti arrabbiare...- bisbigliai a mezza voce
-Sei nuova?- chiese.
-Si, sei tu il bambino che corre per tutto il palazzo suonando continuamente ai campanelli delle altre case?-
-Perchè lo vuoi sapere?-
-Vorrei conoscere qualcuno con cui giocare. La fidanzata di papà e mio padre non vogliono mai lasciarmi uscire a giocare, sono mesi che sono chiusa dentro casa...- gli risposi asciugandomi le lacrime.
-Perchè non ti fanno uscire?- chiese curioso.
-Dicono che sono strana, che vedo cose nella testa che non esistono, ma non è vero! Vedo i mostri, sento che vogliono farmi del male e non so come scappare!- risposi piangendo ancora più forte.
Questa one-shot è un What if sulla vita di Percy e Annabeth da bambini