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Autore: RobertoBontempi    20/04/2018    0 recensioni
La sovrappopolazione e i vari mezzi per combatterla
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parte prima :GLI  ETEROSEX
 
(Prima puntata)   
 
Qualcuno si era avvicinato di soppiatto e aveva sparato loro in viso la luce di un faretto.
Sussultarono e si strinsero ancora di più trasformando in terrore disperato gli spasimi di quell’amplesso.
Altri tre fari li illuminarono mentre fili appiccicosi venivano lanciati loro addosso per bloccarli così come stavano. I poliziotti fecero girare gli smart filmando e registrando tutto.
“Sto nel doz 27 D 52” rispose lui, “e sono un buon partner per tutti i miei 11 conviventi, sempre disponibile. Potete chiedere.
E con questa qui, penso sia importante dirlo, ho il condom, qui, vedete?”
“Sì, sì, beh…” commentò qualcuno di quelli in divisa.
Siete dei luridi puzzoni’ rimuginava il malcapitato. “Invece di starvene stretti ai vostri compagni di doz, ve ne andate nottetempo rompendo a chi si fa le cose sue senza dar fastidio a nessuno.”
“Io lo considero il mio compagno di vita” proruppe lei singhiozzando, “come lo erano i mariti una volta. Lo amo, lo amo.”
“Cittadina” indagò Tom Borny, capo di quel drappello di citypol, “leggo dai documenti che la tua dozzina è ubicata a 26 Z 13. Con le tue compagne hai una vita sessuale soddisfacente o no? Hai mai presentato lamentele in merito? richieste di trasferimento?”
“Con le mie partner è tutto occhèi, e questo cosa c’entra?
Ma sono così strana, io? possibile? Il sesso fra donne va bene ma è incompleto, no? Con lui è diverso.”
Tom volle darle corda.
“Potevi fare il concorso di maternità. Qualcuna riesce a ottenere l’incarico ben remunerato a figliare anche per due volte; e ogni volta la Sovrintendenza alla Natalità sceglie il maschio più adatto a lei. Quella si accoppia quando vuole con uno degli aspiranti padri, vincitore del loro concorso.
Se fossi stata optata, certo, queste cosacce te le saresti godute anche per un mese intero, un mese, capito? fino a concepimento avvenuto.”
“L’hai detto, cittadino citypol” frignò lei, “se fossi stata scelta. Con che probabilità, di’? una su mille? Ma che bellezza!
E se la gravidanza l’accertano subito subito che mi godo?”
“Che vuoi, cittadina? che facciano una legge tutta per te?
Ti  vergogni almeno un poco? Lui sembra di sì. Ma tu, ragazza, niente niente.
Certo bisogna avere questa predisposizione, il gusto un po’ schifosetto, a mio parere, di bazzicare l’altro sesso. Ma, tu m’insegni, tipi così ce ne sono.  
Ora basta che abbiamo altre cose da fare.
Qui non risultano autorizzazioni al sesso etero e ciò ci basta. Avete qualcos'altro da dire? Su, fate presto."
"Io" divincolandosi stette a farfugliare lui più per allungare il brodo che altro, "nei miei quasi quarant'anni sono cascato solo con lei, vi giuro. Sono stato onestamente omosex per tutt'una vita. E poi ... mi diceva 'dai, che non ne posso più; conosco un posto così appartato che non ci scoprono neanche col lanternino; ho immaginato di farti certe cose che ti manderebbero in orbita'."
Tutti i poliziotti si erano scostati con qualche brivido e uno trasmetteva alla Centrale.
"Bravo!" si risentì lei. "Che coraggio! Ecco l'uomo.
Vabbè, non fa niente. Comunque mi è piaciuto, per quel poco che ci siamo visti..."
"Quattro volte, solo quattro volte” puntualizzò il compagno. Ne valeva la pena?"
"A me è andata. Non dico che lo rifarei, però...
Come la mettiamo, adesso?"
"A me lo chiedi? Le nuove leggi e chi riesce a seguirle? Ne fanno in continuazione."
"Quindi qua, chiusi in questa tela dobbiamo aspettare solo il ragno..."
Ventiquattr'ore prima, nel letto di Molly, la sua preferita, lei la teneva stretta solo per dirle quant'era bello farlo con un uomo.
"Ellen" cercava di scuoterla l'altra, "guarda che se continui così nessuna di noi ti vorrà più vicino; e va a finire che ti becchi una denuncia."
"Tu lo faresti?"
"Io no. Se mi interrogano io la notte dormo e ho il sonno pesante, sta' tranquilla. Ti voglio troppo bene, come tutte le altre; ci siamo amate troppo, tutte quante. No, nessuna di noi ti denuncerebbe."
"Però, non vuoi neanche più baciarmi."
"Ellen, sapessi che voglia ho di farlo, credimi. Ma nella tua bocca ha sguazzato la lingua di ... un maschio. E la sua saliva ... non posso neanche pensarci.
E ho un tale orrore a immaginare cosa ti lascia là sotto."
Così rivangando Ellen, percependo sempre più alieno il contatto con quell'uomo, si convinceva di averla fatta davvero grossa: aveva perso Molly, la dolce, morbida Molly, e anche le altre dieci del doz; e sentiva che il castigo sarebbe stato anche peggiore.
I citypol tornarono verso di loro e Borny li informò:
"Abbiamo l'ordine documentato di procedere. State rilassati e non sentirete nulla."
E, mentre quelli cercavano di interpretare quanto stava accadendo, lui e un collega si diedero il tempo per agire col punzonatore sulla nuca dei colpevoli.
Gli spuntoni cauterizzanti trafissero i due contemporaneamente facendoli accasciare l'una sull'altro.     
  Il bozzolo con i cadaveri aveva assunto una forma quasi sferica mentre un eliplano sopraggiunto lo issava all'interno. Di norma, completato il carico, il mezzo della citypol lo smaltiva nella vicina area oceanica predisposta.
 
Il doz di Borny, lo 09 T 22 era al centro della City, proprio dove era necessario abitare se si era al servizio della collettività.
Dei suoi 11 conviventi nessuno lo voleva come compagno di letto. Quando aveva cercato di avvicinarli, tenerli stretti un po' quelli, cercando di essere offensivi il meno possibile, gli avevano fatto capire che un rapporto affettivo risultava gradevole solo se bilanciato, scambievole.
"Ma io sono fatto così, che ci posso fare?" si giustificava.
Visto che i suoi tentativi cominciavano a diventare delle vere molestie ci pensò Monky, il suo collega citypol John Monkawsky, a chiarire, sbottando:
"Caro Tom, fottere non è mica indispensabile. Se per te lo è fallo con chi ci sta. Da che mondo è mondo nessuno può essere obbligato a subire del sesso sgradito e indesiderato. O vorresti violentarci, per caso? Una denuncia documentata e il punzone non te lo toglierebbe nessuno."
Da allora Tom si era appuntato Monky nel suo libro nero: appena possibile gliela avrebbe fatta pagare.
 
Ridotte a zero le sue attività amatorie, mentre tutti dormivano con uno o più compagni, Borny si rassegnava a passare la sua notte tormentosa in solitudine, agitandosi infelice e frustrato.
Sonnecchiando, i rumori degli amplessi altrui non facevano che esasperare il suo scontento.
Si era quasi convinto che se avesse avuto vicino una femmina come quella che proprio lui aveva giustiziato, di sicuro la sua condotta sessuale e il suo benessere generale sarebbero migliorati. Lei, al contrario di Monky e degli altri, avrebbe sicuramente gradito di svolgere un ruolo prettamente passivo.
Quella donna, spargendo ciarle e lacrime, aveva parlato di 'sesso diverso e completo' con un 'lui' che 'amava'.
 
Convocato dal Sovrintendente alla Sessualità Tom Borny si dichiarò insoddisfatto al rigetto della sua richiesta. In fondo che voleva? trasferirsi in un altro doz, di tutti maschi ovviamente.
C'era abbondanza di appartamenti standard da dodici occupanti consessuati ed erano frequenti gli scambi fra essi; quindi perchè proprio per lui la cosa costituiva un problema?  
Era convinto che, più o meno sexy, i suoi nuovi compagni sarebbero stati nei suoi confronti più comprensivi e condiscendenti; in ogni caso sarebbero stati tutti delle novità per lui e, già solo per questo, più eccitanti.
"Senti, Tom" replicò Jeff Petronio, il pezzo grosso, "questo è il terzo doz che occupi sempre con lo stesso risultato.
Sai che esiste anche il fai da te? Lo so che stona col tuo amor proprio però non sarebbe in contrasto con le direttive demografiche.
Perchè? Vuoi vedere che te lo sei dimenticato, proprio tu che lo devi inculcare nel cittadino qualunque?"
"Che ti devo? ripetere la pappardella? Jeff..."
Era proprio così dato che l'altro rimaneva sulle sue in attesa.
" 'Il mondo intero vuole sopravvivere all'eccesso di natalità e di consumismo; è necessario. La popolazione deve calare... , calare; lo capisce anche un bambino. Ne deve restare uno su cento, questo è il target. E quando lo avremo raggiunto si vedrà.'
Occhèi, Jeff? Promosso?
Ora diciamocelo fra di noi, amico: forse fra quelli rimasti bisegnerà eliminarne un altro 99%, chi lo sa? Ed ogni misura sarà buona purchè lo scopo sia raggiunto."
"Divertente.
Tom, tu resti allo 09 T 22!"
"Non farmi questo, Jeff. Non sono come tutti lo so, ma non voglio sconvolgere il sistema: toglietemi mezzo stipendio e sistematemi in una stanza dove stare con una donna sterilizzata.
Eh, Jeff? una di quelle mamme che si è abituata al maschio e con le tube chiuse.
Con me ci starebbe, lo so, anche in un buco di casa; meglio che nel suo doz tra femmine che la scansano."
"Tom, pensi che si ti sistemassimo con la donna che chiedi faremmo gli interessi del Servizio Demografico?
È irrilevante che non potresti ingravidarla: il fatto è che vi starebbero tutti con gli occhi addosso e si farebbe presto a ricadere nell'eterosesso. E i figli che ne verrebbero, tutti illeggittimi, chi li elimina più?
No, no, è impensabile con l'attuale politica di sfoltimento della popolazione.
Caro Borny, sei un ottimo agente e buon capo, niente da dire; però l’autoerotismo non ti sconfinfera, l’essere sempre tu il dominante non sta bene ai tuoi inquilini, e vorrei vedere … e il farti fottere ti lascia di malumore per una settimana lo so, lo so; fa proprio a cazzotti col tuo DNA.
Non ti basta incontrarti occasionalmente con compagni di altri doz perché se non stringi qualcuno mentre dormi riposi male; e col tuo lavoro bisogna svegliarsi con tutte le batterie ben cariche.”
“E allora, Jeff, che puoi fare per me?”
“Beh, lasciami pensare. Vedrai che un rimedio lo troviamo.”
“Grazie, Jeff, sei un amico. Fammi sapere.”
 
(1. Ringrazio chi segue e gradisce. Continua venerdì prossimo, 27 aprile)
 
Roberto Bontempi
   
 
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