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Autore: Drew Bieber    10/06/2018    0 recensioni
Con loro c’erano anche i miei amici più stetti e Bryce. Ero sempre felice di vederlo e poi avevo un regalo super speciale per lui, solo che quando lo abbracciai e guardai dietro le sue spalle per vedere se ci fosse qualcun altro, non trovai nessuno…
Ci rimasi malissimo e non mi spiegavo il perché, Bryce continuava ad inventare scuse o a lavarsene le mani ma io lo sapevo che Zach non era venuto all’aeroporto di proposito.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zach Dempsey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nell’estate del mio quarto anno da liceale il desiderio di esplorare il mondo diventava ogni giorno più incontenibile e per questo nel mese di gennaio decisi di far domanda per un viaggio di tre mesi in Europa. 
Indovinate un po’! Mi presero e a giugno ero già pronta ad affrontare l’Olanda con il mio bagaglio stratosferico che a stento riuscivo a tirarmi dietro.
Il distacco dalla mia famiglia e dagli amici non fu nulla di drastico o doloroso, dopotutto stavo solo andando dall’altra parte del mondo per l’intera estate e non avrei potuto vedere ne mamma e papà ne Zach…

Non fraintendete, il viaggio è il soggiorno furono fantastici. Avevo conosciuto gente, mangiato cose piuttosto strane, visitato i quartieri migliori della zona, frequentato i locali più prestigiosi e mi ero divertita come una matta organizzando feste in stile americano. Adoravo i tulipani, i fiumi, le biciclette, i mulini a vento e soprattutto adoravo l’erba, ma ciò che adorai di più fu il mio biglietto di ritorno in patria. 
Una volta all’aeroporto i miei avevano la faccia di due che erano a rota da mesi, mi si fiondarono addosso e non mi lasciavano più andare. Con loro c’erano anche i miei amici più stetti e Bryce. Ero sempre felice di vederlo e poi avevo un regalo super speciale per lui, solo che quando lo abbracciai e guardai dietro le sue spalle per vedere se ci fosse qualcun altro, non trovai nessuno…
Ci rimasi malissimo e non mi spiegavo  il perché, Bryce continuava ad inventare scuse o a lavarsene le mani ma io lo sapevo che Zach non era venuto all’aeroporto di proposito. Fui ancora più convinta di questa supposizione quando non si fece praticamente vedete fino al primo giorno di scuola. O meglio quando ci incontrammo per puro caso nella hall dell’istituto e lui a stento mi guardò.

Ovviamente non avevo alcuna intenzione di lasciar correre ne volevo che la situazione degenerasse prendendo una brutta piega. Quindi un giorno mi avvicinai a Zach e non lo mollai finché non fui all’estremo. Ci provai prima con gentilezza, poi con rabbia, nervosismo e poi esasperazione, gli facevo domande, chiedevo indizi, gli davo suggerimenti e facevo giri di parole ma niente. Zach era completamente muto. Più che altro sembrava non avete il coraggio di parlare, non riusciva a guardarmi in faccia, come se si vergognasse, e puntualmente scappava ogni volta che io cercavo di rivolgergli la parola. 

Alla fine mi stancai e decisi che era meglio dimenticarsi di lui. 

Qualche mese più tardi a scuola si diffuse la notizia della morte di Hannah Baker. 

Avevo visto questa ragazza solo poche volte a scuola. Non sembrava una male ma di certo non mi era mai saltato in mente di andarle a parlare un qualunque giorno alla mensa scolastica. Non che la odiassi o cose così, semplicemente mi era indifferente. Non la conoscevo e mai avrei pensato che lei e la sua morte avrebbero potuto condizionare la mia vita.
A differenza mia infatti, Zach sembrava molto turbato dalla scomparsa di Hannah e il che mi sembrava strano. Per quel che ne sapevo Zach aveva con Hannah lo stesso rapporto che io avevo con lei, ovvero eravamo due estranee. Ma il modo in cui lui si agitava sentendo il nome di lei, lo sguardo pensoso è preoccupato che aveva nel vedere una sua foto, la determinazione che metteva quando voleva difendere la memoria di Hannah davanti agli altri. Tutto ciò mi diede da pensare. 

Tra le persone che più consideravo simpatiche  c’era sicuramente Tony Padilla. Un tipo gentile e molto disponibile. Più volte mi aveva vista giù per la questione con Zach e aveva sempre cercato di tirarmi su il morale. Probabilmente la fiducia che io gli avevo mostrato nell’aprirmi con lui lo spinse ad essere ancora più gentile e disponibile, tanto da mettere fine a tutti i casini che mi ero fatta in testa fino a quel momento.
Così in uno dei tanti giorni di scuola, mentre stavo leggendo, stesa sul divanetto della biblioteca, Tony mi si avvicinò e prese posto accanto a me -Ehy Faith, come va?- misi da parte il libro e gli risposi
 -Relativamente bene, ma non benissimo-  
-Ancora giù per la storia di Zach?-
-Non posso farci niente, vorrei dimenticarmene ma lo vede praticamente tutti i giorni a scuola! Anche quando sono a casa in realtà-
-Che vuol dire anche a casa?-
-Mia madre e sua madre sono migliori amiche…-
-Ohw… questa… è una bella presa per il culo!- 
-Già, ma ormai ci convivo con questa situazione…-
-Faith io ho qualcosa che forse potrebbe aiutarti a capire- Così dicendo Tony infilò una mano nel suo zaino, alla ricerca di qualcosa. Voltandosi verso di lui notai che mi stava porgendo una cassetta -Dovresti ascoltare questa, parla di Zach- 

Ciò che era inciso su quel nastro era piuttosto inquietante, tenendo soprattutto conto che era stato registrato da una persona morta solo di recente. In quella cassetta Hannah Baker parlava proprio di Zach e sembrava accusarlo di qualcosa che aveva fatto contro di lei. Il suo discorso era comunque molto, troppo
vago per essere compreso a pieno, ciò che era chiaro era che Zach aveva sicuramente fatto soffrire Hannah. Apparentemente sembrava non ci fosse alcun collegamento con me, ma se Tony mi aveva dato la cassetta era chiaro che in quella storia anche io avevo un m ruolo ed era mio compito approfondire. 

Dopo aver concluso il nastro e una volta trovato il coraggio era il momento di affrontare Zach. Stranamente sembrava particolarmente turbato dalla cassetta che gli mostrai e, anche se all’inizio aveva fatto il difficile, alla fine si era deciso a vuotare il sacco.
-Voglio la verità Zach, sono stanca di essere vittima delle tue stranezze-
A malincuore mi raccontò tutto ciò che mi ero persa nei tre mesi passati in Europa -Durante questa estate ho avuto modo di conoscere Hannah Baker. Lei lavorava al cinema e la vedevo ogni volta che andavo lì. Inizialmente mi fermavo a parlarle, se ne avevo l’occasione, un po’ alla volta iniziai a crearmela io l’occasione giusta. Passavamo molto tempo insieme, al mare soprattutto, e messaggiavamo costantemente. Siamo diventati amici intimi, parlavamo di ogni cosa , anche di come le sarebbe piaciuto fosse la sua prima volta…- per tutto il tempo Zach teneva lo sguardo fisso verso terra e faceva fatica a parlare, quell’ultima frase gli uscì fuori come un sussurro che nessuno avrebbe dovuto sentire. Continuare sarebbe stato ancora più difficile e doloroso, ma in quel momento il mio cuore era spento per chiunque, e la mia testa continuava ad incitarmi a farlo parlare -Se te la sei scopata puoi dirmelo, anzi devi- volutamente usai il tono più freddo, severo e indifferente possibile in modo da fargli percepire lo sdegno che provavo verso di lui.
-Si, è successo… la mia prima volta… la nostra prima volta è stata speciale per entrambi, ed è stata l’unica volta che io mi sono sentito bene al cento per cento con qualcuno. Quando Hannah mi confidò di volere anche lei una prima volta tanto speciale io…- lo interruppi 
-Tu ti sei offerto vero? Ti sei immolato e l’hai accontentata, forse perché lei si era innamorata di te e tu te ne eri accorto e forse perché anche tu eri innamorato di lei! E tu mi hai tradita…- 
-Faith aspetta… è vero io ho fatto sesso con Hannah e ti confesso che non ci siamo di certo fermati alla prima volta ma ti assicuro che quando stavo con lei, ogni istante, costantemente, io pensavo a te e mi sentivo in colpa perché ti stavo ferendo, e tu neanche lo sapevi! È vero non eravamo ne fidanzati ne altro ma io e te eravamo molto di più anche se non ce lo siamo mai detti, e quando te ne sei andata io ho provato dentro di me un vuoto che sono riuscito a riempire in parte solo grazie ad Hannah. Se fino ad ora non ho avuto il coraggio di guardarti in faccia è perché mi vergognavo di ciò che ti avevo fatto e so di non meritarti ma io…-
-Smettila Zach… ormai non ha più senso… Hanna Baker è morta, e per me tu sei morto con lei. Su una cosa hai ragione però, tu non mi meriti, mi hai tradita Zach… mi hai tradita…-

Presi la mia borsa e corsi fuori casa sua. Nel buio della sera salii in macchina e partii. Lui non si degnò nemmeno di fermarmi.
Senza neanche rendermene conto le lacrime iniziarono a bagnarmi il viso. Non poteva reggerle più. Ciò che avevo supposto fin dall’inizio aveva trovato un suo fondamento, prima, l’idea che Zach mi avesse tradita, vagava nel mio cervello senza avere un reale senso di esistere. Adesso invece era reale ed ero stata proprio io a renderlo tale pronunciando le temute parole. 
Non sapevo cosa fare esattamente ma di certo non avrei perdonato Zach, il dolore che provavo in quel momento era lancinante e le emozioni circolavano così in fretta da farmi perdere la cognizione dello spazio. Fuori dal centro abitato andavo ad una velocità esorbitante, il piede non abbandonava l’acceleratore, e in quello stato non ammettevo pericolo. Anche se lo avessi fatto lo avrei sfidato accettandone le conseguenze. Dietro di me sentivo le sirene dell’auto della polizia e di conseguenze andai ancora più veloce. L’adrenalina aumentava senza sosta  e per un istante brevissimo mi sentii viva, mi sentii felice. 
L’errore più grande fu mettermi alla guida dell’auto nonostante le forti emozioni che mi scombussolavano tutta. Un secondo prima ero libera, un secondo dopo mi ritrovai a rischiare la vita sotto la ruota di un camion.
  
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