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Autore: MaryFangirl    14/05/2018    0 recensioni
Sei mesi dopo la vicenda di Sonia Field, Ryo ha cominciato a comportarsi diversamente, tanto da far preoccupare chi gli è più vicino. Il timore nei confronti del partner porta Kaori a fare ciò che ritiene necessario per aiutare Ryo a ritornare in sé. [Storia leggermente AU].
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Questa storia è la traduzione in italiano di una fanfiction in inglese, di seguito i link per leggerla in originale.

Titolo storia originale: To heal a heart: The return of Cinderella
 
 
La mattina era cominciata come molte altre. Si era alzata e aveva sbirciato in camera da Ryo, trovandolo a dormire, prima di dirigersi verso la cucina per preparare la colazione. Non lo aveva sentito rientrare la notte precedente, quindi era certa che ciò fosse accaduto non prima dell'alba.
-Probabilmente ha passato un'altra notte in qualche club- disse tra sé. -Sarà meglio che non abbia speso troppi soldi nell'alcool. Anche se non abbiamo debiti, non possiamo permetterci di buttare il denaro.-
Kaori preparò da mangiare e lo consumò da sola per dare a Ryo ancora un po' di tempo per dormire. Dopo aver preparato delle uova e un toast insieme a un caffè forte, si diresse nella sua stanza.
"Ryo! È ora di alzarsi!" esclamò entrando. "Non stare a dormire tutto il giorno"
Senza aprire gli occhi, Ryo si rigirò nel letto, spingendo la faccia nel cuscino. Emise un paio di sonore ronfate prima di mettersi a ridacchiare.
"Sì...così, Rie-chan" biascicò assonnato. Kaori scosse il capo e sospirò.
"Dai, Ryo" disse tirando via le lenzuola. Il suo viso arrossì immediatamente quando notò che aveva scelto di nuovo di dormire nudo.
"Ryo" ringhiò, voltandosi. Ryo aprì lentamente gli occhi, battendo le palpebre diverse volte.
"Ah, Kaori, ho fatto tardi stanotte" brontolò. "Torno a dormire", tentò di riprendersi le lenzuola, ma Kaori le sottrasse alla sua presa.
"Ti ho già preparato la colazione" replicò Kaori. "Dai, alzati. Potrebbe esserci un lavoro oggi, non puoi passare tutta la mattinata a letto"
"Ma stavo facendo un sogno meraviglioso con Rie-chan" si lagnò Ryo. "Eravamo da soli su un'isola tropicale, e lei stava usando due noci di cocco..."
Ryo venne interrotto dal martello di Kaori che lo atterrò sul pavimento.
"Non parlarmi delle tue fantasie da pervertito!" gli gridò. "Muoviti prima che la colazione si freddi".
 
 
 
Qualche minuto dopo, Ryo scese e si sedette al tavolo, sorseggiando il suo caffè per qualche secondo prima di iniziare a mangiare. Kaori portò via i propri piatti e si sedette di fronte a lui.
"Ehi, Ryo, non trascorri più molto tempo qui ultimamente" disse. "Stai fuori quasi tutte le sere, tutta la notte, e te ne vai subito dopo la colazione ogni mattina. Cosa fai durante tutto questo tempo?"
"Non è ovvio?" fece Ryo mentre masticava. "L'autunno è già iniziato e presto sarà inverno. Devo sfruttare il poco tempo che ho per trovare una bellezza che mi terrò al caldo durante quelle notti così fredde"
"Sii serio" disse Kaori dopo avergli dato un colpetto in testa col martello da una tonnellata. "Stai dicendo che stai usando tutto questo tempo solo per rincorrere le ragazze? Magari stai facendo un altro lavoro?" un lampo di rabbia apparve nei suoi occhi. "Sarà meglio che tu non stia lavorando per Saeko." disse, "Non fa altro che usarti. Non viene fuori mai nulla di buono quando si lavora per lei"
Ryo inghiottì e finì la sua tazza di caffè prima di alzarsi. "Nah, Saeko mi deve fin troppi mokkori ormai" disse, "Non lavorerei mai per lei a meno che non ne pagasse almeno un paio"
"Allora cosa fai?" chiese Kaori. "Non ci credo che per tutto il giorno ti limiti a inseguire le donne, o sei davvero degenerato a tal punto?"
Ryo si voltò e si diresse verso la porta. "Torno più tardi" disse. "Fammi sapere se trovi un lavoro" e uscì.
Ryo se ne andò prima che Kaori potesse dire altro. Per un momento, pensò di corrergli dietro e di colpirlo di nuovo col martello. Ma poi guardò il piatto di Ryo e vide che aveva avanzato metà toast.
Kaori si inclinò in avanti, posando i gomiti sul tavolo e appoggiando il viso tra le mani. Avanzare un po' di cibo non era strano se si fosse trattato di chiunque altro, ma non era la stessa cosa con Ryo. Nonostante le sue battute sarcastiche sulla sua cucina, Ryo spazzolava sempre tutto e spesso ne chiedeva di più. Il suo appetito di mokkori forse era l'unica cosa più vorace di quello che aveva per il cibo.
Durante l'ultimo mese, tuttavia, Kaori aveva notato che Ryo non mangiava con lo stesso gusto di prima. Spesso rifiutava quando gli offriva di averne ancora e ogni tanto avanzava perfino del cibo nel piatto...come quella mattina. All'inizio, Kaori non ci aveva pensato su molto ed era anzi stata in qualche modo sollevata dal fatto di poter risparmiare sul cibo. Quella mattina, però, aveva quel pensiero in etsta, e non riuscì più a smettere di tornarci su.
Kaori si alzò e pulì la tavola. Non era solo il ridotto appetito di Ryo che la preoccupava. Altre cose, come il fatto che trascorresse la maggior parte del tuo tempo lontano dall'appartamento e che bevesse di più, erano un peso nella sua mente. Fino ad allora, si era perlopiù irritata per le sue abitudini, ma ora che rifletteva sulla situazione nel complesso, una nuova sensazione aveva preso posto in lei: preoccupazione.
-Se solo sapessi cosa fa mentre è via- pensò. -Potrei seguirlo, un giorno...no, non è la soluzione. Ryo lo saprebbe e si assicurerebbe di depistarmi. Inoltre, ho invaso la sua privacy diverse volte. Ho il diritto di farlo?-
Kaori lavò i piatti, poi iniziò a spolverare e a passare l'aspirapolvere nelle varie stanze. Non poteva negare di essere anche arrabbiata con Ryo per essere così misterioso, ma la preoccupazione reprimeva la collera. Tentò di ricordare l'ultima volta che era stata così preoccupata per lui e la prima cosa che le venne in mente fu la faccenda di Sonia Field.
Le mani strinsero lo strofinaccio che stava usando nello sforzo di non farle tremare. Erano trascorsi quasi sei mesi da quando Sonia Field, la figlia di uno dei vecchi partner che Ryo aveva avuto in America, era giunta in Giappone per pareggiare i conti con lui, che aveva ucciso suo padre. Il suo odio cieco per Ryo e il suo desiderio di vendetta avevano portato a uno scontro tra lui e Umibozu che era quasi costato la vita di Ryo. Erano trascorsi molti mesi, ma erano stati insufficienti a cancellare dalla mente di Kaori le immagini del sangue che scorreva sul viso di Ryo e del suo corpo che collassava a terra. Quelle immagini tormentavano ancora i suoi incubi, incubi che proiettavano un esito molto più terrificante di quel duello rispetto a quanto non fosse accaduto in realtà.
Kaori lasciò lo strofinaccio a terra e affondò nel divano. Sapeva che molte altre cose erano successe durante quel periodo, a parte il duello. Voleva che Ryo ne parlasse, ma non trovava il coraggio per iniziare la conversazione. Quando tutta la vicenda era finita, aveva sentito un tale senso di gratitudine poiché lui era sopravvissuto e così commossa dal suo regalo, la promessa di trascorrere tutti i successivi compleanni insieme, che si era convinta che sarebbe stato meglio non rimuginarci troppo.
Riguardando indietro, Kaori capì che aveva cominciato a notare sottili cambiamenti in Ryo non molto tempo dopo quella vicenda. Cambiamenti non consistenti né prolungati, pertanto lei li aveva ritenuti propri del suo solito comportamento eccentrico. Ultimamente, però, era diventato impossibile razionalizzare.
-Cos'è che ha fatto cambiare le cose?- si domandò. -È successo qualcosa tra lui e Sonia? O magari, dopo il duello, Ryo ha cominciato a vedere Umibozu in modo diverso, magari anche Miki? Non si fida più di loro? O forse sono stata io a fare qualcosa. Anche se Sonia mi ha detto il contrario, so che non ero una partner molto valida allora. Forse anche lui la pensa così. Forse è di me che non si fida più.-
Kaori abbassò il capo, con le lacrime agli occhi. Più ci pensava, più si convinceva che c'era decisamente qualcosa di sbagliato. Ancora peggio, non era del tutto sicura di poter fare qualcosa a riguardo. Si asciugò gli occhi col dorso della mano.
-Ryo...qualsiasi cosa sia, ti prego...stai attento. Non strafare...-
Kaori si alzò e riprese lo strofinaccio da terra. Si rimise a occuparsi dei lavori di casa, facendo del suo meglio per schiarirsi le idee.
 
 
Un'ora dopo, Kaori si cambiò e si diresse verso la stazione di Shinjuku per controllare la lavagna. Era ancora preoccupata per Ryo e sperò di trovare una richiesta di lavoro.
-Se non altro, avremmo dei soldi e Ryo potrebbe distrarsi- pensò.
Controllò la lavagna tre volte prima di accettare che non c'era niente che l'aspettasse. Kaori sospirò e guardò il quadernetto che di solito si portava dietro. C'erano state un paio di offerte all'inizio della settimana, ma dopo aver incontrato i presunti clienti, si era convinta di non accettare.
-Ciò significa che non abbiamo niente, al momento- pensò accigliandosi.
"Puoi acconsentire a una mia richiesta, Kaori?"
Kaori sobbalzò e si voltò, vedendo Saeko dietro di sé.
"Un'offerta di lavoro?" replicò Kaori. "Ho già detto a Ryo che non avremmo più accettato offerte da te, quindi non..."
"Non si tratta di un lavoro" disse Saeko con calma. "Mi piacerebbe parlare con te...di Ryo. Ti va una tazza di caffè con me?"
 
 
Qualche minuto dopo, Kaori e Saeko entrarono al Cat's Eye.
"Buon pomeriggio, Kaori, Saeko" Miki sorrise loro.
"Ah, ciao Miki, Umibozu" replicò Kaori. Si guardò intorno, abbassando le spalle quando vide che non c'era nessun altro.
"Kaori?" disse Miki.
"Oh, scusa" disse Kaori. "In parte mi aspettavo che Ryo fosse qui. Voi due lo avete visto oggi?"
"No" rispose Miki. "Saeba non è passato di qui spesso nelle ultime due settimane"
"Capisco" disse Kaori, rivolgendo lo sguardo al suolo. Sia lei che Saeko ordinarono un caffè e si accomodarono in uno dei tavolini più in fondo. Qualche istante dopo, Umibozu le servì e Saeko bevve un lungo sorso prima di parlare.
"Kaori, sai se è successo qualcosa a Ryo recentemente?" disse. Kaori aprì la bocca, sconvolta, ma la chiuse e tornò a guardare verso il basso.
"No, non so niente" replicò Kaori. "È successo qualcosa tra te e Ryo? Sta succedendo qualcosa?"
"È quello che sto cercando di capire" replicò Saeko. "Ma, se tu non lo sai, non so come troverò la risposta. Però mi pare di capire che anche tu sei preoccupata per lui"
Kaori annuì. "Non rimane spesso a casa" disse. "E non mangia più come prima...e sta bevendo più del solito..."
"Capisco" annuì Saeko. "Avevo la sensazione che ci fosse qualcosa di serio e tu me lo stai confermando. Vedi, ho proposto a Ryo un lavoro la scorsa settimana..."
 
 
"Dai, Ryo" lo pregò Saeko. "È una semplice operazione sotto copertura. Ti porterà via due giorni al massimo"
Ryo si sedette sulla panchina accanto a lei nel parco, fumando una sigaretta. Si reclinò all'indietro e guardò il cielo.
"Saeko, hai idea di quanti mokkori mi devi?" disse. "Non esiste che consideri una tua offerta senza un pagamento anticipato. Specialmente visto che Kaori mi ucciderebbe se lo scoprisse"
"Ma Ryo, non posso chiedere a nessun altro con così poco preavviso" disse lei. "Ascolta, conterò tre mokkori invece di uno soltanto. Inoltre, è l'ambiente perfetto per te. Trascorreremo quasi tutto il tempo a bordo piscina"
"Bordo piscina?" chiese Ryo, sollevando le sopracciglia. Saeko sorrise.
"Esatto" disse. "Sarai circondato per ore da donne in bikini"
"Bi...ki...ni?!" disse lui, spalancando gli occhi.
"Sì" disse Saeko. "Chi lo sa, magari potrai divertirti un po' prima di dover lavorare. Allora, che mi dici, Ryo?"
La faccia di Ryo si trasfigurò in un enorme ghigno e respirava affannosamente, Saeko era convinta di averlo in pugno. Improvvisamente, il ghigno scomparve e lui si alzò, gettando via la sigaretta.
"Ryo?"
"Scusa, ma passo" disse. "Non è un lavoro così pericoloso. Puoi cavartela da sola. Magari la prossima volta...dopo che avrai pagato un po' di mokkori"
E si allontanò senza dire un'altra parola.
 
 
"Quindi...stavi davvero tentando di appioppargli un lavoro" disse Kaori, guardandola in cagnesco.
"Non è questo il punto, Kaori" disse Saeko, sollevando le mani di fronte a lei e sorridendo. "Il punto è che questo lavoro è di norma ciò che Ryo supplica di avere, e si è comportato come se non gli importasse di meno. Inoltre, tu lo conosci, di solito non rifiuta una mia richiesta"
"Sì, è vero" disse Kaori, accigliandosi ancora di più. Saeko rise nervosamente prima di tornare seria. "Non è stata la prima volta in cui ho pensato che ultimamente Ryo non si comporta come sempre" disse. "Ma fino ad allora, non mi ero così tanto preoccupata. Adesso, invece..."
Kaori annuì e bevve il suo caffè. Sentire la storia di Saeko la fece preoccupare ancora di più.
"Kaori, penso che dovresti parlargli" disse Saeko.
"Io?" fece Kaori.
"Certo" rispose Saeko. "Sei la sua partner"
"Sì, ma..." mormorò Kaori, gli occhi fissi sul tavolo. "Non significa niente. Ryo...non si fida di me, non in quel senso. Non parlerà con me, non di questo"
"Si fida di te, Kaori" disse Saeko. "Credimi. Si fida di te più di chiunque altro. Se non gli pargli tu, non so chi altro potrebbe farlo"
Kaori strinse le dita intorno alla tazza di caffè e fissò il liquido color mogano all'interno. Era d'accordo con Saeko sul fatto che qualcuno dovesse parlare con Ryo, ma nutriva ancora dubbi che lei fosse la migliore opzione per raggiungere l'obiettivo.
Le due finirono di bere e si misero a chiacchierare di altro prima che Saeko se ne andasse. Subito dopo, Miki si avvicinò a Kaori.
"Kaori, dobbiamo parlare" disse.
  
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