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Autore: Stravolgendomi    19/06/2018    0 recensioni
-Ghor, non dovresti arrabbiarti così- disse il diavolo verde -sono secoli che tenti di attaccare Astria e tutte le volte va allo stesso modo, non puoi vincere!-.
In un mondo dove i diavoli e il male sono annichiliti solo Ghor sogna di poter sconfiggere gli angeli e gli umani.
Le battaglie perse si susseguono e sempre meno diavoli aiutano Ghor nella realizzazione del suo sogno.
-Non abbiamo speranze di vincere... ci abbiamo provato mille anni fa, tutti assieme, ma siamo stati sconfitti... come puoi sperare di sconfiggere gli umani e gli angeli da solo?-
Dopo l'ennesimo scontro andato male un'idea illumina Ghor: ciò di cui ha bisogno è di un umano!
Una storia di combattimenti, segreti e tradimenti. Il piccolo Gayn diventerà il campione di cui Ghor sente tanto il bisogno?
Un umano può crescere all'inferno?
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Helldream

Capitolo Primo
Sei solo...

 
Sul campo di battaglia la nebbia cominciava debolmente a diradarsi.
L’immensa Piana di Astria si sarebbe bagnata di sangue, di lì a poco la caduta dell’impero umano si sarebbe decisa.
Dai boschi e dai cieli arrivarono orde di scheletri orrendi e diavoli volanti. Immonde creature col solo scopo di veder cadere le mura della bianca città al di là di quella sterpaglia: Astria.
La capitale dell’impero degli uomini, che comprendeva l’intero continente del mondo conosciuto, sarebbe potuta crollare, oppure rimanere inviolata grazie alle valorose spade di migliaia di soldati coraggiosi e formidabili che, sotto e sopra le mura, attendevano il sanguinoso impatto.
Dai cieli tempestosi arrivò la più grande minaccia, anticipato dal fragore di sei rombi di tuono scese dalle nuvole in picchiata: era Drogar, il campione dei diavoli.
L’armatura di acciaio e lyrian, un metallo unico ritrovabile nelle miniere più oscure dell’abisso, brillava di luce grigiastra come una stella spenta. Nella mano destra impugnava un mazzafrusto di diamante, il guanto d’arme serrato attorno all’impugnatura tratteneva l’incredibile forza che, in un colpo solo, avrebbe potuto spazzare via metà dell’esercito degli uomini.
-Sei pronto?- chiese Sarien, un angelo della luce. Era alto e bello, aveva i capelli lunghi e la pelle candida coperta solo da una sottile toga.
Si rivolgeva a Nathan Pheox, un giovane ragazzo di appena quindici anni. Indossava un’armatura bianchissima, alla vita portava una spada che pareva troppo grande per le sue braccia. I capelli biondi e gli occhi dorati brillavano alla stella cadente che si avvicinava.
-N...Non so se posso farcela...- disse Nathan timoroso, ma la calda mano di Sarien si posò sulla sua spalla -Non devi temere, tutti noi crediamo in te-.
 
-Maledizione!- sbraitò un diavolo, in una caverna dell’abisso. Il suo corpo era violaceo e coperto da pustole, aveva due ampie corna nere e un pizzetto. -Mi hanno battuto ancora!-.
Un secondo diavolo si avvicinò al primo, i due erano entrambi alti quasi il doppio di un normale umano, ma il secondo non aveva nè corna nè pizzetto. Era assai più esile del primo e il suo corpo era liscio e verdastro, coperto di uno scivoloso muco, il suo volto era scavato in una testa da verme.
-Ghor, non dovresti arrabbiarti così- disse il diavolo verde -sono secoli che tenti di attaccare Astria e tutte le volte va allo stesso modo, non puoi vincere!-.
Ghor si pulì l’armatura rossastra e digrignò i denti -Non può andare sempre così! Darg io non...-.
Darg gli si avvicinò un po’, posò una delle sei viscide mani sulla sua spalla -Andiamo Ghor...-.
-Tu non capisci! Io c’ero andato così vicino! Drogar era maledettamente potente, come può essere andata così!-
-Semplice: cento angeli hanno donato la loro vita per dare il loro potere a quel moccioso in armatura bianca-
-Sì, ma Drogar aveva avuto i miei insegnamenti da piccolissimo, lo presi quando ancora era un diavolo appena nato e...-
-Ed è stato sconfitto da un solo colpo di spada! Il suo potere era immensamente inferiore a quello del campione degli angeli e degli uomini!-
Ghor aggrottò la fronte e si sedette sconsolato.
Darg gli si mise vicino e gli accarezzò la schiena -Non abbiamo speranze di vincere... ci abbiamo provato mille anni fa, tutti assieme, ma siamo stati sconfitti... come puoi sperare di sconfiggere gli umani e gli angeli da solo?- il suo tono era rassegnato, ma rassicurante. -Il fatto è che... prima o poi dovrò pur vincere almeno una volta...-.
Darg scosse la testa -Essere cattivi non paga più... da quando gli umani e gli angeli si sono uniti noi non possiamo più nulla...-, sospirò forte, -Forse dovremmo solo essere grati del fatto che loro ci stanno lasciando l’Abisso, nonostante tutto...-.
-Essere grato agli angeli?- Ghor aveva gli occhi serrati e le labbra stirate in una smorfia di dolore e odio -Essere grati?-.
Darg fisso con occhi vuoti la polla in mezzo alla caverna. Un immensa sfera di diamante nella quale Ghor poteva vedere ciò che accadeva sul mondo degli uomini.
-Sì...- disse abbassando gli occhi -Noi li abbiamo attaccati per primi... e loro hanno vinto... se volessero potrebbero sterminarci... lo sai vero?-.
Ghor alzò gli occhi, gialli e lucidi, guardò il lyrian sopra di lui luccicare -Io volevo solamente...-. Darg lo abbracciò -Lo so... lo so... ma come ti ho detto essere malvagi non paga più.-.
-Non è giusto... come possiamo noi diavoli battere gli umani e gli angeli assieme? Se solo non fossero alleati!- gridò Ghor lasciando andare la prima lacrima della sera. Succedeva con cadenza fissa, ormai.
Darg fece spallucce e inarcò le labbra, ma prima che potesse proferir parola Ghor scattò in piedi e si mise a ridere -Ma certo! Ahaha, ora ci sono!-.
-Cosa vuoi dire?- chiese il diavolo insospettito, allora Ghor si spiegò, i suoi occhi erano asciutti e un genuino sorriso era sorto sulle sue guance -Ho capito il motivo per il quale abbiamo sempre perso: devo avere un campione umano!-. Darg rimase fermo per qualche attimo, la sua espressione era un misto di stupore e schifo -Questa è la cosa più stupida che abbia mai sentito!-.
-Come puoi dire una cosa simile?- disse sbalordito Ghor -Noi e gli angeli dovremmo essere complementari, non dovrebbe esistere alcun tipo di disparità. Ad esempio basta una sola lingua di Fuoco Infernale abbastanza potente per mandare un angelo nella polvere!-. Darg annuì lentamente -Come basta una sola Folgore Celeste per polverizzare noi... qual è il punto?-.
Ghor si sfregò le mani artigliate -Gli umani non sono deboli alle Fiamme Infernali, e nemmeno alle Folgori Celesti! Non capisci? Avere un campione umano non lo farebbe sconfiggere in un solo colpo di una spada pregna di Folgori di potenza inaudita!-.
Darg ci pensò un attimo. In effetti l’idea di Ghor aveva un senso -Ma dimentichi che nessun umano verrà mai dalla nostra parte! E comunque non avrà mai tanto potere quanto i campioni degli angeli... non possiamo...-.
Ghor ruggì talmente forte che le pareti della caverna vacillarono e del pietrisco cadde dal soffitto in deboli ticchettii. -Non ditemi mai più che non possiamo vincere! Io posso!-.
Darg lasciò la caverna sbraitando alla pazzia del vecchio amico, solo prima di lasciare definitivamente quel luogo si voltò. Ghor era già seduto all’altare che usava da decenni come scrivania a scarabocchiare una nuova armatura, o un nuovo piano di allenamenti. -Sei da solo ormai...-.
 
Due notti dopo un’ombra scese sul piccolo villaggio di Begir.
La luna e le stelle illuminavano i tetti di legno delle casette e i campi tutti circostanti, sconfinati.
Ghor incappucciato percorse la strada deserta. Un gatto attraversò il suo cammino, neppure si accorse delle sue dimensioni sovraumane, o almeno così parve.
Nella polla di cristallo aveva chiaramente visto la nascita bambino che sarebbe stato perfetto.
Era nato un po’ più alto dei normali neonati, sarebbe cresciuto sano e forte! Inoltre aveva entrambi i genitori mori come la pece, e i suoi occhi erano scuri... “Sarà un cattivo perfetto!” pensò contento Ghor.
Arrivò quindi di fronte alla casetta. Era assai povera, ma pareva robusta. Un solo piano per sei persone.
Il bambino aveva altri tre fratelli, tre maschi, tre giovani cresciuti bene e in salute. Ancora una volta Ghor si rallegrò della sua scelta e del suo ingegno.
La porta di legno era bloccata da un catenaccio che fu facilmente sciolto da una sola lingua di Fuoco Infernale. Lo sfrigolare delle fiamme fu flebile, inudibile.
Ghor dovette chinarsi per non battere contro l’arcata della porta, e dovette rimanere gobbo per non colpire la testa contro il soffitto anche una volta entrato.
Superò in fretta la piccola cucina e si diresse verso la stanza da letto. Tutta la famiglia era appisolata nei mucchi di coperte gettati a terra.
Ghor squadrò tutta la stanza, così piccola, l’aria era pesante. Una sola finestrella permetteva ai raggi di luna di penetrare ed illuminare l’appartamento.
Gli occhi da diavolo di Ghor individuarono in fretta una culla, tra le piccole assi verticali scorse il debole muoversi del petto del bambino che, quieto, sognava per la prima volta in vita sua.
Ghor puntò il dito verso il piccolo e lo sollevò telecineticamente. Scostò le coperte e lo condusse lentamente tra le sue braccia. Le spelacchiate sopracciglia del bambino erano stese e la fronte nuda era rilassata.
Quando il diavolo prese il bimbo tra le braccia questo si mosse e si accoccolò con la testa appoggiata al petto del rapitore, socchiuse un occhio. Ghor lo fissò per un attimo pronto a zittire il suo pianto, ma questo non scoppiò mai.
Gli occhietti del bambino, socchiusi, luccicarono umidi verso quelli del diavolo. Le labbra serrate in un espressione inanimata erano rosa e delicate, le guance paffute e morbide.
Quando il piccolo chiuse di nuovo gli occhi Ghor uscì dalla casa.
-Chiudiamo qui questa storia piccolo...- sussurrò lanciando una lingua di fuoco contro la base della casa che in men che non si dica fu avvolta dalle fiamme.
Ben prima che fosse ridotta in macerie Ghor se ne era andato.


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POSTFAZIONE
è una delle prime volte che mi appresto a scrivere una storia "lunga" e spero di interessare qualcuno di voi
fortunatamente prima di pubblicare ho messo da parte qualche capitolo, deciderò poi con che cadenza farli uscire...
naturalmente sono apertissimo a critiche e aiuti per migliorare il mio stile
per il resto non credo ci sia altro da aggiungere, spero vi interesserà proseguire con la lettura della mia opera
   
 
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