I mocassini neri battevano sul pavimento in legno il ritmo agonizzante di Nocturne, Chopin, opus 9 numero 2. La musica suonava forte al piano superiore. L’ignoto che la stava suonando aveva sicuramente talento. Harry sentiva i battiti del cuore seguire il ritmo della melodia.
[...]
“Ehi, sei tu Harry Styles?” Un ragazzo bassino gli si avvicinò, mentre teneva stretto tra le braccia tre libri, tra cui Harry poteva riconoscere il Bona, e lo spartito di Nocture: era quindi lui ad aver suonato.
“Io ehm, Sì” alzò gli occhi, guardandolo. Il ciuffo castano gli copriva quasi metà volto.
“É il tuo turno, il professore ti aspetta sopra, buona fortuna” disse. Accennò un sorriso, uno di quelli genuini. Si sistemò il ciuffo all’indietro, rivelando l’azzurro dei suoi occhi.
‹ Ammalianti. ›
Pensò Harry.