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Autore: Martina_Cazador    30/03/2018    1 recensioni
Adè fanboy è pronto ad avviare il piano. Porterà a termine la Missione MinaKura?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hamano Kaiji, Hayami Tsurumasa, Kurama Norihito, Minamisawa Atsushi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Michael non capiva proprio come facesse il suo amico a capire cosa gli passava per la testa, ma era deciso a negare fino all'ultimo.
-Spari solo cazzate- disse convinto l'azzurro.
-Tanto lo so che ti piace Doug~- squittì Adé mentre Eugene accanto a lui ridacchiava.
-Ti sei fumato qualcosa-
-Ti piace, e anche tanto. Ma non sopporti che ti abbia abbandonato- continuò Adé.
-Mi devi assolutamente dire chi è il tuo spacciatore. Lo devo ammazzare. Non sai che la droga fa male?-
-E tu non sai che le bugie hanno le gambe corte? Ora capisco perché sei basso- disse Adé per poi gemere di dolore. Michael gli aveva tirato un pugno nello stomaco e Eugene si era affrettato ad assistere il suo ragazzo.
-Però ti piace Doug- commentò, gemendo di dolore, il moro.
-Forse- disse Michael con uno sbuffo e distogliendo lo sguardo, imbarazzato per la mezza confessione appena fatta.
-Allora ci penso io!- disse entusiasto Adé, fuggendo via e trascinandosi dietro il suo ragazzo occhialuto. Michael non aveva idea di cosa avrebbe fatto Adé, ma era certo che doveva preoccuparsi. E anche tanto.

-No- disse categoricamente l'azzurro. Adè voleva costringerlo ad uscire con lui, Eugene e il maniaco stupratore pervertito dai capelli viola aka Doug.
-Siii!! Sarà divertente!!!!-
-Sarà un incubo altroché-
-Amoreee aiutami a convincerlo!!!- si lamentò Adè riferendosi al suo ragazzo che prontamente divenne color pommodoro.
-Michael anche Adè è capace di stuprarmi e Doug non mi aiuterebbe in nessun modo! Ti prego- lo supplicò l'occhialuto fermamente convinto delle sue parole. Il più basso lo scrutò, sapendo che infondo l'amico aveva ragione.
-Va bene vengo. Ma lo faccio solo per te- disse l'azzurrino ad Eugene che nel mentre venne abbracciato in modo possessivo dal moro. Morirò me lo sento... pensò nel mentre Michael.

-Ti mordo quel fottuto dito se non la smetti!- sbottò infastidito il puffo. Si era rifiutato di abbracciare la prugna secca e quindi lo spilungone aveva deciso di infastidirlo punzecchiandogli la guancia con il dito.
-Come siamo allegri e affettuosi oggi- commentò sarcastico Doug.
-Solo oggi?- chiese Adè beccandosi un pugno nello stomaco.
-Ragazzi calmi- disse Eugene esasperato dopo neanche due minuti che stavano insieme.
Michael morse il dito al viola, che gemette di dolore, prima di annunciare che tornava a casa.
-No! Michael non abbandonarmi!- piagnucolò Eugene facendo mettere il broncio al suo infantile ragazzo. Broncio che durò si e no due secondi.
-Andiamo in centro- disse infatti avviandosi e trascinando Eugene e Michael mentre Doug li seguiva sorridendo divertito. Non impiegarono molto ad arrivare in centro, ma ci misero molto meno per perdersi di vista. Infatti Michael e Doug non riuscivano più a vedere Adè e Eugene.
-Dove cazzo sono finiti quei due idioti?!- sbottò l'azzurro irritato dalla loro improvvisa scomparsa.
-Aspetta...- disse Doug prendendolo prima in braccio e poi sulle spalle, facendo arrossire il minore che stava per chiedergli che cazzo avesse in mente -...li vedi?-
Michael capì l'idea del maggiore, e si mise a guardarsi intorno nel tentativo di trovare i loro due amici.
-Povero Eugene...- disse sconsolato dopo un po.
-Perché?-
-Adè l'ha trascinato in un negozio di articoli per la pesca-
Il viola scoppiò a ridere mentre rimetteva a terra il compagno. Michael sorrise appena e si avviò, seguito dal maggiore, verso il negozio. Appena entrarono trascinarono via a forza il moro mentre Eugene li elogiava come se fossero divinità.
-Se scomparite un'altra volta giuro che me ne vado- sbottò l'azzurro. Adè guardò Eugene, poi prese Doug per il polso e lo trascinò via.
-Ma che cazzo...-
-Non lo so...- sospirò Eugene -andiamo-

-Non sono neanche qui...- sospirò sconsolato Eugene. Avevano controllato in tutti i negozi di pesca, ma di Adè e Doug nessuna traccia.
-Già... Forse la prugna secca ha invertito i ruoli e l'ha trascinato chissà dove-
-Proviamo a vedere lì- propose l'occhialuto avvicinandosi ad un negozio di animali. Lì accanto c'erano i due ragazzi che cercavano, vicino ad uno sgabuzzino.
-Eccovi finalmente- sbottò l'azzurro incrociando le braccia -Io me ne vado-
Ma Adè non glie lo lasciò fare. Aprì lo sgabuzzino e ci spinse dentro Michael e Doug. Poi richiuse a chiave.
-FAMMI USCIRE SUBITO DA QUI RAZZA DI PESCIVENDOLO RINCITRULLITO CHE NON SEI ALTRO ALTRIMENTI GIURO CHE TI FARÒ RIMPIANGERE DI ESSERE NATO MASCHIO!- urlò il puffo della situazione.
-Non vi farò uscire- disse Adè ridendo.
-TI SFRACELLO LE PALLE IDIOTA!!!!-
-Eugene mi protegge!-
-Io? Te lo scordi- negò l'altro, lasciando il suo ragazzo sconsolato.
-ADÈ!-
-Ne varrà la pena!- disse il moro prima di andarsene con un Eugene preoccupato.
-ADÈ?! ADÈ!!! IDIOTA DI MERDA TORNA QUI!-
Niente, nessuna risposta. Michael si mise a bestemmiare pesantemente, finché Doug non gli mise una mano sulla bocca.
-Basta. I bambini piccoli non devono dire certe cose-
In risposta, l'azzurro gli morse la mano.
-Non sono un bambino piccolo imbecille-
-La tua altezza dimostra il contrario-
Colpo basso. Michael odiava la sua altezza, e odiava di più quando veniva preso in giro per questa. Non aveva di certo scelto lui di essere basso nè tantomeno gli piaceva. Si girò di spalle abbassando lo sguardo, senza rispondere.
-Michael?-
-...-
-Michael...?-
-...-
-Puffo dai! Te la sei presa?-
-...-
A Michael stavano tornando in mente tutti quei cazzo di insulti che ogni giorno gli vengono rivolti a scuola. Ogni singola volta fa male. E anche solo pensarli gli fa venire le lacrime agli occhi.
-Michael...- sussurrò il viola chinandosi alla sua altezza e facendolo girare verso di sé. Michael non si oppose, ma tenne lo sguardo basso.
-Eddai Michael, sai che scherzavo- continuò il viola facendogli alzare lo sguardo. Rimase shockato. Michael stava piangendo.
-Mick...- borbottò il viola prima di abbracciarlo.
A Doug gli si strinse il cuore pensando che quelle lacrime avrebbero potuto essere causate da lui.
-Non piango per ciò che hai detto...- biascicò l'azzurro capendo che gli passava per la testa, visto che aveva involontariamente stretto la presa su di lui.
-E perché allora...?-
-Sono cambiate tante cose da quando mi hai abbandonato-
-E tu dimmele-
-E perché? Tanto di me non ti importa un cazzo...-
-Non lo sai-
-Se ti importasse non mi avresti abbandonato così. Mi avresti chiamato, messaggiato, saresti venuto a trovarmi. Ti saresti interessato a come stavo-
-Sono tornato da te-
-Adè è venuto a casa tua a trascinarti a forza-
-Ma ora sono qui-
-E se non bastasse?-
-E se per te fosse tutto?-
Michael si zittì, riflettendo. Non era davvero arrabbiato con Doug. Non lo odiava davvero. Però non voleva essere abbandonato di nuovo.
-Che è successo quindi?- chiese il maggiore.
-A scuola mi insultano ogni giorno di più. Ignorare non serve a un fottuto cazzo. E fa male. Sentirsi dire dietro le cose peggiori, fa male-
-Se mi dici i nomi li vado ad ammazzare-
-Ti si sporcheranno i capelli- commentò sarcastico l'azzurro
-Sei più importante dei miei capelli- disse il maggiore con tono ovvio, ma Michael si stupì.
-Tieni davvero a me?- chiese di getto, staccandosi dal loro abbraccio. Doug lo guardò teneramente, prima di sporgersi verso di lui e baciarlo. Michael rimase fermo qualche istante prima di spingerlo via. Perchè l'aveva baciato?! L'azzurro lo guardò negli occhi prima attirarlo a se e baciarlo lui per primo. Toccò al viola, questa volta, stupirsi, prima di ricambiare, però, il bacio.
-E questo cos'era?- chiese divertito Doug quando si staccarono.
-Un bacio-
-Ritento. E questo che significava?-
-Il tuo iniziale che significava?-
-Ti amo-
L'azzurro avvampò e abbassò lo sguardo. Doug non si aspettava di certo che l'altro gli dicesse un 'anch'io' e che gli dicesse che provava. In fondo, restava pur sempre Michael. E Michael non sarebbe mai riuscito a dire subito che provava. Ci avrebbe messo un po, ma avrebbe aspettato anche tutta la vita per sentire quel famigerato 'Ti amo' uscire dalle labbra del minore. Dopo altro silenzio, Michael si decise a fare qualcosa. Lo baciò di nuovo. Doug sorrise divertito quando vide il volto dell'azzurro completamente rosso.
-Comunque, a me piace la tua bassa statura- commentò il viola sorridendo beffardo. Michael lo guardò confuso, non capendo.
-Mi permette di prenderti in braccio più facilmente e di abbracciarti come un peluche. E poi sei tenero per me e mi piaci così come sei- spiegò senza levarsi quel sorrisetto dal viso. Michael arrossì e di girò, in parte offeso e in parte felice di quelle parole. Doug lo abbracciò da dietro, baciandogli la guancia, per poi alzarsi e prenderlo in braccio.
-Ehy! Lasciami!-
-E perché? Mi piace tenerti stretto a me-
Michael nascose il viso contro l'incavo del suo collo, borbottando insulti.
-Ma quante belle parole piccolo- commentò sarcastico.
-N-Non chiamarmi così- balbettò il minore sempre più in imbarazzo.
-Vuoi davvero che smetto?- chiese scettico il viola. Michael non rispose e si fece piccolo piccolo tra le sue braccia, più di quanto lo sia normalmente.
-Appunto- disse ridacchiando Doug stringendolo di più e lasciandogli un bacio tra i capelli. Sentirono un 'click', poi videro la porta aprirsi e Adè sorridere. Peccato che un secondo dopo il moro si ritrovò steso a terra con l'azzurro addosso che provava a strangolarlo. E ci sarebbe anche riuscito se non fossero intervenuti Doug e Eugene.
-Puffo calmati- disse il viola staccandolo da Adè e abbracciandolo, più per evitare un Adèmicidio che perché colto da un'improvvisa voglia di affetto.
-LO AMMAZZO!-
-Eddai Mick! Ammetti che sono stato bravo e sbaciucchia Doug-
-Addio Adè- commentò il viola lasciando libero il minore che saltò nuovamente addosso all'amico.

Eugene non capiva come avesse fatto a salvare il suo ragazzo, sta di fatto che ora passeggiavano tutti e quattro tranquilli.
-Q-Quindi ora state insieme?- chiese titubante l'occhialuto nascondendosi dietro ad Adè per paura di una reazione sbagliata del puffo. Invece di ucciderlo, però, si bloccò e guardò il viola.
-Rispondi, no?- disse questo vedendo l'azzurrino tacere. Ricevette solo un'occhiataccia e capì che, non avendo chiarito a parole, il minore era titubante sulla risposta. Così lo baciò a stampo, prima di rispondere lui con un secco ''.
-Missione MinaKura compiuta!- esultò allegro Adè, facendo ridere Doug, imbarazzare Michael e facepalmizzare Eugene.



 

 

 

   
 
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