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Autore: amai_pinku    06/05/2018    4 recensioni
« Dai-chan, eccoci qui! Questa è la tua nuova casa! »
Oikawa odia quel bambino.
Odia i suoi capelli marroni, un po' arruffati e in fondo simile si suoi, ma in realtà così diversi.
Odia i suoi occhi verdi, grandi e lucenti, di quel verde tanto particolare che mai dimenticherà.
Odia le sue manine tremanti.
La bocca sottile e il corpicino esile.

« Voglio mamma e papà »
« Ma Dai-chan, adesso sono io il tuo papà, se vuoi puoi chiamarmi così »
Odia che si metta a piangere, cercando di non farsi vedere, nonostante abbia solo quattro anni.
Quanto è cocciuto, e testardo, e orgoglioso.
Proprio come Iwa-chan.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Nuovo personaggio, Tooru Oikawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Son of two Fathers


Tu-tu-tu.
Va tutto bene.

« Si chiama Daiki, andrà dai nonni paterni, in Hokkaido »
« Sono due persone molto anziane però, andrà bene? »

Tu-tu-tutu
Non mi lasciare.

« La sua richiesta deve essere vagliata dal giudice minorile, quali sono le sue motivazioni? »
« Non riusciamo ad avere bambini »

« Si sposti signore, questo è un codice rosso, deve lasciare la sala, si sposti »
Non ci provare nemmeno a lasciarmi.

« Conosco il bambino da quando è nato. Lui si troverebbe molto meglio con noi che in una campagna dispersa dell'Hokkaido, qua a Tokyo potrebbe usufruire di ogni comfort e noi desideriamo ardentemente poterlo crescere »

Ti prego. Ti prego. Ti prego. Ti prego.
Per favore Dio.
Smetterò di giocare a pallavolo.
Ti prego salvalo.

« Era molto legato al padre, vero Oikawa-san? »
« Si, eravamo grandi amici e ci conoscevamo benissimo, so che lui avrebbe preferito così »

Hajime…
Tututututu

*****

« Dai-chan, eccoci qui! Questa è la tua nuova casa! »

Oikawa odia quel bambino.

« Mikoto-chan arriverà presto, così poi possiamo mangiare tutti insieme, sei contento? »

Odia i suoi capelli marroni, un po' arruffati e in fondo simile si suoi, ma in realtà così diversi.
Odia i suoi occhi verdi, grandi e lucenti, di quel verde tanto particolare che mai dimenticherà.
Odia le sue manine tremanti.
La bocca sottile e il corpicino esile.

« Voglio mamma e papà »
« Ma Dai-chan, adesso sono io il tuo papà, se vuoi puoi chiamarmi così »

Odia che si metta a piangere, cercando di non farsi vedere, nonostante abbia solo quattro anni.
Quanto è cocciuto, e testardo, e orgoglioso.
Proprio come Iwa-chan.

Oikawa si abbassa alla sua altezza e dubbioso lo stringe tra le sue grandi braccia.
« Anche a me mancano tantissimo, la mamma e il papà »
Il papà
« E lo so che sei arrabbiato, però se alzi lo sguardo verso il cielo e ti concentri forte forte puoi vederli sai? E allora quando li guardi sorridi, perché hai un sorriso bellissimo, come quello della mamma »
Del papà.

La porta si apre e una ragazza sulla trentina fa la sua comparsa.
È davvero bella.
Tiene in mano una busta, con un gioco probabilmente, incerta si avvicina verso il bambino, abbassandosi alla sua altezza.
« Ciao Daiki-chan, io sono Mikoto »

*****

Sono notti che non riesce a dormire.
Si sveglia grondante di sudore e va in bagno a vomitare l'anima.
Passa delle ore intere a piangere.
Frigna di nascosto, come è sicuro che faccia il bambino nella camera accanto.
Ma non ce la fa ad andare a consolarlo e si odia ancora di più, perché è un vigliacco.
Ha paura di un bambino di quattro anni.
Ha paura di guardarlo negli occhi perché quando li osserva rivede il suo Hajime, perché sono così fottutamente uguali ai suoi, e proprio non ce la fa perché ripensa a tutte le cose che sono state, e a tutte le cose che potevano essere, ma che non sono accadute per vigliaccheria, o pregiudizi o non sa bene nemmeno lui cosa.
Lui e Mikoto non scopano da mesi.
Hanno trent'anni e non scopano da mesi, da molto prima che quello accadesse.
Lei gli piace, come persona, e anche come corpo.
Ma per farlo deve pensare a due occhi verdi e sapendo che non ci sono più non sa se riuscirà più a farlo.
Dio quanto si sente sporco.
Ha incatenato una donna a sè per paura, perché è paura quella che prova, e adesso le ha anche affibbiato addosso un figlio.
Un figlio non suo.
Un figlio della persona che ama davvero, ma che non può più amare.
Non ci è riuscito mentre era in vita, figurarsi ora.
Ma si è sentito in dovere di prendere Daiki.
Glielo doveva.
Un po' come un capro espiatorio per chiedere scusa.
Ma non ce la fa a volergli bene, perché fa troppo male e Oikawa di tutto questo dolore non ne può più.
Lui vuole solo il suo Iwa-chan.

****

« Mikoto, cosa c'è scritto qua? »
« Vediamo un po' »
La donna si avvicina al bambino, prendendo in mano il giornale che sta cercando di leggere per allenarsi con la lettura.
Risale a due settimane fa.
Tragedia sull'autostrada del Tohoku: muoiono agente delle polizia e sua moglie. Il figlio di quattro anni è l'unico superstite”
« Che c'è scritto Mikoto? »
« Emh, ecco...non sono letture per te queste, perché non andiamo in cartolibreria a prendere un bel libro colorato? Così ti insegno un po' di kanji! »
« Ok… »
« E tu, Oikawa vieni? »
« Ho gli allenamenti »

Non ce la fa.

« Ah ok…allora un'altra volta. Su Daiki-chan, vatti a cambiare! »

Ti prego portalo via dalla mia vista.

« La prossima volta vieni anche tu? »
Oikawa fissa quegli occhi verdi, che lo guardano speranzosi, mentre le piccole manine afferrano i suoi pantaloni bianchi.
Vattene. Vattene. Vattene.
« Si, certo »

*****

« QUINDI TI VA BENE COSÌ IWA-CHAN?! NON FA ALCUNA DIFFERENZA PER TE? »
« NON STO DICENDO QUESTO, CERCA DI RAGIONARE UN PO', CAZZO! »
« Io sto ragionando, sei tu quello che non vuole sentire ragioni. Io ti sto dicendo che ti amo e tu dici che non puoi! Ma ti senti? Stai dicendo che non puoi, non che non vuoi! »
« Dio mio Oikawa, tu sei nella nazionale, io sono un commissario, abbiamo delle immagini che non possiamo ignorare »
« Delle immagini?! Ma quali immagini! Da quando ti interessa ciò che pensa la gente? Tu non sei più il mio Iwa-chan »
Sta piangendo, di nuovo, e si odia, ma non ce la fa a trattenere le lacrime.
« Con me al mio fianco non avresti una vita facile, anzi sarebbe complicato, non posso farti questo »
« Ma a me non interessa, è molto più difficile così! Perché non lo capisci?! Perché non vuoi accettarti? È tanto sbagliato questo nostro amore Iwa-chan? È stato brutto ieri quando mi fottevi su quel divano?! »
« Ma è questo il punto! Cazzo Oikawa io non posso farti questo, perché non è giusto. Ti amo, ok? Quindi voglio il meglio! Non puoi accontentarti di una semplice scopata qua e là »
« Ma è quello che ti sto dicendo anch'io. Ufficializziamo la cosa! Io non voglio essere una puttana Hajime »
« Non posso »
« Non puoi…davvero? È tutto quello che hai da dire? »
« Toorou io…»
« No, basta. A questo punto non credo ci sia altro da aggiungere »

*****

« Come sta? »
« Sono riuscita a farlo addormentare, ma soffre molto e le sedute dallo psicologo non sembrano sortire l'effetto sperato. Sono preoccupata Oikawa, è come se non facessi abbastanza »
« Tu stai facendo il possibile Mikoto. Questo è un trauma che forse non riuscirà mai a superare. Ci vuole tempo »
« Si, però vorrei fare di più, mi dispiace così tanto per lui. Sai oggi mi ha fatto un disegno… »
Oikawa osserva sua moglie singhiozzante, mentre si accoccola sul suo torace.
Ha gli occhi spenti e il corpo indolente.
« Mi chiedo se sia stata la scelta giusta, forse cambiare luogo gli avrebbe fatto bene »
« Non potevo abbandonare Iwa-chan »
« Ma qui non si tratta solo di Iwaizumi-kun »
« Lo so »

*****

« Mi sposo »

« Io e Nagisa ci abbiamo pensato e siamo pronti per il grande passo »
« Complimenti »
« Complimenti eh? »
« Sono felice per te Iwa-chan »
« Non dire cagate… »
« No, davvero sono felice »
« E allora perché piangi, stupido? »

*****

« Cos'è una battuta Toorou? »

Quel bambino lo chiama per nome, mentre sua moglie da due anni si ostina a chiamarlo per cognome.

Oikawa sorride.
Fa un respiro profondo e palleggia sulle mattonelle del cortile.
Lancia la palla verso il cielo e prende la rincorsa.
Si libra in area, simile ad un angelo e con la mano destra colpisce il pallone che finisce inevitabilmente sulle rose.

« Wow…è bellissimo! Insegnami! »
« Umh »
« Grazie »
« Tuo papà era un ace »
« Cos'è un ace? »
« È una stella. La stella più brillante del campo »

Daiki inclina la testa stringendo un po' quegli occhietti verdi, proprio come faceva Hajime quando cercava di capire un problema difficile di matematica.

« Non ho capito »
« Lo capirai »
« E quando? »
« Lo saprai tu »
« Uffa, parli in modo strano Toorou. È difficile »
« Tieni, prova a fare anche tu una battuta »
« Ma non posso! »

« Non posso »
« Non puoi…davvero? È tutto quello che hai da dire? »

Il pallone cade e Oikawa sente come una fitta al cuore.
In un attimo è ai piedi del bambino, così veloce che Daiki fa un passo indietro per lo spevanto.
L'uomo gli si avvicina e gli afferra le piccole mani, piene di graffi perché nonostante tutto il bambino finisce sempre nei cespugli alla ricerca degli scarabei.

« Dai-chan, ascoltami bene perché ti sto dicendo una cosa molto importante. Promettimi che non te lo scorderai mai. Giuralo »
« Lo giuro » risponde serio, facendosi una croce sul cuore.
« Non permettere mai a nessuno di buttarti giù, mai. Non c'è niente che tu non possa fare se lo desideri, e non fa niente se gli altri ti dicono che non lo puoi fare. Se senti che è la cosa giusta da fare, che è il tuo sogno, inseguilo. Non dire mai più che non puoi fare qualcosa, perché tu puoi fare tutto, e io ti aiuterò, ti supporterò sempre, hai capito? Noi due dobbiamo rimanere uniti. Sei tutto quello che mi rimane »

Oikawa lo abbraccia.
O forse lo stritola perché sente il bambino lamentarsi.
Ed è un po' come quando piangeva sulle felpa di Iwa-chan, sta volta però non si tratta più di Iwaizumi.
È Daiki che sta abbracciando. È per lui che sta piangendo.
E anche se gli ricorda Iwaizumi, che ama e amerà per sempre, ha deciso che amerà anche questo bambino.
Non perché è un fantasma di Hajime, non perché è suo figlio biologico.
Ma perché è suo figlio, il suo Piccolo Dai-chan e anche se non hanno lo stesso dna lo sente più suo che mai.

******

« Oikawa, non puoi capire quanto è bello, con questi ciuffetti marroni e gli occhietti ancora chiusi, mi sembra la cosa più bella del mondo »
« È per lui che non hai voluto stare con me? »
« Cosa? »
« Non saresti mai diventato padre, con me »
Iwaizumi sospira, mentre il piccolo Daiki dorme beato tra le sue braccia, ignaro del turbinio delle emozioni nel cuore del padre.

« No Toorou, non è per questo. Io ti amo, e adesso amo anche lui. E ti chiedo un favore, non avercela con lui. Vorrei che non provassi rancore nei suoi confronti, perché credo sia la cosa più bella che io abbia potuto fare »
« Iwa-chan »
« L'abbiamo chiamato Daiki »
« Come mio padre? »
« Ci portava sempre a guardare le partite da piccoli, ti ricordi? Poi quando mio padre era via per lavoro lui corse con me nella gara padre-figlio. Per me Daiki-san è stato come una sorta di padre. Non credo che ci sia bisogno di un legame biologico per provare qualcosa di simile. »
« Che sentimentale che sei Iwa-chan »
« Deve essere la vecchiaia che avanza »
« Ma se hai venticinque anni! »
« Ahaha, già hai ragione…comunque giuramelo Oikawa. Odia me se vuoi, ma non odiare lui »
« Scommetto che questa piccola scimmietta avrà ereditato i tuoi modi bruschi quindi è un po' come se tu vivessi in lui »
« Mi stai davvero citando il Re Leone? »
« È un capolavoro, il Re Leone. Per non parlare delle lacrime versate per la morte di Mufasa »
« Se per questo avevi pianto anche quando era morto lo scarabeo che tanto odiavi »
« Si, ma me lo avevi regalato tu e Piccolo Iwa-chan era davvero speciale »
« Piccolo Iwa-chan, sei proprio assurdo »

*****

Hajime è il suo passato.
Daiki è il suo futuro.
Quegli occhi verdi sono per sempre suoi.







Angolo autrice
Ecco ritornata con una fic molto gioiosa ahahah
Comunque boh ieri mi e venuta questa idea in mente, e ho voluto provare.
Dividere Iwaizumi e Oikawa è stato orribile, ma ho voluto provare.
Poi più che altro spero si capisca bene il tempo della narrazione anche se ci sono continui sbalzi di tempo.
Ho voluto concentrare l'attenzione su Oikawa, anche se avrei potuto far vedere di più il punto del bambino o di Iwaizumi. Se volete fatemi sapere cosa ne pensate di questa scelta.
Ho un po' il dubbio di aver reso Iwaizumi OOC ma ho voluto mostrare un nuovo tipo di Hajime, che magari ha delle ragioni che il punto di vista di Oikawa non può capire.
Alla prossima

K
   
 
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