Fanfic su attori > Jared Leto
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Autore: Jump And Touch The Sky    02/03/2018    0 recensioni
-"Per cui, che aveva fatto? La prima cosa che le era venuta in mente, la cosa più intelligente che avrebbe potuto fare... Aveva scritto una letterina a Babbo Natale."-
Uno scherzo cretino. Una studentessa disperata. Una reputazione da salvare. Una strana letterina di Natale. Una serie di fortunate coincidenze. Il Natale di Jared forse non sarà tranquillo come spera...
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jared provò a svegliare Valentina in tutti i modi.

Chiamandola per nome, poi per cognome, poi per soprannome, insultandola, scrollandola... ma nessuna di queste tecniche sortì alcun effetto.

Gli venne il dubbio che fosse morta congelata e rischiò di andare nel panico, quando Olga, navigatore elfico di ultima generazione, disse di avere incorporata anche la funzione sveglia.

Bastava dire "Armageddon" per attivarla.

-Armageddon?- fece Jared, perplesso. -Ma scusa, perché proprio Arm...

-Funzione sveglia attivata.- dichiarò Olga, interrompendolo. Detto questo, diede il via a una serie di rumori talmente potenti e talmente molesti che Valentina non avrebbe potuto fare a meno di svegliarsi nemmeno se fosse stata ibernata.

Jared si tappò le orecchie, l'italiana si svegliò di soprassalto, urlando terrorizzata. Manco a dirlo, si scordò di trovarsi su una slitta volante e se Olga non avesse attivato il recuperatore d'emergenza, si sarebbe spiaccicata al suolo dopo un volo di almeno duecento metri.

E si sarebbe schiantata sulla cupola del Brunelleschi, che al momento stavano sorvolando.

-Sei pazza?!- esclamò, affannata, aggrappandosi al sedile della slitta con entrambe le mani. -Se fossi caduta avrei potuto rovinare la cupola!

-Ti preoccupi per la cupola e non per la tua vita?- fece Jared, allibito.

L'italiana annuì con decisione e gli lanciò un'occhiata sprezzante.

-Ovviamente. Che c'è di strano?

-Oh, niente, lascia perdere.

-Dire "Pace perpetua" per espellere l'italiana molesta del veicolo.- intervenne Olga in quel momento.

Valentina si accigliò. -Hai approfittato del mio sonnellino per aizzarmi contro il navigatore? Signor Jared Leto, sei davvero un farabutto di prima categoria superiore.

Jared la guardò con disprezzo.

-Non gliel'ho insegnato io. Pensa quanto sei fastidiosa. Riesci a farti odiare anche dai navigatori.

Lei stava per replicare, quando Olga annunciò che avevano raggiunto un buon punto per atterrare.

Vale a dire il cortile di Palazzo Pitti. Che era pieno di gente.

-Non possiamo atterrare lì in mezzo! Se qualcuno ci vedesse...- provò a obiettare Valentina, preoccupata.

-Dire "Diottrie" per attivare l'invisibilità.

-...diottrie.

Parcheggiata la slitta a Palazzo Pitti ed eliminati almeno due strati di armatura anti-gelo, Valentina e Jared fecero per mettersi alla ricerca di Babbo Natale abbandonandola lì, tanto era invisibile, ma Olga non volle sentire ragioni.

-Vengo anch'io.- disse, appena i due -ancora invisibili- fecero per scendere dalla slitta.

-No, tu no.- fu la pronta risposta di Valentina.

-Perché no?- rispose invece Jared, che aveva tutto l'interesse a portarsi dietro la sua unica alleata in quella surreale avventura.

-Perché no!- fece l'altra, decisa. -E' un navigatore lappone, e io vivo a Firenze da anni, sono perfettamente in grado di orientarmi anche senza il suo aiuto.

-Stento a crederlo.- commentò Olga, con la sua acida voce robotica.

Valentina non si era mai sentita così tanto offesa in vita sua.

Scese dalla slitta e se ne andò da sola, senza nemmeno fare caso se qualcuno l'avesse vista comparire dal nulla. Jared staccò il navigatore e le corse dietro, senza che nessuno si accorgesse di lui.

-Valentina, aspetta! Non fare l'offesa, ho lasciato lì Olga!

Lei nemmeno si voltò.

-Per quanto mi riguarda puoi anche rimanere con lei e cantarle una serenata. Chi fa da sé fa per tre.

-E' una scenata di gelosia? No, perché per un navigatore sarebbe la prima volta...

-Non essere ridicolo. Tieni gli occhi aperti, piuttosto. Babbo potrebbe essere ovunque.

Girarono per due ore, fermandosi solo per mangiare qualcosa, dal momento che a ora di pranzo stavano sorvolando l'Europa, ma anche se avevano battuto tutta Firenze, palmo a palmo, non trovarono nessuna traccia del loro obiettivo.

Stavano già per darsi per vinti e gettare la spugna, quando Olga, nascosta nella tasca interna del cappotto di Jared, si decise a rompere il suo silenzio forzato.

-Rilevo uno spostamento del fuggitivo.

Erano seduti sui gradini di Santa Croce. Valentina si voltò lentamente verso Jared, minacciosa.

Lui si trovò impreparato.

-Cosa?

-L'hai portata.

-Chi?

-Quella.

-Non capisco di cosa parli.

L'italiana sospirò.

-Dov'è andato, Olga?- chiese, rinunciando alla sua ira. Non ne poteva più di correre di qua e di là per cercare quel tizio. Per ritrovarlo era disposta anche a scendere a compromessi con quell'odioso aggeggio.

Jared estrasse il navigatore dal suo nascondiglio e quello emise un segnale acustico prima di rispondere.

-A Los Angeles, Stati Uniti. Distanza: novemilanovecentosessantasette chilometri e cinquantasei.

La risposta di Olga fu seguita da alcuni minuti di silenzio.

Sembrava quasi che Babbo Natale li stesse prendendo in giro. Prima Firenze, poi Los Angeles... a che gioco stava giocando?

Valentina e Jared si guardarono per un istante, perplessi, poi lei sospirò profondamente e si alzò in piedi.

-Va bene, allora andiamo. Non abbiamo altra scelta.- annunciò.

Fu così che lo strano gruppo di avventurieri -Olga inclusa- risalì sul suo atipico mezzo di locomozione, che immediatamente spiccò il volo.

Appena la slitta si fu staccata da terra, si accese una spia verde.

-Olga- fece Jared, allarmato. -Olga, tesoro, che significa quella spia?

Valentina stava per indignarsi per l'appellativo con cui Jared si era rivolto al navigatore, ma si accorse che c'era un problema più grave.

-Credo di saperlo...- balbettò, indicando il piazzale, sotto i loro piedi.

Jared si sporse e inorridì.

Tutti, tutti, i presenti li stavano fissando a bocca spalancata, additandoli, nel più completo e attonito silenzio.

-Comando invisibilità disattivato per eccessivo tempo di utilizzo.- disse Olga, impassibile come al solito.

Valentina e Jared erano diventati bianchi come due fantasmi. Nessuno dei due aveva la minima idea di cosa fare. La slitta restava lì in mezzo, sospesa a mezz'aria, tra gli occhi increduli di centinaia di turisti provenienti da tutto il mondo.

-Ehm... salve!- esclamò all'improvviso Valentina, colta da una specie di ispirazione. Jared le lanciò un'occhiata perplessa.

-Non è quello che sembra... già... questa non è la slitta volante di Babbo Natale, nel caso qualcuno di voi se lo stesse chiedendo. Stiamo... ehm... facendo le prove per... la recita di Natale! Quindi...- proseguì lei, cercando di sembrare il più convincente possibile.

-Dire "Jamm' ja'" per attivare la turbo velocità.- s'intromise Olga, in quel momento.

-JAMM' JA'!- esclamarono Jared e Valentina, senza pensarci un secondo.

La slitta partì alla velocità della luce, lasciando il piazzale immerso in un irreale silenzio di tomba.

Quando furono abbastanza lontani, Olga ridusse la velocità di crociera e tutti poterono tirare un sospiro di sollievo.

Il viaggio durò poco, al massimo un paio d'ore, e per tutto il tempo Olga, Jared e Valentina non fecero altro che progettare strategie di parcheggio alternative per evitare di destare scandalo pure a Los Angeles.

Conclusero che era bene adottare una strategia mimetica, trasformando la slitta in un'automobile e parcheggiandola normalmente. Sembrava il modo migliore per passare inosservati.

Nei pressi della loro meta, Olga rilevò il segnale di Babbo Natale e li indirizzò a Santa Monica.

-Okay, allora, iniziamo col mettere in chiaro che quello che conosce Los Angeles, qui, sono io. Quindi non metterti a comandare come tuo solito, italiana. Stavolta il capo sono io.- fece Jared, appena ebbero trasformato la slitta in auto in un luogo abbastanza appartato, mettendosi alla guida.

Valentina alzò gli occhi al cielo.

-Non avevo intenzione di comandare, se è per questo.

-Ah, no?

-No. Gira a sinistra.

Jared la guardò storto, girando a destra. -Dicevi?

L'italiana sbuffò e si voltò dall'altra parte, offesa. Erano fermi a un semaforo, sul lungomare, e lo sguardo di Valentina vagava fuori dal finestrino senza sapere dove posarsi, finché nel suo campo visivo non entrò una corpulenta e familiare figura.

-Jared! E' lui!- strillò, indicando un tizio con una giacca estiva rossa e un paio di bermuda.

Olga, che stranamente era rimasta zitta per tutto il tempo, confermò con un paio di bip.

-Con i bermuda a dicembre? E spera anche di passare inosservato?- commentò Jared, ripartendo.

-E' abituato in Lapponia, Jared.

-Giusta osservazione.

Impegnati com'erano a pedinare Babbo Natale, non si accorsero di aver attirato l'attenzione di un tizio munito di teleobiettivo che evidentemente stava aspettando di immortalare qualche celebrità a passeggio. Guarda caso, questo tale aveva tra le mani un giornale di gossip, sulla copertina del quale campeggiava una fotografia di Jared Leto e una ragazza che era del tutto identica a quella che gli era appena passata davanti in una macchina di un colore improbabile.

Dopo una decina di minuti, Babbo Natale attraversò la strada e si diresse verso la spiaggia, al che i suoi inseguitori parcheggiarono e gli andarono dietro a piedi, lasciando Olga in macchina a controllare che quest'ultima non tornasse slitta o assumesse qualche altra forma strana.

Il vecchietto si era seduto sulla sabbia e sfogliava una rivista, pacifico e beato come uno che non ha assolutamente niente da fare nella vita.

A pochi passi da lui, Valentina fece cenno a Jared di fermarsi.

-Cerchiamo di non spaventarlo, mi raccomando. Se scappa è finita.- gli sussurrò, senza staccare gli occhi da Babbo Natale.

Jared le rivolse un sorrisetto. -Fino a prova contraria, non è un coniglio e noi non abbiamo nessun fucile. Perché mai dovrebbe spaventarsi?

Lei non cambiò espressione. -Vedendo te si spaventerebbe chiunque.

L'altro si offese a morte, ma Valentina riprese a camminare e lui dovette seguirla senza fiatare, meditando in silenzio la sua terribile vendetta.

-Buonasera, gentile signore!- esordì l'italiana, avvicinandosi al loro obiettivo, che si voltò placidamente verso di loro.

-Buonasera a voi!- rispose, chiudendo la rivista.

-Salve... siamo venuti a riportarla a casa.

A quelle parole della sua interlocutrice, Babbo Natale mise su un'espressione sorpresa.

-Siete della polizia?- chiese, preoccupato.

Valentina e Jared si scambiarono un'occhiata.

-No, vede, siamo Jared e Valentina, quei due che... insomma, io sono Jared Leto, e questa pazza che mi accompagna aveva chiesto a lei di rapirmi, l'anno scorso. Siamo finiti a Parigi, poi ci siamo incontrati sull'aereo... non si ricorda niente?- spiegò lui, tutto d'un fiato, spostando Valentina con un braccio.

Il vecchietto lo guardò sinceramente perplesso.

-Io non vi ho mai visto in vita mia.

-Ecco, siamo quei due sulla copertina di quella rivista che sta leggendo! Eravamo a Parigi e stavate tutti e due cercando di rapirmi, lei e questa svitata qui.- insistette Jared, che iniziava a sospettare di trovarsi in un film dell'orrore dove tutti cercavano di farlo passare per pazzo schizofrenico. Non gli passò nemmeno per la testa che potessero essersi sbagliati e quello lì non fosse Babbo Natale. Era assolutamente sicuro di trovarsi davanti al tizio barbuto che aveva incontrato sull'aereo un anno prima, e non poteva essere una coincidenza.

-Mi scusi, ma lei chi è?- fece Valentina, dubbiosa.

-Mi chiamo Nicholas White, ho un negozio di giocattoli a San Francisco.

-No, tu sei Babbo Natale che sta bluffando, e adesso verrai con noi.- replicò Jared, convinto, aiutandolo ad alzarsi. -E butta via questa rivista.

Nicholas White li seguì protestando pacatamente ma insistentemente fino alla slitta.

O meglio, fino al punto in cui avrebbe dovuto trovarsi la slitta. Che, però, non c'era.

Valentina notò che Jared manifestava un poco rassicurante tic all'occhio sinistro.

-Qualcosa mi dice che abbiamo dimenticato di pagare il parcheggio.- constatò, calmissima.

-Mi dispiace...- sospirò il vecchietto, sinceramente dispiaciuto.

-Non è possibile!- sbraitò invece Jared, facendo sobbalzare gli altri due. Tirò fuori dalla tasca del cappotto le chiavi della slitta e iniziò a studiarle attentamente.

-Ci dovrà pur essere un comando a distanza...

-Cosa te lo fa pensare?- sussurrò Valentina, cercando di non suonare troppo sarcastica per non beccarsi un pugno.

-E' una slitta magica! Dovrà pur avere dei comandi a distanza.- così dicendo, l'americano schiacciò a caso uno dei pulsanti del telecomando. Tutti e tre rimasero in silenzio, aspettandosi che succedesse qualcosa da un momento all'altro, ma dopo una decina di secondi non era successo ancora niente, al che persero le speranze.

-Sentite- esordì Nicholas White, in un estremo tentativo di liberarsi. -Io non c'entro niente con questa storia, potrei tornare a casa?

Non aveva ancora finito di pronunciare la frase, quando si sentì un segnale acustico e una voce metallica annunciò che per disattivare l'invisibilità d'emergenza dovevano dire "diottrie".

Gli occhi dei due pseudo-rapitori s'illuminarono di colpo.

-Diottrie!- esclamarono, in coro, e davanti a loro apparve una vecchissima utilitaria color mentuccia.

Mentre Valentina e Jared gioivano, Nicholas White lanciò un'occhiata scettica all'automobile.

-E quella dovrebbe convincermi che sono Babbo Natale?

-Oh, lo farà, niente paura!- rispose Valentina, aprendo la portiera posteriore per farlo salire.

Jared si mise alla guida e si diressero verso casa sua.

-Questa è la giornata più lunga della mia vita.- sbuffò Valentina, quando finalmente poté scendere dalla macchina. -Sono solo le undici di mattina e io ho già viaggiato tra la Lapponia, Firenze e Los Angeles. Se lo racconto non ci crederà nessuno.

Jared stava aprendo la porta di casa, mentre Nicholas White si guardava intorno non sapendo bene cosa fare.

-E' proprio per questo che non dovrai raccontarlo. Non come l'altra volta.- fece il primo, lanciandole un'occhiataccia.

Si misero intorno a un tavolo e parlarono per almeno due ore, ma il signor White sembrava davvero non avere niente a che fare con Babbo Natale. Avevano preso un granchio, non c'erano più dubbi.

Alla fine furono costretti a lasciarlo andare, scusandosi e pregandolo di non denunciarli.

-Eppure ero così sicuro che fosse lui...- sospirò Jared, scoraggiatissimo.

Se possibile, Valentina era ancora più abbattuta di lui. Proprio adesso che finalmente era riuscita a convincerlo che non era completamente psicopatica e che Babbo Natale esisteva.

-In ogni caso, il Natale è rovinato.- concluse, cupa. -Direi che ormai posso anche tornarmene a casa.

Mentre s'infilava il cappotto, Jared la guardava accigliato.

-Sai che ti dico?- esclamò, all'improvviso.

-Mh.

-Che i regali li consegneremo noi.

Valentina rimase perplessa per un istante, poi scoppiò a ridere.

-Sei impazzito.

-Dev'essere la tua influenza nefasta. Comunque sia, fa' come vuoi, vorrà dire che li consegnerò da solo e sarò io l'eroe del Natale.

Jared uscì e si avviò verso la slitta, mentre Valentina era rimasta di stucco sulla soglia della porta.

-Ma non abbiamo i regali!- protestò, raggiungendolo di corsa.

-Aprire il portabagagli per ottenere i regali.- gracchiò Olga, impassibile come suo solito.

Valentina sospirò e finì di allacciarsi il cappotto.

-E va bene. Consegniamo questi dannati regali e vediamo che succede.

-Sarà bene iniziare subito a organizzarsi. Dalle tue parti sta già facendo notte, e il mondo è grandino.- disse Jared, con un sorrisetto divertito, richiudendo il portabagagli dopo aver constatato che dentro c'era il magico sacco con cui, un anno prima, qualcuno aveva tentato di rapirlo.

Valentina non poteva credere alle sue orecchie, la soddisfazione per aver finalmente coinvolto anche quella diva insensibile nelle sue folli avventure rischiava di sopraffarla. Tuttavia decise di darsi un tono e non manifestare la sua grande voglia di ballare la macarena per festeggiare.

-Come vuoi. Ma prima vorrei cenare. Anche se è ora di pranzo. Fingerò che sia ora di cena.

Il resto della giornata passò tra planisferi e calcolatrici per mettere a punto tutti i fusi orari del mondo. Quando Jared e Valentina -che aveva ottenuto di poter dormire nella camera degli ospiti anziché sul divano- si ritirarono era buio già da un pezzo e tutti e due non capivano più nemmeno in che area geografica si trovassero.

 

Note dell'autrice

Lo so che vi sono mancata, non c'è bisogno che me lo facciate presente u___u

Buona lettura!

-Valentina

   
 
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