Ringrazio anche solo chi legge.
Perv
Kon camminò velocemente
sulle zampe di peluche, rischiò di
cadere in avanti e alzò il capo.
< Non penso che
‘sorellina’ si arrabbierebbe a sapermi
con degli amici.
Non capirebbe perché me li
sento così vicini. Io che sono
nato solo per essere distrutto, una pillola d’anima che ha
visto tutti morire.
Io, come quell’uomo anziano, Muten, ho perso tutti i miei
amici. Ho nascosto
dietro un sorriso il mio dolore.
Io che temo la morte in tutte le sue
forme, fosse anche
quella di una formica.
In fondo per lui, amico di una
tartaruga parlante e di un
maiale che in realtà è un folletto, un peluche
parlante non è così insolito.
Non quanto degli alieni con la coda.
Per me non è
così assurdo fare amicizia con un anziano
signore, resta comunque più giovane degli shinigami >
pensò.
La sua criniera castana, come la sua
pelliccia arancione, era
coperta di polvere. I suoi occhi neri, fatti di bottone, scattavano
vivaci in
tutte le direzioni.
< Sono così felice
di poter rivedere anche Kakashi. Io
sono nato solo per combattere i mostri e lui, fin troppo ha lungo, ha
pensato
di essere un’arma. Come io dovevo lavare i fallimenti della
Soul Society, lui
voleva lavare l’onta di
quello che era accaduto a suo padre.
Siamo persone profonde, che il gentil sesso spesso non comprende
completamente.
Spiriti affini e fedeli, capaci di morire per i nostri amici >
pensò.
Vide che Muten e Kakashi avevano i
visi illuminati e,
chinati, parlottavano tra loro. Avevano un libro tra le mani e dei
sorridi
biechi sui visi.
“Aspettatemi, anche io
voglio vedere le belle ragazzeeee!”
gridò Kon e saltò. Quando
vide le giovani vestite da conigliette, con i seni di fuori, stampate
nel libro,
uno schizzo di sangue gli uscì dal naso e cadde a terra.
Muten iniziò a sbavare,
mentre il viso di Kakashi si
deformava in un’espressione pervertita.