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Autore: Napee    24/05/2018    1 recensioni
* ispirata alla strip 210*
Neppure si era accorto quando aveva perso i sensi.
Ricordava vagamente di essersi ributtato nella lotta dopo che quei buzzurri avevano sferrato il primo pugno ben assestato ad He Tian.
Quale sentimenti avesse provocato in lui quella furia cieca con la quale si era avventato sull’omaccione nerboruto che aveva colpito il moro, era un’altra storia che non era intenzionato a voler conoscere.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: He Tian, Mo Guan Shan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'A little more'
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Take care of me



Neppure si era accorto quando aveva perso i sensi.
Ricordava vagamente di essersi ributtato nella lotta dopo che quei buzzurri avevano sferrato il primo pugno ben assestato ad He Tian.
Quale sentimenti avesse provocato in lui quella furia cieca con la quale si era avventato sull’omaccione nerboruto che aveva colpito il moro, era un’altra storia che non era intenzionato a voler conoscere.
Piccoli frammenti di immagini si frapponevano fra loro.
Un pugno alla tempia - forse una ginocchiata – lo aveva fatto cadere a terra con un tonfo sordo.
Immagini sfocate, una voce profonda che parlava con una calma inspiegabilmente fuori contesto, poi urla di dolore e rumore di passi affrettati.
Infine aveva aperto gli occhi, Guan Shan, ritrovandosi sdraiato nel letto di He Tian.
La testa bendata che puzzava di disinfettante – era stato ferito? – e una sacca di ghiaccio poggiata sulla tempia.
La nausea gli strinse lo stomaco in una morsa crudele, mentre il mal di testa lo torturava con una certa persistenza.
Chi lo aveva medicato?
Come era arrivato a casa di He Tian?
Come si erano liberati di quei buzzurri?
Mille e più domande affollavano la sua mente e a nessuna di esse riusciva a dare risposta.
Si portò una mano a stropicciare gli occhi stanchi. Le nocche dolevano incredibilmente a causa dei pugni sferrati e, su di esse, era stata spalmata della crema lenitiva che avrebbe agevolato la guarigione di quei lividi che gli avrebbero scurito la mano per giorni.
“Sei sveglio?” La voce di He Tian lo aveva raggiunto all’improvviso, facendolo quasi sobbalzare.
Spostò lo sguardo sulla soglia e lì, il moro, se ne stava comodamente poggiato contro lo stipite della porta. Con le mani in tasca e quel sorrisetto tronfio a stendergli le labbra.
Guan Shan grugnì qualche impropero fra sé e sé tra cui He Tian fu in grado di individuare un “grazie” scandito abbastanza distintamente.
“Prego, non c’è di che” rispose il moro con disinvoltura, alzando la mano destra con noncuranza.
Fu in quel momento che gli occhi di Guan Shan si sgranarono esterrefatti.
La mano di He Tian era gonfia fino all’inverosimile e malamente fasciata alla buona con una garza.
Forse si era ferito ed era infettato, forse si era rotto qualcosa e lui stava ancora sdraiato in quel cazzo di letto con le mani in mano!
Senza pensarci due volte, Guan Shan si alzò all’improvviso ed un capogiro inatteso lo colse impreparato costringendolo a poggiarsi contro il muro.
He Tian fu subito al suo fianco, aiutandolo a rimettersi in piedi sulle proprie gambe.
“Non ho bisogno d’aiuto!” Lo allontanò Guan Shan, acciuffando la sacca contenente il ghiaccio e poggiandola sulla mano deformata del moro.
He Tian mugolò dolorante non appena la stoffa gelida toccò la sua mano ingiuriata.
“Dovresti andare in ospedale.” Consigliò Guan Shan non osando guardarlo negli occhi.
Conosceva bene He Tian. Troppo bene, suo malgrado, e, anche se ancora non l’aveva visto, poteva benissimo captare quel sorrisetto sghembo e derisorio prendere forma sulle labbra dell’altro.
Dio, quando gli stava sul cazzo quel sorriso!
“Che succede, piccolo Mo? Per caso ti stai preoccupando per me?” Chiese He Tian mellifluo, con quella sua voce smielata e altisonante che faceva tanto innervosire Guan Shan.
“Fottiti He Tian!” Gli Abbaiò contro con astio, grugnendo qualche offesa nella sua direzione di quando in quando.
Seguitò però a tenere la sacca di ghiaccio sulla mano di He Tian, in quel suo modo particolare di ringraziarlo silenziosamente con i gesti e non a parole.
“Sai, ci sto prendendo gusto a farmi menare…” sussurrò divertito He Tian, abbassando la testa per cercare gli occhi del rosso.
“Sapevo già che fossi un coglione, non ho bisogno di altre conferme.” Rispose Guan Shan per le rime, sfuggendo nuovamente a quegli occhi scuri che parevano voler scavare dentro alla sua anima, alla ricerca di risposte che nemmeno lui conosceva.
He Tian si abbassò ancora verso di lui. Il suo profumo investì Guan Shan come un’onda, trascinandolo via alla deriva con una facilità disarmante.
Fanculo, gli piaceva un sacco l’odore di He Tian!
Non era un profumo costoso o un dopobarba ricercato, ma era un odore umano. Di pelle, di carne, di sudore e di lui.
Percepì il suo respiro sul collo ed una miriade di brividi gli percorse la schiena.
“Ne vale la pena se poi mi curi così amorevolmente…” bisbigliò suadente al suo orecchio, scrutando di nascosto la sua reazione.
Il rossore appena accennato che individuò sulle guance di Guan Shan, valeva ogni pugno e pedata ricevuta in quel pomeriggio.



Note autrice:
Non so se si è notato, ma ultimamente sono un po’ in fissa con questi due parati *^*
Per chi volesse seguirmi, seguire gli aggiornamenti delle storie o semplicemente chiacchierare un po’, ho aperto una pagina autrice ;)
Link pagina: https://www.facebook.com/Napeeefp/
  
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