Albert Wesker X Evelin Morris
Un Amore che nasce a poco a poco
Prologo flash back Wesker:
Erano in cinque, tutti ottimi agenti, tra i migliori nel loro campo.
Lui era solo, erano armati e pronti a far fuoco sul bersaglio con mano priva di incertezze.
Lui era con le spalle al muro, erano venuti per ucciderlo; Wesker aveva sorriso senza paura, certo che non si poteva uccidere un dio.
Fine prologo e flashback.
Evelin :
Ero nascosta in un punto abbastanza in alto da poter vedere la scena, visto che non era giusto per lei uno contro cinque pronti a eliminarlo; con calma prese l’ arco che aveva sulle spalle e le frecce non mancavano di certo. Così si mise comoda e con calma prese la mira iniziando a puntare uno per uno quegli agenti idioti che non si erano accorti di lei; Evelin Morris, l’ assassina silenziosa addestrata appositamente da un agenzia/monastero fin dalla tenera età. Avendo perso i genitori in un incidente, ed il segno lo aveva sulla schiena una profonda e indelebile cicatrice.
Prese la mira e centrò tutti i bersagli eliminandoli istantaneamente tranne due sfuggiti per miracolo al suo arco, così al lavoro concluso saltò giù dal suo nascondiglio.
un velo nero a coprirgli il viso e sotto il vestito un pugnale per ogni minimo tentativo di attacco, così gli si avvicinò e lo guardò senza paura negli occhi, per poi prendere dallo zaino una scatola di pronto soccorso, e senza che gli dicesse nulla iniziò a medicarlo; senza dire una parola per poi a operazione finita, rimettere apposto bisturi e bende chiudendo la scatola e rimetterla nello zaino.
una volta fatto questo si alzò e fece per andarsene.
Un Amore che nasce a poco a poco
Prologo flash back Wesker:
Erano in cinque, tutti ottimi agenti, tra i migliori nel loro campo.
Lui era solo, erano armati e pronti a far fuoco sul bersaglio con mano priva di incertezze.
Lui era con le spalle al muro, erano venuti per ucciderlo; Wesker aveva sorriso senza paura, certo che non si poteva uccidere un dio.
Fine prologo e flashback.
Evelin :
Ero nascosta in un punto abbastanza in alto da poter vedere la scena, visto che non era giusto per lei uno contro cinque pronti a eliminarlo; con calma prese l’ arco che aveva sulle spalle e le frecce non mancavano di certo. Così si mise comoda e con calma prese la mira iniziando a puntare uno per uno quegli agenti idioti che non si erano accorti di lei; Evelin Morris, l’ assassina silenziosa addestrata appositamente da un agenzia/monastero fin dalla tenera età. Avendo perso i genitori in un incidente, ed il segno lo aveva sulla schiena una profonda e indelebile cicatrice.
Prese la mira e centrò tutti i bersagli eliminandoli istantaneamente tranne due sfuggiti per miracolo al suo arco, così al lavoro concluso saltò giù dal suo nascondiglio.
un velo nero a coprirgli il viso e sotto il vestito un pugnale per ogni minimo tentativo di attacco, così gli si avvicinò e lo guardò senza paura negli occhi, per poi prendere dallo zaino una scatola di pronto soccorso, e senza che gli dicesse nulla iniziò a medicarlo; senza dire una parola per poi a operazione finita, rimettere apposto bisturi e bende chiudendo la scatola e rimetterla nello zaino.
una volta fatto questo si alzò e fece per andarsene.