eter Quill, meglio conosciuto come Star Lord, poteva vantare di molte cose nella sua vita.
Tra queste vi era la sua amata Milano, la nave che gli consentiva di viaggiare per la Galassia. 
O il piccolo lettore musicale che possedeva sin dall'infanzia, da quando Yondu insieme alla sua squadra di Ravagers l'avevano rapito, o come meglio definiva il padre adottivo "salvato".
E anche se non lo ammetteva a sé stesso, le sue fortune comprendevano anche Gamora. Ma non glielo avrebbe mai confessato apertamente.
E fu solo per rispetto nei suoi confronti se Peter manteneva un clima tranquillo in quella navicella anche quando la sua pazienza era messa a dura prova dalla sorellastra di Gamora, Nebula. 
Dire che quest'ultima creava pochi problemi era un eufemismo. Era talmente gelosa della sorella che se Peter poteva avvicinarsi era solo grazie alla pietà di Gamora che riusciva ad ammonirla. 

Sbuffando stanco si era diretto verso la camera di Gamora dove alloggiava anche Nebula da qualche tempo e bussò impaziente. 
«Rivoglio il mio lettore!» abbaiò al limite dell'esasperazione. 
«Entra pure» disse una voce dall'interno e Peter la riconobbe subito perché a differenza di Nebula che si rivolgeva a lui con una voce impossessata dal demonio, Gamora usava un tono calmo. 
Non appena Peter mise piede dentro la trovò seduta sul letto con i capelli raccolti in una treccia e il lettore in mano. Il primo pensiero che elaborò fu che Nebula era evidentemente riuscita a convincere la sorella a tendergli una trappola per toglierlo di mezzo e averla finalmente tutta per sé.
«Se è una trappola sappi che ci vuole molto più di questo» precisò infatti, alzando un sopracciglio in modo sarcastico.
Gamora abbozzò un mezzo sorriso e gli fece posto sul letto, «E' andata a prendere qualcosa da mangiare, vieni»
Peter esaminò la stanza per essere sicuro di non correre il rischio che un mezzo robot blu gli saltasse alla gola per sgozzarlo, solo allora si avvicinò a Gamora fermandosi di fronte. 
Prese le cuffiette che lei teneva attorno al collo e le indossò, attirando il suo sguardo enigmatico.
Riconobbe subito la canzone I want you back  tra le tracce e iniziò a muovere il bacino, improvvisando un balletto di fronte all'aliena che lo fissava.
Per un momento Peter si godette quel piccolo ritaglio di tempo che poteva concedersi con lei, mordendosi il labbro impegnato in quella danza stramba mentre intonava i versi della canzone. Gamora scosse la testa rassegnata, ormai aveva rinunciato a darsi una spiegazione per tutto ciò che faceva Peter, era semplicemente Peter.
«Sei un vero idiota, Quill» borbottò infatti, tirandolo giù per la maglietta per avvicinare le labbra alle sue.
Peter fece scivolare le cuffie sul colletto e rispose prontamente al bacio, avvicinando una mano per poggiarla sulla guancia di Gamora e assaporare le sue labbra tanto agognate. Erano rari i momenti come quelli ora che Nebula era a bordo con loro, Peter sentiva di sopportare sempre meno la distanza che li separava.
Intanto sulla soglia della porta era comparsa la figura minacciosa di una Nebula veramente adirata. Fissava la scena da lontano e con una calma terrificante posò il vassoio sul ripiano d'acciaio accanto all'entrata, compiendo la prima falcata verso la sua vittima.
«Sei morto, Quill» proferì con una voce così profonda che avrebbe terrorizzato perfino quel tiranno del padre.

Oh no, eccola.

Nota autrice:
E' la prima volta che mi cimento su questo fandom, spero di non fare un flop, ma ho amato completamente i guardiani della galassia e almeno una raccolta dovevo scriverla.
Spero di non aver annoiato nessuno con il primo capitolo. Peter farà fatica a concedersi del tempo con Gamora, ne vedrete delle belle, alla prossima allora!