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Autore: raven rachel roth    28/03/2018    1 recensioni
Cosa sono le emozioni? Come le usano le persone? A cosa servono?
Che colori hanno?
E soprattutto, cosa si cela realmente dietro quella maschera di forza indossata da Rachel Roth meglio conosciuta come Raven?
Quando per caso Jump City si ritroverà vittima di violenti omicidi non ad opera di normali esseri umani, la vita della nostra amata super eroina cambierà drasticamente. Sangue, combattimenti, eventi drammatici e sentimenti contrastanti per arrivare alle sue origini e narrare eventi a noi sconosciuti.
Alla fine, riuscirà a vincere definitivamente l'eterna lotta contro il suo più grande nemico?
Dal testo:
-"C'è un macello. Ovunque piccoli pezzi di vetro sparpagliati qua e là.
Tutto ciò mi da solo una confusione interiore, tutto ciò mi porta ad un tormento continuo.
Tutto questo è avviso dell'imminente arrivo di lui"-
~Raven Rachel Roth
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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~5~



-"KOR'I I RAGAZZI SONO TORNATI! "- la voce di Robin tuonò in tutta la T Tower.
 
-"Sentito? Sono arrivati i ragazzi, dai che te li faccio conoscere!"- disse la rossa strattonandomi.
 
A volte mi chiedo come una ragazza così esile e minuta riesca a strattonarmi e a farmi davvero male, eppure ha un'aria così innocua e all'apparenza fragile...
 
Mi tirò fino all'ingresso della Main-Ops-Room, da dove fino a qualche ora prima avevo fatto la mia comparsa. I click e i rumori dei circuiti echeggiavano nell'enorme stanza deserta.
 
-"Ma dove sono?"- chiesi guardando Robin.
 
-"Nell'ascensore, stanno salendo."- disse monitorando l'enorme data-base della torre.
 
La squadra era al completo, i componenti erano 4 ed ora c'ero anch'io.
 
E c'ero dentro fino al collo.
Simpatici o meno mi sarei dovuta adeguare e avrei dovuto accettarli. Infondo erano loro a darmi una casa, un rifugio ed io ero solo debitrice.
 
Una nuova sensazione si fece spazio tra il cuore e le costole salendo sempre più.
 
Arrivò alla testa ed io inconsapevole avvertii un forte dolore.
 
Mi sedetti sul divano ad aspettare impaziente cercando un po' di tranquillità.
 
Era così strano.
 
La stessa sensazione che avevo provato io prima, quella roba che loro chiamavano ansia.
 
La mia mente iniziò a vagare, immaginando chi di lì a qualche minuto sarebbe sbucato fuori dall'ascensore.
 
Dovevano essere per forza due ragazzi, anche perché Starfire aveva detto di essere l'unica femmina.
 
-"Non hanno problemi, deformazioni o cose del genere vero?"- chiesi.
 
-"Niente che tu non abbia già visto e nulla di scandalizzante."- disse Dick.
 
-"Tutto bene?"- disse porgendomi un bicchiere d'acqua-"Sappi che non c'è nulla di cui aver paura, è gente apposto."- disse una vocina zuccherosa alle mie spalle.
 
La faceva facile lei.
 
Bevvi un sorso.
 
-"Sì è solo che..."- dissi ma venni subito interrotta.
 
-"Eccoli!"-si girò Robin.
 
Mi alzai in piedi e mi avvicinai all'ascensore.
 
Le ante dell'ascensore si aprirono e la voce metallica squarciò il silenzio che si era creato.
 
-"Uscire prego."-
 
Due ragazzi giovani sbucarono fuori.
 
Il primo sembrava proprio un uomo, dalla pelle scura e il corpo in metallo.
 
Sì aveva il corpo in metallo, un vero robot.
 
Alto almeno due metri e con le spalle larghe. Il viso era umano in parte, aveva un occhio sinistro bionico, di un rosso rubino e la parte del capo sinistra era interamente fasciata dal metallo metallo. Sulle braccia s'intravedevano vari circuiti, bottoni e il tutto lo faceva apparire come uno di quegli animali corazzati.
 
Lo guardai per un po', rimanendo impressionata da tutti quei muscoli di ferro e acciaio, ma ciò che provocò più la mia mente e che, anche se non lo dissi, mi fece più..
 
.. ribrezzo? Scandalo? Paura? No..
 
Anzi, attirò più la mia attenzione, fu il ragazzo accanto a lui.
 
Era un normale ragazzo di 17 anni, forse un po' basso, ma comunque con qualche centimetro in più di me, con un costume più a muta aderente, nero sulle maniche corte e sugli shorts e viola acceso sul busto, per essere un ragazzo mostrava bene i muscoli.
 
L'unica cosa a separare il costume unico era una cintura grigia e con uno stemma giusto all'altezza dell'ombelico.
 
Scarpe sportive, guanti grigi, e allora cosa mi spaventò?
 
Un ragazzo dai lineamenti pressoché belli
 
Beh il ragazzo era... verde...
 
Il suo viso, le braccia, i capelli, la sua pelle era verde!
 
Ero rimasta ad osservarlo ed esitai quando lui incrociò il mio sguardo. Mi sentivo in imbarazzo e a disagio, insomma, sono il tipo di persona che non si impressiona verso il diverso eppure non riuscivo a distogliere quell'attenzione inquieta.
 
Il ragazzo comunque non si era lasciato trasportare dal mio disagio, doveva esserci abituato, e sposto lo sguardo apatico.
 
Per un istante i suoi occhi tornarono a fissarmi per controllare se avessi distolto la mia attenzione e notai che erano d'un verde intenso ma diverso da quello vivo di Star, Spento, trascurato, vissuto. Come se un tempo quegli occhi avevano vissuto le più folli avventure ma adesso, provati, si erano persi.
 
Ma si accorse che lo stavo ancora fissando e inizio a irrigidirsi e dall'angolo delle labbra sottili spuntò un canino affilato simile a quello di un lupo. Il naso dritto e all'insù inspirava ed espirava l'aria rumorosamente e le sopracciglia folte e non curato si incurvarono in un'espressione infastidita. Aveva gli zigomi perfettamente delineati e le guance scavate con qualche cicatrice qua e là. Non avrei saputo dire se quel volto era bello o brutto, quel colore così evidente mi impediva un giudizio.
 
Poi Kor'i, notando le frecciatine non molto positive, ruppe il silenzio imbarazzante.
 
-"Bene ragazzi, finalmente siete arrivati!"- disse sorridendo.
 
-"Già, al negozio di videogiochi c'era un po' di fila e abbiamo ritardato ma..."- il verde si fermò guardando Garth -"...lui?"-
 
Sembrava insoddisfatto della sua presenza.
 
-"Se hai qualche problema dillo piccolo sgorbio!"- gli si avvicinò Aqualad.
 
-"Sì ho problemi. Uno di questi? Non ti sopporto proprio perciò fila via da casa mia!"-
 
L'aria era diventata pesante, Aqualad mi aveva dimostrato un atteggiamento composto e maturo ma in quel momento, lui e il verde sembravano due bambini che lottavano per un pugno di caramelle.
 
-"Forza goblin, vediamo, se non me ne vado cosa fai?"- disse duro Aqualad.
 
-"Di sicuro avrai un culo rotto dopo che il mio piede ti sferrerà un calcio, uomo pescie!"-
 
Se fossimo stati in un fumetto, gli autori avrebbero disegnato tanti piccoli fulmini sopra le loro teste.
 
-"Idiota, si dice pesce e non "pescie"!Impara a parlare prima di aprire bocca!"-
 
-"Adesso basta tutti e due! Potete evitare di uccidervi davanti alla nostra nuova amica?- si mise in mezzo Robin.
 
-"Già Beast, smettila, anche perché penserà troppo presto quanto idiota tu sia."- disse l'uomo di latta ridendo
 
-"D'accordo ma noi due faremo i conti più tardi."- disse il ragazzo lanciandogli un'occhiata di sfida.
 
-"Non preoccuparti Rachel, questi due sono sempre un po' in competizione ma nulla di che, sai, quando la competitività è alta..."- rise Dick.
 
In quel momento fui sotto gli occhi di tutto. Odio stare al centro dell'attenzione.
 
I loro sguardi rivolti su di me, compreso Aqualad che non aveva ancora visto il mio costume, erano come miliardi di di katane fiammanti pronte a trapassarti le carni.
 
Mi squadrarono da capo a piedi e il ragazzo con le protesi di metallo mi sorrise.
 
-"Dunque, mi chiamo Rachel. Rachel Roth. Ho sedici anni e vengo dal Azarath il terzo satellite naturale di Giove. Il nome in codice che userò è semplicemente Raven. In realtà è il mio vero nome, quello scelto da mio padre, ma preferisco fare onore a mia madre e portare il suo cognome, pertanto preferirei che a casa mi chiamaste così."- sproloquiai lentamente.
 
Il ragazzo scuro mi sorrise.
 
-"Come già vi avranno accennato, sono la primogenita di Trigon e di una terrestre, e sono qui per chiedervi di aiutarmi a fermarlo. Voglio usare i miei poteri ,maledetti per natura, per aiutare la gente e tenerla al sicuro da quel mostro."- dissi decisa stringendo i pugni.
 
-"Piacere io sono Victor Stone, puoi chiamarmi tranquillamente Cyborg, anche perché il mio passato l'ho cancellato completamente. Sono felice di accoglierti qui con noi e per favore,visto che prima mi sembravi un po' a disagio, non lasciarti intimorire da quest'armatura. Il passato mi ha cambiato traumaticamente ma mi ha dato la possibilità di diventare un eroe."- mi sorrise dolcemente.
 
-"E questo sgorbietto qui..."- rise-" è la persona più simpatica di questo mondo. Lo odierai come non mai, soprattutto per la sua linguaccia. Ma credimi, nonostante tutto, è un vero amico."- gli diede una pacca sulla spalla facendomi l'occhiolino.
 
-"Grazie amico...stronzo... Comunque io sono Garfield Mark Logan , il mio nome in codice è Beast Boy e mi piace il tofu."- sorrise in modo sghembo.
 
Ero rimasta un po' spiazzata per il fatto del tofu, evidentemente voleva darsi un'aria comica...
 
-"Oh...ehm...piacere..."- gli allungai la mano.
 
Vedevo che continuava a sorridere insensatamente e mentre mi allungava la mano lo iniziai a guardare interrogativa.
 
Gli presi la mano per stringerla e il duo sorriso si trasformò in un ghigno.
 
Stavo per chiedergli il perché del suo comportamento quando qualcosa di estremamente viscido entrò in contatto con la mia pelle. Impallidii e per poco non mi misi a gridare disgustata.
 
Staccai subito la presa e con orrore mi fissai la mano schifata.
 
-"Ma che cos...che roba è?!"- gli urlai.
 
E giù a ridere.
 
Fissai i ragazzi inorridita dallo strano personaggio verde mentre Cyborg si avvicinava a tentoni prendendolo per le orecchie.
 
-"Ti avevo detto di non farlo!"- lo sgridò mentre Dick gli si avventava minaccioso.
 
-"Che idiota, sei proprio un bambino!"- disse Kor'i.
 
-"Stavolta lo disintegro quel vermiciattolo!"- sbraitò Dick-"Di' un po', ti pare il momento?!"-
 
E mentre i due litigavano Kor'i corse verso di me mentre io in preda al panico mostravo le mie più orribili smorfie di disgusto. Ero più che disgustata, quel gesto così idiota mi aveva fatto capire che era il cretino del gruppo e che non saremmo andati d'accordo. Al contrario, intuivo di avere una certa affinità con Robin. Seri, composti, professionali.
 
-"Ma che schifo è'?!"- le dissi alzando la voce.
 
Presa com'ero non ho neanche pensato a fare un incantesimo per pulirmi.
 
-"Su su, tranquilla!"- mi consolò la rossa fiammeggiante.
 
Guardai lo sgorbietto ripensando allo scherzo di cattivo gusto che mi aveva tirato e al palloncino ormai scoppio e sporco della stesa sostanza viscida.
 
Già lo odiavo.
 
L'agitazione si trasformò di colpo in nervosismo e con la stessa mano sporca di chissà quale marmaglia lo sollevai in aria dicendo -"Azarath Metrion Zinthos!"-.
 
Sotto gli occhi sorpresi di tutti, Garfield si ritrovò appiccicato alla parete in vetro ricoperto del suo stesso scherzo. Gli avevo fatto fare un volo di venticinque metri scaraventandolo addosso al muro e facendogli sbattere la schiena.
 
-"Ma che...?"- sbottò impaurito.
 
-"Coglione!"- risposi incrociando le spalle.
 
Sul suo viso comparve un'espressione di stupore e paura.
 
-"Mi-mi-mi faresti scendere...?"- disse piagnucolando.
 
Che bambino!
 
-"Eddai era solo uno scherzo!"-
 
Con un gesto improvviso lo mollai dalla presa e cadde per terra.
 
-"Non mi piacciono gli scherzi."-
 
Sbuffando se ne andò in camera ed io mi allarmai ricordando la camera accanto alla mia...
 
"No, no, no, no!" pensai.
 
Era la sua e ciò significava che dovevo averlo anche come vicino.
 
Mi guardarono tutti e imbarazzata provai a scusarmi per il gesto di prima.
 
-"Ecco io..."-
 
-"Io non ti conosco, ma sei una grande. Ti adoro Rachel, hai carattere ragazza!"- mi batté il cinque Cyborg.
 
Sorrisi alzando il cappuccio per non farmi vedere.
 
Mi guardai le mani pulite. Gli avevo trasferito la strana mucosa dal colore giallastro e dall'odore dolce e caramellato.
 
Sei proprio stupida! Soprattutto per esserti agitata inutilmente!
 
Cosa ne sapevo io su che cos'era quella roba!
 
Andiamo, faceva un buon odore ed era anche invitante perché farne una tragedia!
 
Ti ripeto che non sapevo ancora cos'era!
 
Idiota, davvero!
 
Lo spavento che presi quando Starfire mi mise lo strano barattolo davanti...
 
E tutto questo per del miele!
 
Potresti anche smetterla di prendermi in giro!
 
Ora eravamo al completo, i famigerati Teen Titans.
 
"Robin, Starfire, Cyborg e Beast Boy accolgono un nuovo membro, la potente Raven!"
 
Mi immaginai già su una testata giornalistica con in primo piano la mia foto ma giudicando da idioti quel pensiero me ne andai in camera a riposare.
 

 
   
 
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