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Autore: Flaesice    03/03/2018    0 recensioni
Penelope Penthon è una ragazza bella, sfacciata ed intraprendente; una ragazza che non si è mai arresa alle difficoltà della vita, che si è fatta da sola ed odia i pietismi.
Nel suo mondo non esistono le mezze misure: tutto deve essere necessariamente o bianco o nero, giusto o sbagliato.
Ma nella vita - prima o poi - si è sempre obbligati a scontrarsi col grigio, ed è proprio allora che tutte le certezze crollano e bisogna mettersi in discussione.
E' ancora una ragazzina quando per gioco decide di sedurre un suo compagno di scuola, il riservato Nathan Wilkeman, per poi allontanarlo definitivamente.
Il destino li farà incontrare cinque anni dopo nella meravigliosa Los Angeles; Penelope sempre più votata al suo stile di vita, ma Nathan?
Decisamente più esperto e meno impacciato cercherà di prendersi una piccola rivincita per il passato, ma si sa che la passione non è un'emozione facile da gestire nemmeno per una come Penelope.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Capitolo XXIV

I primi quattro giorni a Los Angeles trascorsero in fretta – decisamente troppo – nella frenesia delle giornate che scorrevano tra i mille impegni. Beth era sempre più emozionata in vista delle nozze, la sua ansia difficile da placare mentre Thomas cercava di nascondere l’agitazione che gli trapelava dallo sguardo; Jamie e Marc oramai erano diventati un duo comico indivisibile ed ogni sera era impossibile cenare tranquillamente, senza rischiare almeno un paio di volte di soffocare con cibo o vino di traverso per le troppe risate.
Tanya continuava a starmi addosso in una maniera quasi morbosa, ma a mio parere adorabile, ed anche io mi resi conto che nonostante ci fossimo tenute in contatto costantemente nell’arco dei mesi viversi era tutt’altra storia.
Noemi, invece, restava lievemente in disparte chiusa nel suo disagio, non potevo biasimare il suo atteggiamento dato che si trovava in un conflitto di interessi tra la mia amicizia e la felicità di suo fratello.
Finii di prepararmi per l’addio al nubilato di Beth che si sarebbe tenuto quella sera stessa, in concomitanza con l’addio al celibato di Tom che si sarebbe festeggiato nello stesso locale ma in due sale separate.
Indossai un mini dress color oro e degli altissimi sandali gioiello, quando vidi Jamie uscire dal bagno con la camicia bianca che spiccava sulla pelle dorata dai pomeriggi trascorsi in spiaggia, le maniche arrotolate lungo gli avambracci che lasciavano intravvedere la misteriosa scritta tatuata sulla pelle di cui ancora non avevo scoperto il significato, i capelli biondissimi le cui punte gli si arricciavano lievemente sulla nuca, emisi un sonoro fischio di apprezzamento.
«Cavolo, sei uno schianto»
Mi sorrise sornione mettendosi una mano nella tasca dei pantaloni ed improvvisando un’improbabile sfilata.
Risi di gusto e non appena fu sotto tiro gli mollai un pugno sul pettorale sodo. «Smettila, vanitoso»
«Sai» esordì squadrandomi da capo a piedi «Non me ne intendo, ma sei davvero bellissima»
Mi morsi l’interno del labbro e gli sorrisi scoprendo una timidezza che non mi apparteneva.
«Grazie»
Il problema, in verità, era uno soltanto. Sapevo che con molta probabilità avrei incrociato Nathan e, come se non bastasse, sarebbe arrivato con la sua nuova ragazza, o forse semplicemente la sua ragazza.
Notai che Jamie mi osservava mentre ero assorta nei miei pensieri, capii all’istante che aveva compreso già tutto per questo assunsi un’aria indifferente fingendo di sistemarmi i capelli vaporosi dinnanzi allo specchio.
«Io sono pronto, tu?» chiese cercando di togliermi dall’imbarazzo.
«Certo, andiamo»
Nel soggiorno trovammo Marc e Tanya già ad attenderci, lui con uno sportivo jeans scuro e una leggera giacca blu, lei con un abitino nero che lasciava la schiena totalmente nuda coperta soltanto dalla lunga treccia bionda la cui punta quasi sfiorava il fondoschiena.
«Wow che coppia» esclamai.
«Potremmo dire lo stesso» disse Tanya guardandoci sorridente.
«Non ci pensare nemmeno» rispose Jamie prendendomi per mano e fingendosi scocciato «Forza è tardi, muoio proprio dalla voglia di vedere un paio di spogliarelliste infoiate» disse con malcelata ironia «Non posso venire nella vostra sala a vedere quei bei maschioni?» chiese implorante.
«No, spiacente. È una serata per sole donne» rise Tanya.
«E poi non ci saranno spogliarellisti» dissi con aria furba.
«Si, come no. Raccontalo a un altro» si intromise Marc prendendo per mano la sua morosa «Andiamo prima che si faccia tardi»
Non appena arrivammo al locale mostrammo i nostri inviti al bodyguard alla porta, poi un ragazzo dal fisico prestante e vestito di tutto punto prese noi donne per scortarci nella nostra sala, così come una ragazza dalle gambe chilometriche prese sottobraccio un Marc divertito ed un Jamie a dir poco annoiato.
La sala era abbastanza grande, le luci stroboscopiche creavano vari giochi di luce tra il blu e il magenta sulle pareti, la postazione bar era già piena di persone tra cui riconobbi qualche faccia amica.
«Ci sarà da divertirsi» urlò Tanya al mio orecchio per farsi sentire.
«Già» urlai anch’io.
“Lo spero proprio” sussurrai tra me.
Scovammo Beth tra la folla e ci avvicinammo per salutarla e lasciarle una serie di regalini a luci rosse che le avevamo comprato, poi ci dirigemmo verso il bar.
«Stasera voglio ubriacarmi» dissi alla mia amica.
La vidi ridere divertita mentre guardava i vari camerieri che giravano per la sala coi soli pantaloni neri e papillon rosso al collo a coprirli.
«E perché mai? Io voglio rimanere totalmente lucida» disse indicandomi con lo sguardo un moretto dal sorriso mozzafiato che si era avvicinato con un vassoio pieno di flûte di champagne.
«Grazie» dissi prendendone due.
«Grazie a voi dolcezze» ci fece un occhiolino prima di riprendere il suo giro.
Mentre sorseggiavo quelle invitanti bollicine scorsi Noemi seduta ad uno sgabello al bar con un drink tra le mani, al suo fianco c’era Emily e con loro una appariscente ragazza dai capelli rossi.
«C’è Noemi, andiamo?» chiesi a Tanya indicando il punto.
La vidi guardare in direzione del mio dito e dirmi qualcosa, ma ormai stavo già camminando e la musica era troppo alta per sentirla.
«Ehi tesoro, ciao Emily»
Noemi mi guardò e per un nano secondo perse il sorriso che le aleggiava sul volto, fu così veloce che addirittura pensai di averlo immaginato.
«Ciao Penny» si alzò e mi strinse in un fugace abbraccio.
C’era qualcosa di strano in lei, sembrava improvvisamente agitata.
«Ciao Penelope, stai benissimo» disse Emily.
«Ti ringrazio» le sorrisi.
Mi voltai poi verso la loro amica, era impossibile non notare la sua bellezza. Un fisico dalle forme generose avvolto in un elegante tubino nero, occhi color ghiaccio e un viso chiaro incorniciato da una cascata di capelli ramati.
«Sono Penelope Penthon, piacere» le porsi la mano per presentarmi.
«Oh Penny, che scortese io…» si intromise Noemi «Lei è… è…»
«Piacere Blake» disse quest’ultima stringendomi la mano «Quello che forse voleva dire Noemi, è che sono la ragazza di suo fratello Nathan»
Sentii all’istante il sangue raggelarsi nelle vene, ritrassi la mano dalla sua come se il solo contatto provocasse un dolore fisico. Sperai che le luci soffuse ed il caos che aleggiava tutto intorno fossero bastati a nasconderle la mia reazione, le sorrisi appena.
«Oh Nathan» dissi fingendo disinteresse «Abbiamo lavorato insieme per un periodo»
«Ma davvero? Non lo sapevo»
Blake mi fissava e non riuscivo a capire se quel suo sguardo intenso fosse di semplice curiosità oppure era a conoscenza di quello che era successo con Nathan. In ogni caso mi sentii terribilmente a disagio, come sotto accusa.
«Già» fu tutto quello che riuscii a dire prima che sentissi Tanya richiamarmi alle mie spalle «Ehi» dissi voltandomi prima verso la mia amica, poi di nuovo verso Blake «Lei è…»
«Ciao Tanya» irruppe lei, interrompendomi.
Il volto della mia amica era leggermente tirato, le labbra erano una linea diritta e dura che voleva somigliare ad un sorriso.
«Ciao Blake»
«Oh ma certo» dissi ridendo nervosa «Voi già vi conoscete, ovvio»
Noemi osservava la scena in silenzio, evidentemente tesa; Emily al suo fianco pareva fiutasse qualcosa di strano, la sua espressione era interdetta ma evitava di intromettersi.
«Ragazze scusatemi, vado a salutare un’amica» Blake si congedò «Emily, Noemi, venite anche voi?»
«Certo» rispose Emily «Ci vediamo dopo» disse a mo’ di saluto a Tanya e me.
Noemi si limitò ad annuire e, continuando a guardarmi con uno sguardo carico di rammarico, si allontanò con loro tra la folla.
Mi sedetti su uno sgabello e poggiai i gomiti sul bancone bar prendendomi la testa tra le mani, Tanya al mio fianco restava in silenzio mentre la musica mi perforava i timpani.
Ero partita super carica per la serata, pronta a non lasciarmi cogliere di sorpresa ed invece? Ero rimasta come una sorta di ebete incapace di formulare una frase di senso compiuto davanti alla ragazza di Nathan.
«È bellissima» dissi alzando lo sguardo verso la mia amica.
«Anche tu lo sei» mi urlò all’orecchio per farsi sentire.
«Sì… certo»
Ero sempre stata una persona forte e testarda, e ancora lo ero, soltanto che adesso che mi sentivo nuda nell’anima mi risultava più difficile ricordarmelo. Mi sentivo fragile, ero innamorata persa di Nate, e incontrare Blake – algida e bellissima – era stato un duro colpo per la mia autostima.
In ogni caso sorrisi a Tanya poi alzai una mano per richiamare l’attenzione del barman «Due Bloody mary, grazie»
«Ehi, non ti ho chiesto un drink» protestò Tanya prendendo posto al mio fianco.
«Ed infatti l’altro non è per te»
Evitavo di guardarla, già avvertivo il peso del suo disappunto senza che nemmeno avessi il bisogno di voltarmi.
«Penny per favore, hai lavorato tanto su te stessa in questi mesi, non buttare tutto all’aria» la sua mano si poggiò sulla spalla nuda, potei avvertirne il rassicurante calore.
«Tranquilla, siamo in una sala di sole donne all’infuori dei ragazzi che ci lavorano, cosa vuoi che succeda?» la rassicurai.
Non volevo fare una scenata, volevo soltanto dimenticare per un paio di ore, entrare in quello stato di semi coscienza dove non mi sarei posta mille domande come accadeva da otto mesi a questa parte. Volevo diventare per poco la Penelope spensierata che ero un tempo, anche se dentro adesso mi sentivo tanto vuota.
«D’accordo» disse lei con un sorriso «Poi ci sono io qui a controllarti, no?»
«Sì, mamma» presi i drink che il barman mi aveva allungato sul tavolo e diedi il via alla mia serata.
Un’ora più tardi e con tre drink in più in corpo ero seduta a godermi lo spettacolo di Elisabeth legata ad una sedia ed ultra imbarazzata mentre un ballerino le dedicava un sexy spogliarello. Tutte battevano le mani ed urlavano degli incoraggiamenti ridendo divertite, mentre io avvertivo soltanto una smisurata confusione, fuori e dentro di me.
Approfittai del momento di distrazione ed uscii della sala per prendere una boccata di aria fresca, mi diressi al bagno e sciacquai lievemente il volto accaldato e arrossato a causa dell’alcool.
Fissai la mia immagine riflessa allo specchio e lo stomaco si contorse su sé stesso.
Com’era possibile che avessi combinato un tale casino? Com’era possibile provare un amore tale da togliere il fiato e rinunciarvi a causa dei brutti ricordi e di una vita passata a distruggersi?
Tanya mi aveva avvertita, sapevo che Nathan aveva intrapreso una nuova relazione e che stasera avrei incontrato la sua ragazza, ma averlo provato sulla pelle era un’altra storia. Sentivo che l’equilibrio che stavo cercando di recuperare con tutte le mie forze rischiava di nuovo di sfuggire al mio controllo, ed io questo non potevo né volevo permetterlo.
Dalla pochette estrassi il correttore e lo passai sotto gli occhi segnati dalla tristezza, cercando di eliminare le linee violacee che mi solcavano lo sguardo, poi uscii dal bagno per nulla intenzionata a tornare alla festa.
«Penelope?»
Sussultai sentendomi chiamare, mi voltai di scatto per la sorpresa.
«Oh Nathan… sei tu» dissi meravigliata sentendo il cuore che era già partito a mille.

 
   
 
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