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Autore: AndreaG    26/04/2018    4 recensioni
E' una One Shot ambientata dopo la 7x17.
Trama : E' una serata normale da Roni ma l'arrivo di una vecchia conoscenza romperà questa precaria normalità
[SWANQUEEN]
Dal Testo :
- Miss Swan - riusci a dire lei dopo un attimo di esitazione
- Ciao Regina o dovrei dire Roni - disse lei alludendo all'insegna fuori il bar - Ne è passato di tempo eh ? -
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La serata era in pieno svolgimento, la gente nel bar era tanta come non si vedava da tanto tempo.
Le sarebbe servito l’aiuto di Kelly in quel momento, sua sorella sapeva tenere sotto controllo il bar.
“ Chissà cosa stava facendo a San Francisco ? “ pensò Roni mentre poggiava dei bicchieri nel lavabo .
Il suo flusso di pensieri fu interrotto da un cliente che le chiese un bicchiere di Whiskey, Roni si volto verso il bancone e poggiò il bicchieri con il liquido ambrato davanti al cliente. Vide entrare Henry, il quale la salutò con un cenno del capo e si sedette al bancone
- Serata piena eh ? – chiese lui prendendo il bicchiere che l’altra gli porgeva
- Non più di altre… diciamo solo che ho visto di peggio –
Dovette troncare la conversazione con l’uomo per l’ordine di una cliente
- Scusami Henry –
- Figurati –
Si spostò dall’altro lato del bancone ed un ondata di profumo le arrivo addosso e non un semplice profumo, il profumo di Cannella. Quell’odore le riportò alla mente una persona che non voleva ricordare, che risiedeva nel suo passato e che non era il momento di far tornare nel presente ma le bastò rigirarsi a guardare suo figlio per capire di non poterla cancellare dalla sua vita per sempre. Togliendosi dalla testa quegli assurdi pensieri ritornò al lavoro. Alzò gli occhi per controllare  la situazione e la vide…
Fu attimo, un secondo ma la vide…
Vide i capelli dorati e il giubbotto di pelle ma com’era comparsa sparì.
“Sarà stato uno scherzo delle luci e la stanchezza” pensò Roni.
La notte era diventata quasi alba quando Roni aveva chiuso le porte del Bar. Aveva pensato spesso, durante la notte, alla proprietaria del giubbotto di pelle rossa e ancora adesso lo faceva, decise che per schiarirsi le idee era meglio fare una bellissima passeggiata lungo la riva sperando che il vento oltre muoverle i capelli avrebbe  portato via anche i suoi pensieri. Si sedette su una panchina guardando l’oceano, una folata di vento la fece rabbrividire e si maledisse per non essersi portata una giacca
A volte, quando il tempo diventa freddo, vorrei avere  la tua giacca per il calore.
E restò lì ad ammirare l’oceano sperando nella tranquillità

Il sole era alto nel cielo quando la barista si risvegliò nel suo letto, era tornata poco dopo l’alba ed era crollata senza nemmeno cambiarsi. Si voltò lentamente verso la sveglia che segnava le 12.00, nonostante avesse deciso di tenere il bar chiuso per la mattina si alzò lo stesso e iniziò a prepararsi.
Mezz’ora dopo stava aprendo le porte inspirando il forte odore pungente che permeava nel suo locale. Il pomeriggio passò con tranquillità e tranne alcuni avventori occasionali non ci furono tante sorprese. Era di spalle intenta a preparare il suo nuovo cocktail. Il campanello suonò annunciando l’entrata di un nuovo cliente che con passo leggero prese posto su uno sgabello che struscio sul pavimento
- Arrivo subito, mi dia un attimo – disse poggiando la nuova miscela – Nel frattempo vuole provare il miglior sidro di mele che abbia mai assaggiato ? –
- Qualcosa di più forte ? – chiese la cliente facendo tremare Regina, la sua faccia mutò diventando più pallida e gli occhi si spalancarono. Quella voce. La voce che sentiva nelle fronde degli alberi e nelle onde del mare. Si voltò lentamente ed eccola… la donna che tormentava le sue giornate e a cui aveva pensato tutto il giorno.
I capelli biondi ondulati le cadevano sulle spalle incorniciando il viso dolce, gli occhi verdi brillanti che aveva infestato i suoi sogni… che l’avevano accompagnata in ogni giorno negli ultimi anni e il giacchetto di pelle rosso che aveva odiato e al contempo amato  erano davanti a lei.
- Miss Swan – riuscì a dire lei dopo un attimo di esitazione.
- Ciao Regina o dovrei dire Roni – disse lei alludendo all’insegna fuori il bar – Ne è passato di tempo eh ? –
- Circa 10 anni*, Miss Swan –
- Siamo tornati al “  Miss Swan “ ? Dopo tutto quello che abbiamo passato ? Era da i tempi del primo sortilegio che non mi chiamavi cosi –
“ Perché quella Emma Swan era morta “ avrebbe voluto dire Regina e invece restò in silenzio, ammirando la bionda di fronte a lei che per la prima volta dopo tanto tempo era di nuovo la Miss Swan che aveva conosciuto in un notte di ottobre, a cui aveva offerto da bere quella notte, che aveva tagliato il suo albero di mele, contro cui si era scontrata fisicamente e non, che l’aveva aiutata a salvare Henry. L’ Emma Swan di cui si era… non poteva non doveva pensarci adesso .
- Cosa ci fai qui ?-
Lei restò in silenzio prendendo una cannuccia e iniziandoci a giocare.
- E’ successo qualcosa ? – chiese questa volta leggermente spaventata
- No, è solo che… - si bloccò non sapendo cosa dire, vedendo che era impossibile farla parlare le passo un cocktail
-Tieni bevi questo, ti aiuterà – spiego lei vedendo lo sguardo confuso di Emma
Emma prese il bicchiere assaggiandone un po’ e riconoscendo il sapore familiare della cannella
- Cannella –
- Trovo che la mela e la cannella stiano davvero bene insieme – appena disse questo le sue guance arrossirono rendendosi conto cosa quella affermazione poteva significare, almeno per lei.
- Come si chiama ? –
- Mela Avvelenata –
Emma rise a quel nome e Roni si sorprese di quanto le fosse mancato quel magnifico suono , è proprio vero che non c’è cosa migliore della persone che ami per farti stare bene.
- Chissà perché non mi sorprende –
- Ho sempre avuto una passione per le mele d’altronde ero o non ero la Evil Queen –
- Mi sorprende l’uso della cannella, da quanto ne ho memoria hai sempre odiato quella spezia –
- In realtà  è stato nostro figlio a farmi venire l’idea, in originale non aveva la cannella poi ho pensato fosse un colpo di genio –
- A proposito di Henry, come sta ? –
- Diciamo bene –
- Bene, ne sono contenta –
Restarono in silenzio senza il coraggio di guardare l’una negli occhi dell’altra poiché se solo l’avessero fatto avrebbero visto troppo. Fu Roni a parlare per prima.
- Perché sei qui ? – ripete la domanda sperando che l’alcol avesse aiutato.
- Ho lasciato Killian – disse lei tutto d’un fiato facendo quasi cadere la bottiglia che aveva in mano Roni.
- Co…Cosa ? Perché ? –
- Perché si, ci siamo resi conto che la vita da sposati non era come ci aspettavamo –
- Che vuoi dire ? –
- Era tutto complicato, tutto in continua tensione, ogni cosa era un motivo per litigare, l’aveva capito anche Killian è stata una cosa condivisa più o meno –
- E tu come stai ? –
- Io credo bene,  voglio dire mi sono tolta un peso –
- Un peso ? –
- Si, non potevo più vivere nella menzogna –
- Quale menzogna ? –
- Non ho mai amato Hook, solo era più facile fingere di amare lui  che ammettere chi amavo veramente – e la guardò negli occhi. Iridi marroni si persero in iridi verdi.
- Forse è meglio che te ne vada, sta per arrivare gente–
- No Regina, aspetta – disse Emma alzandosi – Dobbiamo parlare –
- Non c’è niente da dire – rispose lei uscendo da dietro al bancone e andando verso la porta
- Si invece – disse Emma rincorrendola e prendendole il braccio .
- No Emma – e tolse il braccio dalla sua stretta se fino alla mattina desiderava il contatto delle mani di Emma adesso erano come ferro bollente.
- Re… -
- Non posso, non dopo tutto questo tempo -  disse lei incrociando le braccia – Ti prego Emma, vattene –
- Ti prego lasciami spiegare –
- NON TI LASCIO SPIEGARE – urlò – Ho aspettato, Dio se ho aspettato. E tu hai scelto lui, ti ho visto sposata con lui, ti ho vista indossare un anello che sapevo non doveva esserci. Tu mi hai fatto soffrire Emma. –le lacrime uscivano dagli suoi occhi ma con un colpo di mano le mandò via.
- Adesso vattene – e si diresse verso il retrò.
- Sono venuta qui per te, ho lasciato Hook per te – urlò di rimando Emma
- Oh non ci provare – disse furiosa Regina – Non incolpare me per la fine del tuo matrimonio, non ti ho costretta io a lasciare Capitan Guyliner, non ti ho costretta io a venir qua. IO NON HO FATTO NIENTE –
- Ma io l’ho fatto per te –
- Non mi importa – ormai non si curava più delle lacrime che scorrevano sul suo viso – Non sono un ripiego Miss Swan, non puoi venire qui dirmi che mi ami e che ti sei resa conto che non hai  mai avuto Hook e pensare che mi vada bene.
- Hai ragione ok ? Lo so che ho sbagliato ma… pensavo che quello che provavo per Hook fosse amore e invece era solo affetto –
- E hai dovuto sposarlo per capirlo ? –
- Si, più tempo passava più capivo che non era lui la persona con cui volevo svegliarmi accanto o con cui volevo addormentarmi, che volevo abbracciare – disse Emma sull’orlo del pianto – Eri tu… Sei sempre stata tu –
Mentre parlava l’altra negava con la testa
- Ti prego Regina – disse lei come ultima supplica
- Non sono più Regina, sono Roni – rispose lei freddamente – E ti pregherei di lasciare il mio bar –
Ella si voltò aspettando che la bionda lasciasse il locale solo quando sentì la porta chiudersi crollò.
Cadde a terra tremante e pianse, pianse per lei, per quella donna che le aveva cambiato la vita e l’aveva resa migliore ma che l’aveva anche resa peggiore. Il pianto sovrastava tutti i suoni cosi che ella non sentì i passi delicati  dietro di lei infatti sussultò quando sentì qualcosa sulle sue spalle. E poi lei parlò con voce rotta dall’emozione, dall’amore e dal rimpianto
- Non ti chiedo di perdonarmi o stare con me,  ti chiedo di darmi del tempo per dimostrarti il mio amore e quanto ci tengo a te. E potrai ripeterlo all’infinto ma per me tu resterai per sempre Regina Mills, la donna di cui mi sono innamorata tanti anni fa in una notte d’ottobre – e come era venuta se ne andò.
Regina strinse a se la giacca inspirando il suo profumo di cannella che accompagnava la bionda dovunque andava e nonostante l’odiasse con ogni fibra del suo corpo e non poté fare a meno si sentire quel familiare calore invaderle il cuore e farlo diventare meno freddo.

Sometimes when the weather turns cold I wish I had kept you jacket for warmth

 


* Non sapendo bene quanto tempo fosse passato dall’ultime apparizione di Emma ho scelto una data molto approssimativa

 

NOTA DELL’AUTRICE :
Salve a tutti  ! Questa è la prima fanfiction che pubblico sul fandom di Once e sulle SwanQueen, è una grande emozione scrivere su una coppia che amo. Detto questo spero vi sia piaciuto e grazie a tutti
AndreaG

   
 
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