25/04/2018
2 recensioniEnjoy yourself
{Enjoy yourself, it's later than you think
Enjoy yourself, while you're still in the pink
The years go by, as quickly as you wink }
The Specials
Enjoy yourself, while you're still in the pink
The years go by, as quickly as you wink }
The Specials
Piccole gocce di sudore rigano la pelle lucida di Michelle e Arthur riesce a fermarne una prima che questa solchi la sua guancia arrossata, scostandola delicatamente con la punta delle dita.
Un ciuffo ribelle ricade vicino alla sua mano pallida non appena la ragazza si volta per guardarlo, distraendosi per un solo attimo dai mirabolanti salti del frontman sul palco.
Michelle ride – sardonica come suo solito – ride nell'osservare l'espressione confusa dipinta sul suo volto: la fronte è rilassata, a differenza di tutte le altre volte, ma le sue labbra formano una linea perfetta – come se stesse pensando ad un qualcosa non ancora rivelabile.
Non è il miglior posto per riflettere, un festival di musica ska, ma Arthur è proprio come il tempo della sua Inghilterra: il sereno degli ultimi giorni ha stupito chiunque, ma si sa, nel Regno Unito è la pioggia a essere sovrana indiscussa.
«Che cosa ti succede, biondo?»
La lingua schiocca contro il palato, una risposta al sarcasmo della compagna; è la stessa ironia che li unisce da anni e che, pur non ammettendolo, Arthur ama di lei.
Il sospiro che segue è liberatorio, un semplice “non parliamone adesso”, ma che, nonostante gli schiamazzi vari attorno a loro, Michelle recepisce, e i suoi occhi vispi sono posati ancora lì, sul viso distratto del suo inglesotto.
«Sei entrato nella fase "che cosa ne sto facendo della mia vita", vero?»
La domanda è sincera, il balenio di intrinseca arroganza scompare dalle sue iridi scure e Arthur si sente un po' uno sciocco perché, per quanto conosca bene sé stesso, non può dire la medesima cosa della persona che ha di fronte.
Michelle ha una personalità strana, altalenante alle volte e complicata sempre; direbbe lo stesso di lui, se potesse leggere i suoi pensieri - il che è un paradosso, dato che in molte altre occasioni sono come due perfetti opposti.
Forse non quanto pensino entrambi, ma vi è il giusto equilibrio a far funzionare il rapporto tra loro.
«Credo che tu non mi conosca bene.»
Diluisce la sciocca bugia con un sorso di birra perché lo sa, eccome se lo sa, quanto Michelle riesca a intravedere anche il suo più piccolo tentennamento; è sempre stato così, anche se questo non gli vieta di giocare un po' con la sua pazienza.
«Ti sbagli, ti conosco abbastanza, soprattutto quando ti devo dare fastidio.»
Risuona come un bisbiglio alle sue orecchie, impercettibile se paragonato alla musica che li avvolge, ma basta per distrarlo e una volta allontanato il bicchiere dalla sua mano, Michelle lo trascina al centro del locale con una forza che non pare appartenere ad un fisico così minuto.
«Segui il ritmo, avanti.»
Lo avvicina a sé afferrandolo dalle bretelle che indossa, le sue dita percorrono il tessuto della sua camicia e i polpastrelli si fermano timidi lì, vicino al colletto, solleticando al tatto la pelle sempre cerea di Arthur.
Si aspetta una delle sue solite battute, di quanto sia troppo bianco per ballare bene, ma Michelle rimane in silenzio per qualche attimo, accenna un breve sorriso e si dondola appena seguendo la musica.
E Kirkland, sebbene pensi di avere imparato già tutto su di lei, arriva alla conclusione che entrambi sono ancora giovani e nel suo unico, strano modo, Michelle riuscirà sempre a riservargli qualche ben gradita sorpresa.
Un ciuffo ribelle ricade vicino alla sua mano pallida non appena la ragazza si volta per guardarlo, distraendosi per un solo attimo dai mirabolanti salti del frontman sul palco.
Michelle ride – sardonica come suo solito – ride nell'osservare l'espressione confusa dipinta sul suo volto: la fronte è rilassata, a differenza di tutte le altre volte, ma le sue labbra formano una linea perfetta – come se stesse pensando ad un qualcosa non ancora rivelabile.
Non è il miglior posto per riflettere, un festival di musica ska, ma Arthur è proprio come il tempo della sua Inghilterra: il sereno degli ultimi giorni ha stupito chiunque, ma si sa, nel Regno Unito è la pioggia a essere sovrana indiscussa.
«Che cosa ti succede, biondo?»
La lingua schiocca contro il palato, una risposta al sarcasmo della compagna; è la stessa ironia che li unisce da anni e che, pur non ammettendolo, Arthur ama di lei.
Il sospiro che segue è liberatorio, un semplice “non parliamone adesso”, ma che, nonostante gli schiamazzi vari attorno a loro, Michelle recepisce, e i suoi occhi vispi sono posati ancora lì, sul viso distratto del suo inglesotto.
«Sei entrato nella fase "che cosa ne sto facendo della mia vita", vero?»
La domanda è sincera, il balenio di intrinseca arroganza scompare dalle sue iridi scure e Arthur si sente un po' uno sciocco perché, per quanto conosca bene sé stesso, non può dire la medesima cosa della persona che ha di fronte.
Michelle ha una personalità strana, altalenante alle volte e complicata sempre; direbbe lo stesso di lui, se potesse leggere i suoi pensieri - il che è un paradosso, dato che in molte altre occasioni sono come due perfetti opposti.
Forse non quanto pensino entrambi, ma vi è il giusto equilibrio a far funzionare il rapporto tra loro.
«Credo che tu non mi conosca bene.»
Diluisce la sciocca bugia con un sorso di birra perché lo sa, eccome se lo sa, quanto Michelle riesca a intravedere anche il suo più piccolo tentennamento; è sempre stato così, anche se questo non gli vieta di giocare un po' con la sua pazienza.
«Ti sbagli, ti conosco abbastanza, soprattutto quando ti devo dare fastidio.»
Risuona come un bisbiglio alle sue orecchie, impercettibile se paragonato alla musica che li avvolge, ma basta per distrarlo e una volta allontanato il bicchiere dalla sua mano, Michelle lo trascina al centro del locale con una forza che non pare appartenere ad un fisico così minuto.
«Segui il ritmo, avanti.»
Lo avvicina a sé afferrandolo dalle bretelle che indossa, le sue dita percorrono il tessuto della sua camicia e i polpastrelli si fermano timidi lì, vicino al colletto, solleticando al tatto la pelle sempre cerea di Arthur.
Si aspetta una delle sue solite battute, di quanto sia troppo bianco per ballare bene, ma Michelle rimane in silenzio per qualche attimo, accenna un breve sorriso e si dondola appena seguendo la musica.
E Kirkland, sebbene pensi di avere imparato già tutto su di lei, arriva alla conclusione che entrambi sono ancora giovani e nel suo unico, strano modo, Michelle riuscirà sempre a riservargli qualche ben gradita sorpresa.