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Autore: Donatozilla    18/06/2018    0 recensioni
Attenzione: la seguente storia non rientra nella serie di My Little Brony di thelucas97. è una storia sé stante.
La Lucas Force non c'è più.
La Terra ed Equestria si trovano da molti anni nella loro ora più buia, e sembra che nessuno possa risolvere la situazione. O forse no? Forse c'è ancora un po' di speranza?
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Twilight Sparkle
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Seguendo le indicazioni di Giuly, Dz e gli altri arrivarono a Littlesville nel giro di tre ore. All’entrata del piccolo paesino c’era un grosso cartello in cui era scritto il nome del paese e il numero dei suoi abitanti: 65. Il gruppetto poté vedere la situazione di Littlesville: i pony che vedevano per le strade indossavano miseri stracci, le case erano piccole e fatte semplicemente di legno. La situazione non era di certo migliore di quella delle altre città di Equestria. Dz tirò un sospirò per poi parcheggiare l’auto. L’anziano Kaiju insieme a Gyber e a Giuly dall’auto, poi prese dal bagagliaio la sedia a rotelle e poi prese Twilight e la mise sulla sedia. “Allora dove si trova l’altro che vorresti nella squadra?” chiese Gyber a Giuly. Quest’ultima rispose semplicemente “Seguitemi e lo scoprirete” cominciò ad incamminarsi seguita da Dz, Gyber e Twilight. Gli sguardi incuriositi degli abitanti ricadevano proprio su di loro, mettendoli così in uno stato di grosso disagio. “Eccoci arrivati” disse Giuly interrompendo i pensieri dei tre. Il gruppo si trovava dinnanzi a un piccolo negozio con una scritta decadente che diceva ‘Emporio’. “Un emporio?” chiese Twilight inarcando un sopracciglio. “Non è l’emporio che ci interessa” disse Giuly per poi entrare seguita dai suoi compagni.

 


Dentro l’emporio c’era di tutto. Dai cibi ai giocattoli, oppure dai vasi ai quadri. Il gruppo si avvicinò alla cassa vedendo un uomo con addosso un vestito nero, e la sua testa era coperta da un cappuccio facendo vedere semplicemente gli occhi gialli. Dz, yber e Giuly sbarrarono gli occhi riconoscendolo subito. “Non posso crederci…” sussurrò Twilight. “Salve signori che posso fare per voi?” chiese l’uomo voltandosi verso il gruppo. Sbarrò anche lui gli occhi. Nonostante fossero invecchiati li riconobbe subito. “N-non posso crederci… Dz, Gyber, Twilight, Giuly?! Siete… davvero voi?!” dopo aver detto si tolse il cappuccio mostrando così il suo volto: i capelli erano diventati bianchi e le rughe solcavano il suo volto. “Sì Randor. Siamo noi” rispose Giuly con gli occhi lucidi. Era davvero felice di rivederlo. Randor allora uscì dalla cassa abbracciando Giuly dicendo “Oh Giuly… è passato tanto tempo”. Randor poi si avvicinò a Twilight dicendo “Twilight…” prese il suo zoccolo sinistro anteriore tra le mani “Mio Dio… come stai?” “Potevo stare meglio” rispose Twilight sorridendo lievemente “Ma… non mi lamento”. Randor si alzò in piedi e si avvicinò a Dz e a Gyber… e prendendoli di sorpresa li abbracciò. “Dz… Gyber… Mio Dio è così bello rivedervi” “Uh… “ disse Gyber ricambiando l’abbraccio “Lo stesso vale per noi Randor”. L’uomo incappucciato si staccò dall’abbraccio e guardò poi i suoi vecchi amici dicendo “Non posso crederci.. siete davvero qui, davanti ai miei occhi. Ditemi cosa vi porta qui?”. Dz guardò Giuly dritto negli occhi, e quest’ultima tirando un sospiro disse “Ecco… non siamo di certo venuti qui per un visita…” lo sguardo della donna alata si fece serio “Siamo qui per chiedere il tuo aiuto Randor” “Il… mio aiuto?” ripeté Randor inarcando un sopracciglio. “Una nuova minaccia incombe su Equestria e abbiamo intenzione di ricreare la Lucas Force”. Randor sbarrò gli occhi completamente sconvolto. “Una… nuova minaccia?” chiese incredulo “Ricreare la Lucas Force?! Puoi essere un po’ più precisa?!”. Giuly tirò un ennesimo sospiro e tirò fuori dalla borsa le stesse foto che aveva mostrato in precedenza a Dz e a Gyber. Le appoggiò sulle cassa e cominciò a raccontare tutto: della profezia di Baghoot, di come ne era venuta a conoscenza. Randor ascoltò il tutto in completo silenzio e con gli occhi sbarrati, non osando proferir parola. “E questo è tutto” disse Giuly finendo di raccontare “è per questo che ho deciso di ricreare la Lucas Force. Quegli indigeni non si erano sbagliati sull’arrivo Aristor… non possono sbagliare dunque, sull’arrivo di Baghoot”. Randor rimase in silenzio per qualche secondo per poi dire “Baghoot… è il figlio di Aristor” “Già” disse Dz che per tutto quel tempo era rimasto in silenzio “Anche noi siamo rimasti sconvolti da ciò…” “Randor” disse Giuly prendendo le mani dell’incappucciato con le sue “Abbiamo bisogno del tuo aiuto… e degli altri… ora più che mai! Perché se non rifonderemo la Lucas Force… se non ci riusciremo… sarà la fine di Equestria… stavolta per davvero”. Randor rimase ancora in silenzio tenendo il capo abbassato. Lo alzò di scatto con un espressione determinata sul volto “Se quello che dici è vero… allora… accetto. Vi aiuterò a sconfiggere questo Baghoot!”. Giuly sorrise al settimo cielo e abbracciò l’amico dicendo a raffica “GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE!” “Ouch! Giuly… non… respiro…” “Ops… scusa” disse Giuly imbarazzata e lasciandolo andare. A vedere la scena Dz, Gyber e Twilight sorrisero divertiti. Gli anni erano passati, ma nonostante tutto Giuly non era cambiata. Il gruppo uscì dall’emporio e Randor chiuse a chaiva la porta lasciando un cartello che dicevo ‘Chiuso fino a tempo indeterminato’. “Non c’è bisogno di partire subito” disse Randor “Possiamo passare la notte a casa mia. Vedete? È già buio”. Dz e gli altri alzarono lo sguardo in aria, e videro che effetivamente era già calato il buio. “Uh… sei sicuro Randor?” disse Dz “Se vuoi possiamo passare la notte in un albergo… Littlesville avrà un albergo no?” “Beh.. sì ce l’ha ma non è tra i migliori” rispose Randor “Ma non c’è bisogno di preoccuparsi. Casa mia è abbastanza spaziosa… ci staremo tranquillamente tutti. Forza seguitemi” “Uh… è sicuro lasciare qui l’auto?” chiese Twilight. “Non preoccupatevi. I pony non sanno guidare le auto… senza offesa Twilight” “Nessun problema” “E poi  cosa mai dovrebbe fare con un auto?” finì Randor per poi incamminarsi verso casa sua, seguito dai suoi compagni. Arrivarono infine dinnanzi alla casa di Randor che, per grande sorpresa di Dz e gli altri, era messa meglio rispetto alle altre case di Littlesville. Era una casa a due piani fatta interamente di legno non consumato dal tempo, a differenza delle altre case di quel paese, e con una canna fumaria sul tetto. “Signori” disse Randor sorridendo “Benvenuti nella mia umile dimora. Prego entrate”. Aprì la porta facendo entrare prima i suoi amici che poterono vedere l’interno della casa: vi era una cucina con una sala da pranzo, tre divani, un camino all’angolo, dei mobili con varie foto sopra e con delle scale che portavano al piano di sopra. “Bene ragazzi” disse Randor entrando in casa e chiudendo la porta “Fate come se foste a casa vostra”.

   
 
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