Ringrazio
anche solo chi legge.
Songfic sulle note di ‘Il segreto del tempo’ di Roby Facchinetti, Riccardo Fogli.
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Hurt/Comfort Italia -
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26 prompts challenge : 1/26: SONNO:
2. Stato di silenzio o d'immobilità.
Parole: 579
Il segreto del tempo
Erik si portò la bottiglia
alle labbra, il liquore gli
scivolò fuori dalla bocca, vedeva doppio, avanzò
di un paio di passi e cadde
carponi. La bottiglia gli sfuggì di mano e
rischiò di vomitare, ansimò,
avvertendo la testa dolergli, i capelli candidi gli aderivano al viso
squadrato.
Charles si avvicinò con la
sedia a rotelle, cercò inutilmente
di alzarlo, con un gemito, gocce di sudore gli scivolarono sul capo
calvo.
Erik si abbandonò con la
testa sulle sue gambe,
boccheggiando.
< Ci sono giorni in cui muori
dentro perché volevi
cambiare il mondo, ma lui non cambia mai > pensò
Charles.
“Lasciami entrare nella tua
mente, lasciati calmare”
sussurrò.
Erik dimenò la testa,
mugolando sofferente, aveva il viso
arrossato e puzzava di alcool.
“Non voglio un aiuto dai
poteri che odi tanto, per quanto
siano dannatamente belli” biascicò.
< La nostra vita non ci ha
voluto, però… tu sei ancora
lì, che mi sorridi, nonostante tutto >
pensò. A fatica, vedendo il viso di
Charles sfocato e sdoppiato per colpa dei fumi dell’alcool,
riuscì ad
accarezzargli la guancia.
Charles gli prese la mano nella
propria.
“Vecchio amico mio,
è la nostalgia che ti porta ad esagerare
con gli alcolici? Non era meglio una delle nostre solite partite a
scacchi?”
domandò.
Erik boccheggiò, ingoiando
un singhiozzo.
“Pensavo a mia moglie e a
mia figlia. Ti ho mai parlato di
loro? Sai, nel passato, quando erano ancora accanto a me”
farfugliò.
Charles vide le lacrime agli angoli
degli occhi.
“Sì, di lei,
come di Mistica, come dei ragazzi mutanti che
abbiamo cresciuto e abbiamo perso. Smettila di agitarti a causa del
peso di
dolore e commozione. Permettimi di farti almeno riposare”
supplicò. Le sue
iridi brillavano intense nella penombra.
< Sotto il peso dei miei
errori voglio solo arrendermi,
morire. Ho visto anche te impazzire d’amore, per una donna a
cui hai cancellato
ogni ricordo di te.
Anche noi ci siamo lasciati spesso,
ma alla fine rimaniamo
insieme a pensare a ciò che abbiamo perso.
Io ti ho visto impazzire
d’amore, ubriacarti di felicità.
Adesso sono io che mi ubriaco, però di dolore,
perché quella felicità te l’ho
portata via io! Ti ho ridotto su una sedia a rotelle, ti ho cambiato!
Maledetto
me, ho distrutto quello che avevo > pensò Erik,
mentre le lacrime gli
rigavano il viso.
“I nostri
ragazzi… quante volte li abbiamo persi in guerre
sterili tra noi” gemette Charles.
“Abbiamo lasciato tutto, ma
rimaniamo solo io e te, amico
mio. Se devo dormire, che sia il tuo affetto a farmi
appisolare” supplicò Erik.
Charles annuì,
accarezzandogli la testa, passandogli le dita
sulla fronte bollente e tra i capelli.
“Il segreto del tempo
è che tutto perdona, ma sappi che alla
vita tutto si dà. Siamo andati in pezzi, ma i nostri cuori
si ritroveranno
sempre.
< Abbiamo chiesto al cielo il
nostro tempo indietro, per
fare pace quando era ancora il momento, ma non lo avremo. Siamo
fragili, ma non
possiamo sfuggire alla vertigine dell’età >.
“Caro amico, chiedi al
cuore, ti risponderà che puoi fidarti
di me” disse Charles.
Erik gli prese la mano e se la mise
sulla testa.
“Hai vinto,
entra” sussurrò.
Charles attivò un
collegamento telepatico.
“Che questo corpo cada in
uno stato di silenzio e d’immobilità,
chiudendo gli occhi, permettendosi il riposo dovuto”
soffiò.
Erik chiuse gli occhi e
crollò addormentato, la testa ancora
sulle gambe di Charles.
Charles rimase immobile, respirando
piano, guardandolo
riposare, continuando ad accarezzargli la testa.