Ringrazio
anche solo chi legge.
Cap.9
Dopo la battaglia
La
luce vermiglia della lampada sul comodino di Natasha faceva brillare di
rosso la camera da letto della vedova nera. Questa osservò
Banner addormentato
al suo fianco.
<
Sopravvivere a un'orda aliena ti fa rivalutare il mondo e compiere
follie, che non si rivelano tanto male.
Come
innamorarsi di un uomo che non può neanche tenerti la mano
perché è
terrorizzato dal diventare un mostro verso > pensò.
Si alzò dal letto, indossava
una vestaglia di un pallido oro. Aprì la finestra e vide una
serie di
giganteschi robot marciare nel giardino di casa.
Tra
i loro mastodontici piedi c'erano dei robot di diverse fattezze e
dimensioni, alcuni erano così piccoli da sembrare puntini
impazziti. Notò che
alcuni erano bambini.
Erano
in fila, uno dopo l'altro prima scannerizzavano un oggetto, come una
macchina, un tostapane o un lampione e dopo Steven.
Clint
aiutava i neo-umani ad allontanarsi verso dei grandi autobus.
Natasha
sospirò, Rogers alzò lo sguardo e notò
l'altra Avengers,
grattandosi il polso.
"Sono
un intero mondo. Come credi possano entrare tutti in una tua
cittadina? E poi da quando costruisci cittadine?" borbottò
Steven.
"Capitano,
niente sacrificio, niente vittoria. Dovrebbe lodare il suo
amico" disse Optimus.
Tony
stava di fianco allo scanner, aveva di lato un tavolinetto ripieno di
parti metalliche, reattori arc e attrezzi da meccanica che si
confondevano nel
disordine.
"Era
lì da un po', e comunque è un piccolo stato,
dovrebbero
farcela" disse.
Sogghignò,
guardando Steve.
"Se
proprio diventa impossibile, posso sempre comprare la Corsica o
qualcosa del genere".
Steve
sospirò scuotendo il capo, la luce del sole riflettuta sulla
coroncina sul capo di Optimus lo accecò e fu costretto a
spostarsi.
Bumblebee
appoggiò una mano sulla spalla di Stark, i muscoli del suo
corpo
erano prominenti e i suoi capelli color dell'oro sembravano brillare
lucenti.
"Dagli
un po’ di tregua, lamentoso" disse, le sue iridi azzurre
brillavano.
<
Non sono tutti bambini, ci sono anche vecchi. Però tra i
combattenti
migliori il più grande ha solo trent'anni. Mi fanno sentire
vecchio > pensò
Steven.
Tony
scrollò le spalle, scrutava attento i robot che passavano
dallo
scanner.
"Non
è un problema, posso gestire un gruppo di macchine
conquistatrici
e un reperto archeologico lamentoso senza neanche essere ubriaco"
scherzò.
"Non
sapevo che l'umano, oltre ad averti comprato come macchina, lo
avesse fatto anche come fidanzato. Sembri una mogliettina devota" disse
Megatron. Avanzò verso di loro, aveva i capelli argentei che
gli ricadevano sul
viso squadrato.
Optimus
adagiò la mano sull'elsa della spada.
"Non
osare intendere simili sciocchezze su B" sibilò.
Tony
si allontanò dallo scanner, avvicinandosi a Megatron.
"Ragazzi,
fate i bravi. Se volete, possiamo fare 'un giro' tutti e
quattro insieme".
Guardò
verso Steve, sogghignò.
"O
anche cinque".
Alzò
gli occhi, intravide Natasha dalla finestra e alzò la mano,
agitandola.
"O
anche otto, in realtà".
"STARK!"
sbraitò Steve, rosso in volto, mentre tutti si voltavano
a guardarlo, alcuni robot con sembianze umane e altri ancora nella loro
forma
umana ridacchiarono.
Optimus
guardò Megatron, nonostante fosse più basso di
lui, il suo sguardo
di gelo fece tremare il più grosso.
"Ascolta
l'umano, se non vuoi che ti ricordi io chi sono" sibilò.
"Ohy,
Stark, io accetto!" strillò Loki da una finestra. Thor lo
trascinò dentro.
<
Non avrei dovuto ricordargli di Bucky e Loki > ammise
mentalmente
Rogers.
Tony
rise con forza, scosse il capo e poggiò una mano sul braccio
di
Megatron.
"Ragazzi,
vi ricordo che se io non fossi un genio che ha creato un
nuovo elemento, sareste tutti morti. Un po' di rispetto e fate passare
lo
scanner ai vostri".
Megatron
abbassò il capo.
"Il
rispetto è l'unico motivo per cui non ti ho ancora ucciso"
borbottò.
"Non
farci caso. Megatron e il mio re sono entrambi un po'
tsundere" bisbigliò Bumbeblee all'orecchio di Tony.
Tony
gli fece l'occhiolino.
"Ed
io sono uno yangire. Vuoi sapere chi vince?" chiese.
Mugugnò,
raggiunse le mura della casa e si sporse sulle punte.
"Ehi!
Loki! Dì a tuo fratello che se facciamo un'orgia,
può venire
anche lui!".
Sorrise
soddisfatto, tornò al macchinario.
"Comunque,
inizierete una nuova vita. Come vi governerete?".
"Lo
stabiliremo con una sfida decisiva tra me e mio fratello. Chi dei
due metterà a terra l'altro in una sfida con la spada,
sarà re" spiegò
Optimus.
"Quindi
io, soldo di cacio. Ti ho visto uscire dalla larva ieri"
borbottò Megatron.
Un
bambino lo raggiunse ed iniziò a saltellargli davanti,
allungando le
braccia.
"Mamma!
Mamma!" gridò. Megatron lo prese in braccio, rosso in
viso.
Bumblebee
soffocò una risata, mentre Optimus nascondeva la spada.
Tony
ridacchiò, scosse il capo e si poggiò al tavolo
ripieno di strumenti.
"Una
volta i Re sposavano la Regina e avevano un Cavaliere a far da
amante. Adesso, si uccidono a vicenda".
Scosse
il capo e sospirò.
"Credo
voi non abbiate ancora imparato niente, miei cari
Terminator".