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Autore: TeamFreeWill    13/03/2018    9 recensioni
Due amici di 22 e 26 anni. Un amore forte aleggia tra i due, anche se entrambi non si sono dichiarati. :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Circa 15 ore dopo, l’aereo di Jensen atterrò nell'aeroporto della capitale.
“Finalmente ti ho raggiunto, amore” disse tra sé e sé, mentre fermava un taxi e diceva all’autista d’andare urgentemente all’hotel Hilton.

“Fa’ che non sia tardi!” pensò mentre il tassista partiva verso la destinazione..

Mezz’ora dopo il ragazzo entrava nella hall del lussuoso hotel a 5 stelle. Si diresse alla reception e chiese il numero della stanza di Pellegrino e Padalecki, ma il concierge non volle dare informazioni per questioni di privacy.

“Per favore!” supplicò appoggiando le mani sul bancone, ma non ci fu niente da fare. 

Frustrato, si allontanò e fu allora che lo vide. Mark! Fermo al bar dell’hotel intento a bere un whisky, il liquido ambrato che si muoveva nel bicchiere ad ogni movimento che faceva l’uomo quando lo avvicinava alla bocca.

“Mark!” disse Jensen facendolo voltare. L’altro appoggiò il bicchiere oramai vuoto sul bancone e lo guardò sorridendo.

“Jensen!” rispose di rimando. “Che cosa ti porta qui…nella città eterna?” lo scimmiottò.

“Lo sai, figlio di puttana!” rispose l’altro a pochi centimetri dal suo viso diabolicamente angelico. Gli occhi verdi, furenti.

“Giusto! Il tuo amato!” lo prese in giro! 

“Non lascerò che tu…”, ma fu interrotto da Mark.
Il dolore che provò fu grande. Il cuore gli si frantumò in milioni di pezzi quando sentì le parole crudeli che l’altro gli rivolse.

“Sei arrivato tardi!!” e gli appoggiò la mano sulla spalla stringendola appena. “Dopo un giro romantico siamo ritornati in stanza e ho iniziato a baciarlo. Gli ho chiesto di fare l’amore dolcemente...”

Jensen si rifiutava di ascoltare e istintivamente chiuse gli occhi. Dolore. Provava solo dolore. 

“Smettila” riuscì a dire, ma l’altro , inesorabile continuò, crudele e sadico, quel racconto. “Beh, lui mi ha detto di si! Jensen l’ho fatto urlare! Cristo se l’ho fatto urlare di puro piacere! Questa scopata se la ricorderà per un bel po’ mio caro!”

Solo allora il biondo lo scansò. Negli occhi, resi liquidi dalla disperazione, le lacrime lottavano per non scendere.

Non poteva crederci. Lo aveva perso. Lo aveva perso per sempre ed era solo colpa sua. L’altro si voltò verso il barman e ordinò un altro whisky.

Jensen per un po’ rimase lì, fermo, pietrificato, sconvolto. Fu solo quando una lacrima scese ribelle che si destò e corse fuori dal bar.

Negli stessi istanti , Jared, uscì dall’ascensore e lo vide che stava per andarsene dall’hotel. Era sconvolto.

“Jensen?!” chiamò mollando le valige in mezzo alla grande sala e iniziando a rincorrerlo “Jensen!”. Ma niente, l’altro non lo sentiva. 

Stava per uscire anche lui quando un braccio lo fermò. Lui si voltò e quando vide che Mark lo stava tenendo fermo, si divincolò in malo modo.

“Tu! Lasciami, brutto figlio di puttana! Che gli hai detto? Che gli hai detto?!” sbraitò verso quello che era oramai, evidentemente, il suo ex.

“Gli ho detto che ci siamo dati alla pazza gioia!” Lo schiaffo arrivò un secondo dopo, lasciando Mark furioso più che mai. Nessuno mai lo aveva scaricato e mandato in bianco.

“Fanculo Padalecki! Io ritorno ad Austin. Tu arrangiati anche a pagare la tua parte di viaggio e soggiorno!” gli gridò dietro mentre Jared, fregandosene e mandandolo all’inferno, usciva in strada e guardava a destra e a sinistra , alzandosi pure in punta di piedi, per vedere se scorgeva il suo amato in mezzo all’orda di turisti che camminava nelle strade accaldate della città eterna.

“Eccolo!” Finalmente lo aveva visto poco più avanti seduto su una panchina. Il più piccolo iniziò a correre per raggiungerlo e a chiamarlo, scansando chiunque gli si parasse davanti. 

Jensen, sentendosi chiamare, si voltò in direzione di quel richiamo e lo vide. 

Jared, bello più del sole, avanzava verso di lui. I capelli mossi dal vento, la maglietta scollata sul davanti faceva intravedere ogni muscolo di quel corpo stupendo. Corpo che Mark aveva assaporato. 

Nella sua mente esplose l’immagine dei due che facevano sesso.
Non voleva affrontarlo. Era troppo.
Si alzò e senza guardare attraversò la carreggiata, però non sulle strisce pedonali. 

Il povero tassista che avanzava tranquillo per la sua strada in quel momento se lo ritrovò davanti all’improvviso. Inchiodò e suonò il clacson , imprecando contro quello sconsiderato che per lo spavento, dalla stanchezza e dalle troppe emozioni , si ritrovò accasciato, decisamente sfinito, contro il muso del taxi giallo.
Jared, dal marciapiede assistette alla scena con il fiato in gola. Lui vide tutto a rallentatore e fu solo quando il tassista scese per prestare soccorso che si destò e corse da Jensen per cercare di destarlo da quella sorta di apatia in cui lo vedeva.

Intanto qualcuno, tra la folla di curiosi, chiamò un’ambulanza, che arrivò prontamente circa 5 minuti dopo.

Quando Jensen si riprese in quello che sembrava essere una qualche stanza medica, la prima cosa che vide furono due occhi verdi chiaro che lo fissavano.
Gli occhi di Jared. I suoi occhi. I suoi dolcissimi occhi.

Jared, seduto su una sedia li accanto al letto, lo stava fissando con uno sguardo che mai, fino a quel momento, gli aveva visto in viso.

"Sei sveglio finalmente!" Gli sentì dire, la voce calma e rassicurante. No, non lo era!
"Sto sognando!" rispose.

Decisamente stava sognando!! Perché era impossibile che Jared gli stesse accarezzando e sfiorando la mano in quel modo ipnotico.

“No! Sei più che sveglio!” gli disse ancora , alzandosi dalla sedia e sedendosi sul letto, la mano che ora non accarezzava più il dorso della mano dell’altro, ma la guancia.

“Jared io sto sognando...perché ora tu dovresti essere con Mark...visto che avete fatto....” ma non finì la frase poiché zittito dalle labbra di Jared.

Ecco! La prova del nove! Era un sogno. 

Jared, in realtà, non lo stava baciando, non stava richiedendo l’acceso alla sua bocca, non gli stava mordendo dolcemente le labbra e lui non stava rispondendo al bacio con passione. No! Lui stava ancora dormendo!
Non poteva essere altrimenti.
Dio che sogno reale! Mai sogno fu più bello. Era l’aria di Roma. Sicuro.

Quando il minore si staccò, sul viso del biondo c’era un’espressione beata. Ancora non aveva realizzato che era stato tutto vero.

Lo realizzò solo quando il dottore di turno, entrando nella stanza e aiutandolo a tirarsi su, comunicò in inglese che i valori stavano rientrando nella norma e che era stato solo un calo di pressione.

“Signor Ackles, stiamo compilando gli ultimi documenti e tra meno di mezz’ora potrà essere dimesso” e con questo parole il medico uscì dalla stanza.

Jensen fissò l’uomo richiudersi la porta alle spalle e poi posò il suo sguardo su Jared che lo guardava sorridendo.

“Sono sveglio!” disse e Jared annuì e che poi aggiunse un divertito “Lo hai capito finalmente!”

“Si! Ma è stato talmente bello il bacio, che mi sembrava di sognare! Però tu non dovresti essere con Mr. Faccia d’angelo?” chiese, d’un tratto, posando la mano su quella del moro iniziando a sfiorargliela delicatamente.

“Con quello? nemmeno se mi pagano! preferisco altre compagnie!” fu la risposta sincera.

“Ma tu e lui..insomma...avete..” e una morsa gli strinse il cuore ricordando le parole di quel farabutto.

“L’ho mandato in bianco e l’ho lasciato subito dopo....quindi nessun “io e lui”....Stavo andando via dall’hotel....poi ti ho visto e ti sono corso dietro!” raccontò ad un Jensen felice e sollevato di quelle parole.

“Ma allora perché metterti con lui....baciarlo...partire....litigare con me....non capisco!” chiese ad un certo punto, confuso.

“Volevo che tu reagissi...Ma non lo hai capito che io sapevo che mi amavi? Non sono cieco....i tuoi occhi su di me li sentivo, come sentivo battere il tuo cuore ogni volta che mi stavi accanto...Ho fatto così perché volevo solo che ti dichiarassi con me!” confessò.

Jensen, colpito da quelle parole, prese il viso di Jared tra le mani e lo baciò di slancio, con un bacio bagnato e languido. Gemettero all'unisono e quando solo il bisogno d’aria li fece staccare, fu Jared ad  
avere un’espressione sognante sul viso. “Finalmente mi ha baciato come ho sempre desiderato!” pensò, il cuore che batteva all’impazzata.

Il biondo lo guardò. Dio! Quanto era bello in quel momento! Si diede dello stupido da solo a non aver capito che era ricambiato! Quanto tempo si era tormentato per niente! 

  
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