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Autore: Fandoms_Are_Life    18/03/2018    0 recensioni
[[Cast Victoria]]
[Hughesman ~ Tom Hughes/Jenna Coleman] [Guest star: Henry del Galles]
A volte, per capire i nostri sentimenti, abbiamo bisogno di qualcosa di inaspettato che ci smuova e ci impedisca di perdere quella persona che non ci siamo mai accorti di star cercando e di aver sempre avuto al nostro fianco.
"- Cosa vuoi fare, Jenna?
Lei ricambiò il suo sguardo, cercando di tornare a respirare normalmente. - Voglio stare insieme a te - disse poi tutto d’un fiato."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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Jenna si sollevò sulle punte, infastidita – per l’ennesima volta – dalla sua bassa statura, che la costringeva a compiere quella stupida manovra ogni volta che, in mezzo a una folla come quella nella quale si trovava invischiata proprio in quel momento, non riusciva a trovare la persona che stava cercando.
Aguzzò la vista, sbuffando seccata, ma si riprese quasi subito, riconoscendo Tom a pochi metri di distanza da dove si trovava. Cominciò a farsi strada per raggiungerlo cercando di non perderlo di vista – lo stava cercando da dieci minuti buoni – e quando lo raggiunse dovette aggrapparsi a lui per non cadere a causa della spinta che un uomo alquanto frettoloso le aveva appena dato.
- Ah, eccoti! Mi chiedevo dove fossi finita - la salutò lui, aiutandola a rimettersi in piedi con un sorriso.
Gli occhi di Jenna si illuminarono a quella vista. Sotto certi aspetti, Tom era proprio come Albert: non sorrideva spesso, ma, quando capitava, ci si trovava di fronte a un vero e proprio spettacolo.
Rendendosi conto della direzione che i suoi pensieri avevano preso, la trentenne si affrettò a rispondere: - Ehi! Ho avuto un po’ di problemi a trovarti in mezzo a tutti questi giganti qua. - Si strinse nelle spalle. - A quanto pare sono l’unica nanetta in circolazione.
Tom si lasciò sfuggire una breve risata. - Probabilmente la regina Victoria avrebbe fatto un commento molto simile.
- Be’, direi che mi sono calata nella parte - scherzò lei, alzando il mento e assumendo una posa “regale”, come la definiva il regista.
- Essere al fianco di Sua Maestà durante una partita di polo: quale onore! - esclamò teatralmente Tom, suscitando l’ilarità della donna.
- Uh, sta per iniziare! - disse Jenna, riportando la completa attenzione di entrambi sullo spettacolo al quale erano venuti ad assistere.
Ben presto, si lasciarono trascinare dall’euforia generale ed iniziarono un tifo sfrenato nei confronti di tutte e due le squadre, ridendo delle occhiate esterrefatte che ricevevano in risposta.
- Non pensavo che una regina potesse comportarsi in questo modo davanti a centinaia di persone - si intromise all’improvviso una voce sconosciuta.
Jenna si voltò, trovandosi davanti a un uomo alto, con folti capelli rossi e ridenti occhi azzurri, che le sorrise ammiccante. - O almeno mia nonna non fa così - aggiunse lui, facendole l’occhiolino.
L’attrice lo fisso per qualche istante a bocca aperta, incredula, dopodiché riuscì a dire: - Il… principe Henry?
Il sorriso dell’uomo incrementò. - In persona. Lei, invece, è senza dubbio Jenna Coleman. Ho visto Doctor Who almeno una decina di volte. - Le prese una mano e se la portò alle labbra. - È un vero onore conoscerla.
Jenna, sorpresa da quel gesto inaspettato, arrossì. - Lo stesso vale per me, Altezza Reale.
Lui scoppiò a ridere. - Per piacere, niente formalità. Oggi sono solo Henry.
Sul volto della giovane donna si affacciò un sorriso furbo. - In tal caso, è un vero piacere averti qui con noi, Henry. - Si voltò, incrociando lo sguardo dell’amico. - Non è così, Tom?
L’interpellato spostò lo sguardo da lei al principe, tendendo poi una mano. - È un onore, Henry.
Il principe la strinse. - Anche per me… - Si interruppe, inarcando le sopracciglia. - Ehm…
- Tom Hughes - si presentò, e Jenna notò qualcosa di strano nella sua voce. Sembrava aver perso tutto il divertimento che aveva dimostrato di possedere solo qualche minuto prima. Persino il suo sorriso non si allargava per raggiungere gli occhi.
- Oh, sì, ho sentito parlare di te. Posso darti del tu, vero? - domandò Henry.
- Certo - rispose laconicamente Tom, tornando subito dopo a prestare attenzione alla gara: era appena iniziato il secondo chukker1.
Jenna aprì la bocca per chiedergli se c’era qualcosa che non andava, ma fu interrotta dal principe. - Allora, cosa porta un’attrice ad assistere a una partita di polo? Passione ereditata dal padre?
- Da mia madre, veramente, ma non posso definirmi una vera e propria esperta del gioco - ribatté lei, stringendosi nelle spalle. Lanciò un’altra occhiata a Tom, che sembrava avesse appena inghiottito qualcosa di acido, e aggrottò la fronte.
- Interessante - replicò Henry, reclamando ancora una volta la sua attenzione. - Be’, a dirla tutta nemmeno io sono un grande appassionato, ma a quanto pare il polo può portare ad incontri interessanti. - Le sorrise, gesto che lei ricambiò, lusingata. - Mi chiedo se sarai… Posso dare del tu anche a te? - Jenna annuì, spronandolo a proseguire. - Mi chiedo se sarai presente anche alla partita di mercoledì. Da quel che ho capito, si preannuncia spettacolare.
La trentenne nascose a stento un sorriso. Il principe Henry le stava davvero chiedendo un appuntamento?
Aprì la bocca per rispondere, ma fu distratta da un rumore improvviso che la spinse a voltarsi: Tom se ne stava andando.
- Ehi! - lo richiamò.
Lui si fermò, ma voltò appena il capo, senza nemmeno guardarla negli occhi. - Sì?
- Dove stai andando? - gli chiese, avvicinandosi.
- A prendere da bere al rinfresco. Fa molto caldo - ribatté, e Jenna non mancò di notare un’inusuale durezza nel suo tono di voce.
Tom non le diede neanche il tempo di replicare: si allontanò in fretta, scomparendo in mezzo alla folla.
- Tutto bene? - le domandò il principe, sopraggiunto alle sue spalle.
Lei si trovò a corto di parole. - Oh, io… credo di sì. Ha detto che andava a bere… - balbettò incerta, facendo saettare il suo sguardo dall’uomo posto di fronte a lei al punto in cui aveva visto Tom per l’ultima volta. - Credo che seguirò il suo esempio - decise alla fine, regalando un sorriso di scuse al suo interlocutore. - Ti dispiace aspettare per qualche minuto?
- Assolutamente no - rispose lui, cordiale.
- Sarò presto di ritorno - gli annunciò Jenna, incamminandosi nella direzione presa dal suo amico pochi secondi prima.
Impiegò un paio di minuti per trovare il tavolo del buffet, ma fortunatamente individuò subito Tom: era uno dei pochi presenti, in quanto gli altri stavano tutti assistendo alla partita.
- Ehi, va tutto bene? - gli chiese una volta che lo ebbe raggiunto.
Lui alzò le sopracciglia, spostando lo sguardo dietro di lei. - Ma come, hai lasciato il principe tutto solo? Non è un comportamento degno di una regina.
Jenna si accigliò. Nonostante quella potesse sembrare una battuta, il tono di voce era ben lungi dall’essere scherzoso, e poi lei lo conosceva da oramai troppi anni per non accorgersi del suo improvviso cambio d’umore. - Sembri arrabbiato. Qualcosa non va?
- Assolutamente nulla. Mi chiedevo solo se non ti stessi calando veramente troppo nella parte.
L’attrice aggrottò la fronte. - Di che stai parlando?
Tom fece una smorfia. - Lo conosci da meno di cinque minuti e ci flirti come se fosse il tuo promesso sposo. Magari dovrei cedergli la parte di Albert: sarebbe di certo un principe molto più credibile di me, non trovi?
Jenna sbatté le palpebre, sentendo la rabbia montarle dentro. - Si può sapere che ti prende? Fino a dieci minuti fa andava tutto bene, mentre adesso te la stai prendendo per un nonnulla. - Assottigliò gli occhi. - E poi io non sto flirtando con lui: stiamo semplicemente intrattenendo una conversazione. È molto simpatico e non capisco proprio il perché di questo tuo atteggiamento nei suoi confronti.
Tom si lasciò sfuggire una risata sprezzante. - No, è evidente che tu non capisca.
A quel punto, Jenna saltò su tutte le furie. - Senti, non è colpa mia se dopo Ophelia2 non sei più riuscito a trovare qualcuno che ti interessasse; non per questo, però, io devo subire lo stesso trattamento.
L’uomo strabuzzò gli occhi, fissandola come se non la riconoscesse. Dopodiché, serrò la mascella e le voltò le spalle. - Credo che andrò a casa - le comunicò, allontanandosi in fretta. - Fa davvero troppo caldo qui.
La trentenne rimase a osservarlo mentre si allontanava, sentendo una grande tristezza farsi strada in lei. Non avevano mai litigato in sei anni di conoscenza, o almeno non in quel modo, e la prospettiva di non sentirlo più fino a che non avessero risolto la demoralizzò. D’altro canto, però, non tollerava che qualcuno si intromettesse nella sua vita privata.
Respirò profondamente, voltandosi poi nella direzione opposta per tornare alla partita. Stava oramai per iniziare il terzo chukker e, anche se la prospettiva di passare tutta l’ora successiva senza i commenti di Tom la rattristava, non aveva intenzione di dargliela vinta.
Tornò nel posto che aveva lasciato, venendo accolta dal principe Henry.
- E il tuo amico? - le domandò lui.
- Ha ricevuto una chiamata e se ne è dovuto andare - riferì lei, sfoggiando le sue doti da attrice.
- Peccato - liquidò l’uomo. - Ad ogni modo, dove eravamo rimasti? Ah, sì: allora ci sarai anche mercoledì?
Jenna ci rifletté un attimo: da quando aveva concluso la sua relazione con Richard3 non era più uscita con altri uomini, escluso Tom, quindi perché no?
Sorrise. - Senz’altro.

 

§

 

Grazie ancora per la bella serata. Spero che anche domani tu non abbia impegni.

 

Jenna lesse il messaggio senza riuscire a nascondere la felicità che provava. Cristo, stava uscendo da una settimana con il principe Henry del Galles! Chi se lo sarebbe mai immaginato? Lei, semplice interprete della regina Victoria, affiancata da un reale vero e proprio! Il solo pensiero la faceva arrossire.
Si accinse a rispondere quando notò che Tom era in linea. Si morse il labbro, perdendo improvvisamente tutta la vivacità avuta fino a qualche attimo prima.
Non si parlavano dal giorno della partita di polo, e Jenna sentiva tremendamente la sua mancanza. Tuttavia, non aveva voluto essere lei a compiere il primo passo, ritenendo di aver ragione.
Sospirò. Se avessero continuato così, però, si sarebbero parlati solo durante le riprese di “Victoria”, e magari i loro dialoghi sarebbero stati composti unicamente dalle battute dei loro personaggi. Non sarebbe riuscita a tollerare quella situazione a lungo.
Senza pensarci, aprì la chat con Tom e scrisse un messaggio.

 

Possiamo parlare?

 

Dopodiché attese impaziente una risposta, timorosa di venire ignorata.
Pochi secondi dopo, però, il suo display si illuminò.

 

Riguardo a cosa?

 

Respirò profondamente. L’uomo era ancora arrabbiato con lei, chiaramente, ma non aveva intenzione di lasciare che un’amicizia così lunga si infrangesse per una stupidaggine.

 

A quello che è successo lunedì.

 

Cominciò a mordersi le unghie, diventando sempre più nervosa di secondo in secondo.

 

Mi sembrava che ne avessimo già parlato abbastanza.

 

Jenna emise un sospiro frustrato, poggiando la testa contro il muro della sua camera da letto e chiudendo gli occhi per cercare di ritrovare la calma. Dopodiché, rispose.

 

Ti prego, Tom!

 

Trascorse un minuto senza che ricevesse nessuna risposta, e a quel punto decise di arrendersi. Stava per chiudere la chat quando le arrivò un nuovo messaggio.

 

Domani all’Icebar, alle nove di sera. Passo a prenderti io.

 

Un sorriso le affiorò alle labbra, e non poté fare a meno di tirare un sospiro di sollievo. Finalmente tutto si sarebbe risolto una volta per tutte.

 

Perfetto. A domani!

 

Chiuse la conversazione e solo a quel punto si ricordò del messaggio del principe. Lo rilesse e poi gli scrisse velocemente.

 

Mi dispiace, ho già un altro impegno.

 

Dopodiché, posò il telefono sul comodino e spense la luce, infilandosi sotto le coperte, attendendo con impazienza la sera dopo.

 

§

 

Si controllò per la decima volta allo specchio, tesa come non mai. Non era la prima volta che lei e Tom uscivano, anzi, eppure quella notte Jenna si sentiva stranamente nervosa, come se quello fosse un appuntamento vero e proprio e non una semplice uscita fra amici.
Si frequentavano già da circa un anno, ma non era nulla di ufficiale. Entrambi apprezzavano la compagnia dell’altro e avevano sviluppato un profondo legame che l’aveva aiutata a superare la rottura con Richard. Era solo una bella amicizia, o almeno questo era ciò che aveva sempre pensato fino a quel momento.
Jenna sospirò, sedendosi sul letto. Aveva sempre ritenuto Tom un bell’uomo, e da un po’ di tempo a quella parte si vedevano spesso, così aveva anche potuto scoprire diversi aspetti di lui che l’avevano affascinata, ma questo non significava certo che il loro rapporto stava radicalmente cambiando… o sì?
Si prese la testa tra le mani, più confusa che mai. Insieme ad Henry si divertiva, parlavano degli interessi che avevano e dei loro hobby, ma in quella settimana di frequentazione a Jenna non era mai passato per la mente che potessero iniziare ad avere una relazione vera e propria. Le sembrava tutto troppo… irreale, semplicemente. Anche perché di certo Henry non avrebbe accettato di buon grado la presenza di Tom nella sua vita, e la donna non voleva assolutamente rinunciarvi.
Il suono del campanello la scosse dai suoi pensieri. Afferrò borsa e cellulare e si infilò il cappotto, affrettandosi ad aprire.
Tom era lì, davanti a lei, e non appena la vide le rivolse un piccolo sorriso. - Ciao.
Risentire la sua voce dopo tutti quei giorni la rilassò . - Ciao - ribatté, sporgendosi per abbracciarlo.
In seguito si chiuse la porta alle spalle e lo seguì fino alla macchina, sedendosi al posto del passeggero.
L’uomo mise in moto senza dire una parola. Trascorsero metà del tragitto nel silenzio più assoluto, senza nemmeno la musica della radio ad allietarli. Di tanto in tanto, Jenna si azzardava a lanciare qualche occhiata in direzione dell’amico, che però era sempre concentrato sulla guida e sembrava non notarla affatto.
Si lasciò sfuggire un piccolo sospiro, appoggiando il capo contro il finestrino e ammirando la città di Londra scorrere attraverso esso. Tuttavia, era troppo agitata per potersi concentrare sul panorama che le veniva offerto, perciò, quando si rese conto che oramai mancavano pochi chilometri alla loro destinazione, prese il coraggio a due mani e ruppe quel silenzio così scomodo tra di loro.
- Mi dispiace per aver fatto quel commento su Ophelia lunedì. - Si morse l’interno della guancia. - Non avrei dovuto.
Lo sentì respirare profondamente e, d’istinto, trattenne il fiato, in attesa delle parole che sarebbero venute dopo.
- Non preoccuparti. D’altra parte, anch’io mi sono arrabbiato solo per una sciocchezza. In fondo, tu e il principe stavate solo parlando - le rispose, continuando a guardare fisso davanti a sé.
Jenna fece un lento cenno del capo, tormentandosi le mani. - A… proposito di Henry… mi chiedevo se, uno di questi giorni, volessi unirti a noi in…un’uscita…
Lo vide aggrottare la fronte. - Voi due vi frequentate ancora?
Timidamente, rispose con un - Sì - a malapena sussurrato, senza farsi sfuggire l’espressione di aperta disapprovazione che Tom aveva stampata sul volto.
Si appoggiò completamente contro lo schienale del sedile. - Si può sapere cosa c’è che non va? Perché ce l’hai tanto con lui?
- Non è neanche il tuo principe il problema - buttò fuori, continuando ostentatamente a non guardarla. - È tutta un’altra faccenda.
- Allora parliamone - disse lei in modo risoluto. - Siamo qui per questo, no?
Tom le lanciò una breve occhiata. - Preferirei mangiare qualcosa prima.
Jenna si umettò le labbra. - Come vuoi. - Detto ciò, all’interno della vettura calò nuovamente un silenzio glaciale che li accompagnò fino alla fine del viaggio.
 

§

 

- Non avevi detto di voler mangiare? - gli chiese, indicando con la forchetta la sua porzione di fries skin on4, ancora intatta.
- Mh? - L’uomo sollevò lo sguardo, permettendo ai loro occhi di incrociarsi. Jenna ruppe in fretta il contatto. - Oh, sì.
L’attrice decise di smettere di prestare attenzione a cosa stava o non stava facendo il suo collega e di finire la sua baked potato5, nonostante avesse lo stomaco chiuso. Non si era mai ritrovata in una situazione del genere, e sperava con tutto il cuore che la questione tra di loro si risolvesse alla svelta. Non voleva perdere Tom.
Quel pensiero la costrinse a chiudere gli occhi per qualche secondo e a fare mente locale. Cosa diavolo le stava succedendo? D’accordo, si conoscevano da anni e ne avevano passate di tutti i colori insieme, poteva perfino definirlo il suo migliore amico, ma questi sentimenti… non poteva trattarsi solo di semplice amicizia.
Provò ad immaginare come sarebbe andata avanti senza il continuo supporto di Tom, e quasi le si mozzò il respiro al solo pensiero. Era qualcosa di semplicemente impossibile, e se impedire che si avverasse voleva dire rinunciare alle uscite con Henry, allora cosa aspettava a farlo?
Aprì gli occhi e sollevò lo sguardo, osservando l’uomo intento a mangiare. Rifletté sulle sue uscite col principe del Galles, durante le quali si era divertita, sì, ma non aveva mai provato nulla che potesse essere paragonato alla pazza gioia che sentiva quando lei e Tom parlavano per ore ed ore di questo o quell’aneddoto riguardante le loro vite prima che si incontrassero o ciò che era capitato loro durante la giornata. Con lui stava meglio, era assodato.
Nonostante ciò, però, non voleva rinunciare alla propria libertà. Quella strana e apparentemente illogica discussione doveva andare a parare anche su quel punto, una volta che si fossero decisi a fronteggiarla apertamente.
Socchiuse la bocca per cominciare finalmente quel discorso, ma la suoneria del suo cellulare la interruppe. Infastidita, guardò il display e non poté fare a meno di sgranare gli occhi nel vedere il nome che vi era stampato sopra.
Henry.
Passò qualche secondo a fissare lo schermo e tormentarsi il labbro inferiore, non riuscendo a prendere una decisione. Alla fine, fu Tom a parlare.
- È lui? - le chiese, osservandola con attenzione. Notando il suo improvviso silenzio, annuì rigidamente. - Be’, non rispondi? - domandò ancora, con tono di scherno.
Jenna si umettò le labbra, lanciandogli un’altra veloce occhiata, prima di premere il tasto verde e portarsi il telefono all’orecchio. - Pronto?
- Ehi, Jenna! Tutto bene? - esclamò gioviale il principe.
Lei respirò profondamente. - Sì, grazie per il tuo interessamento. Purtroppo, però, come ti avevo già detto ieri sera, sono impegnata, quindi se è possibile preferirei…
- Oh, lo vedo - sbottò lui, col sorriso nella voce. - Ti dispiace se mi unisco a voi?
L’attrice rimase a bocca aperta, dopodiché voltò la testa in direzione della vetrata del locale: lì fuori, a pochi metri di distanza, si trovava Henry, che, una volta accortosi del suo sguardo, sollevò una mano per salutarla, con un ghigno divertito stampato in viso.
- Non ci posso credere - mormorò Tom, scuotendo la testa e trattenendo a stento una risata sprezzante.
La trentenne rimase per un attimo senza parole, dopodiché disse, prima di attaccare: - Henry, aspettami lì. Ti raggiungo tra un istante. Dobbiamo parlare di una cosa.
Nel frattempo, l’attore si girò per attirare l’attenzione della cameriera che li aveva serviti. - Il conto, per favore.
La donna in questione fece un rapido cenno d’assenso prima di iniziare a calcolare. - Nove sterline, grazie.
Tom mise mano al suo portafogli e tirò fuori quanto richiesto, aggiungendo una mancia per la cameriera. Questa, sorridendo timidamente, gli chiese: - Mi scusi, le dispiacerebbe farmi un autografo? L’ho riconosciuta subito, ma ho preferito non disturbarla durante il pasto.
L’uomo sorrise cordialmente. - Ma certo. - Dopodiché, firmò il pezzo di carta che lei gli aveva appena consegnato. A quel punto, la giovane donna fissò speranzosa anche Jenna, la quale le sorrise prima di autografare a sua volta il foglio.
Tom si alzò in fretta dal tavolo e si diresse all’uscita senza aggiungere una parola, mentre l’attrice si affrettò a seguirlo. - Aspetta! - esclamò, abbastanza forte da far girare alcuni degli avventori presenti insieme a loro nel bar.
Lui fece finta di non aver sentito e spalancò la porta, uscendo all’aria aperta senza degnarla del benché minimo sguardo. Jenna si precipitò dietro di lui, afferrandolo per una manica. - Ehi!
Tom si voltò di scatto verso di lei, stizzito. - Non è buona educazione far aspettare un principe, non lo sai? - sibilò, fissandola con occhi accusatori.
A quel punto, lei si irrigidì. - Mi spieghi cosa ti sta succedendo? Perché diamine ti stai comportando in questo modo? Non riesco proprio a capirti!
Un sorrisino si aprì sulle sue labbra. - Wow, a quanto pare sono un attore migliore di quel che pensassi. E dire che è da più di un anno che cerco di fartelo capire…
- Farmi capire cosa? - quasi gridò lei, frustrata.
Poi, senza nessun preavviso, Tom si chinò e la baciò, lasciandola senza fiato. Il bacio fu breve, ma il cuore di Jenna cominciò a battere talmente forte durante quel lieve contatto che la donna temette che si potesse sentire per tutta Londra.
L’attore la fissò per un lungo, interminabile istante. - Questo - aggiunse poi semplicemente, voltandole le spalle e incamminandosi in direzione della sua macchina.
- Oh - disse qualcuno dietro di lei, con tono leggermente deluso. - Allora state insieme.
La trentenne si girò lentamente, trovandosi di fronte al principe. Sembrava aver perso tutta la giovialità dimostrata fino a pochi minuti prima, e la stava guardando quasi con indifferenza.
- No, noi non… - iniziò lei, balbettando. - Noi non stiamo insieme - buttò fuori, e quella constatazione le provocò un forte dolore al petto.
- Davvero? - domandò Henry, scettico, sollevando un sopracciglio.
- Sì - mormorò lei, più a sé stessa che all’uomo. - Ed è ora che questa situazione cambi. - Alzò lo sguardo, incrociando ancora una volta gli occhi chiari del principe. - Mi dispiace, io… credo che non dovremmo frequentarci più. - Detto ciò, gli diede le spalle e cominciò a correre verso il luogo in cui si era diretto Tom.
Lo fermò appena in tempo, proprio mentre stava per entrare nell’auto. Gli si parò davanti, con gli occhi sgranati e il petto che si alzava e abbassava a ritmo irregolare a causa della corsa e di tutte le emozioni provate in quegli ultimi minuti.
L’uomo la fissò, non sapendo cosa aspettarsi. Lanciò un’occhiata nella direzione da cui l’aveva vista arrivare, aspettandosi di trovare il principe Henry ad attenderla, ma non vide nessun altro. Spostò allora lo sguardo di nuovo su di lei, non sapendo cosa dirle. Sapeva, però, che dopo quel bacio la loro amicizia poteva considerarsi ufficialmente conclusa.
- Tom, io… tu… - Jenna deglutì, cercando di fare mente locale. - Vorrei che noi… insomma… Oh, dannazione! Perché quando giro un film sembra tutto così semplice? - esclamò, mettendosi le mani nei capelli e ringhiando frustrata.
- Perché quella è finzione, mentre questa qui è vita vera - le rispose lui, continuando a fissarla intensamente. - Cosa vuoi fare, Jenna?
Lei ricambiò il suo sguardo, cercando di tornare a respirare normalmente. - Voglio stare insieme a te - disse poi tutto d’un fiato.
Tom sentì il cuore cominciare a battere sempre più forte nel petto e un sorriso affiorargli alle labbra. - Ne sei sicura?
La donna annuì in fretta. - E tu?
Lui abbassò la testa, fingendo di meditarci su. - Dipende - ribatté alla fine, con tono non troppo convinto.
La trentenne sgranò gli occhi. - Da cosa? - replicò, la voce più alta di un’ottava tanto da risultare quasi stridula.
L’uomo sollevò nuovamente lo sguardo, il sorriso che oramai si era fatto strada sul suo volto. - Prima devo baciarti.
Jenna boccheggiò per qualche istante, lasciandosi sfuggire poi una breve risata che lui zittì subito, poggiando le sue labbra su quelle di lei.
Stavolta il contatto durò molto di più, e, quando si staccarono, appoggiarono le loro fronti l’una contro l’altra, sorridendosi a pochi centimetri di distanza.
Non c’era bisogno di altre parole tra loro due. Si conoscevano da anni e avevano capito di amarsi già da tempo: c’era solo voluta una spinta che li facesse rendere pienamente conto dei sentimenti che nutrivano nei confronti dell’altro e, ora che finalmente era arrivata e aveva permesso loro di comprendere, non avrebbero sprecato altro tempo.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1Chukker: tempo di gioco.

2Ophelia: Ophelia Lovibond, ex fidanzata di Tom.

3Richard: Richard Madden, ex fidanzato di Jenna.

4Fries skin on: patatine fritte.

5Baked potato: patata farcita tipica della cucina anglosassone.

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! È la seconda volta che provo a scrivere una fanfiction RPF e devo ammettere che ho amato farlo. *^* Shippo Hughesman alla follia e li ho amati nei panni di Victoria e Albert. Ho voluto scrivere questa storia prendendo ispirazione dalle varie notizie che ho letto in giro circa il loro fidanzamento. La storia del triangolo col principe Harry è vera, in un certo senso xD, ma tutto il resto è stato “romanzato” (soprattuto le battute finali, spudoratamente copiate dalla scena del primo bacio fra i Vicbert nella serie TV xD), in quanto, per ovvie ragioni, non ho potuto reperire tutte le informazioni su come si sono realmente messi insieme Tom e Jenna. Spero che questa OS vi sia piaciuta e, se non chiedo troppo, vorrei sapere che cosa ne pensate. ;* Nel frattempo, ringrazio di vero cuore chi ha anche solo letto fin qui. <3
Baci da Fandoms_Are_Life.

   
 
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