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Autore: queenjane    26/06/2018    3 recensioni
In onore di Maria Nicolaevna Romanova, nata il 26 giugno 1899, morta nel luglio 1918. RIP.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista
- Questa storia fa parte della serie 'The Dragon, the Phoenix and the Rose'
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Da piccola eri bellissima, come un cherubino, un angelo di  Botticelli, un paragone di KR, zio dello zar, tuo padre,  che era un poeta e uno storiografico, “The Amiable Baby”  dalle inopinate trovate.
 Alla fine del 1800, l'affaire Dreyfus che aveva messo chiacchiere e radici fino in Russia.
Miss Eager, la nanny delle imperiali granduchesse, sosteneva l’innocenza dell’ufficiale, ebreo e francese, come Zola, lo scrittore francese, anche quando ti faceva il bagnetto, Marie. Così infervorata sul tradimento cui era stata sottoposto l’ufficiale, in una discussione da non badare a che eri  schizzata via nuda e gocciolante per i corridoi, fino a incrociare un cosacco  e tua zia Olga Alekandrovna.
"Santo cielo! Cara bambina sei tutta bagnata. Su, andiamo ad asciugarci e a metterci dei vestiti!" disse Olga,  mentre  osservavi che il cosacco ti aveva riferito che lo zar era impegnato, adoravi tuo padre e lo vedevi tanto poco. La zietta ti aveva presa in braccio riportandoti in bagno, la tua tata manco si era accorta che mancavi, tale era il fervore a discutere di politica.
Marie, che una volta avevi spolverato un intero piatto dei wafers di tua madre, all’ora del thè, la cena non saltata per l’intervento dello zar, che rilevava che eri una bambina, non un angelo a cui NON crescevano le ali.
Che da grande volevi sposare un soldato e avere 20 bambini,  lo zar, osservò che saresti stata una brava moglie e una splendida mamma.
TI piacevano i soldati, le tue sorelle ti prendevano spesso in giro sul  punto e Miss Eager la nanny  ripeteva che le brave bambine non baciano i militari, tanto che, pochi giorni dopo, avevi rifiutato l’abbraccio del dodicenne figlio del granduca Costantino, che, appunto vestiva una simil uniforme. “Via, sei un soldato e io non bacio i soldati”         
Anastasia, l’ultima del quartetto di sorelle, aveva sempre qualche monelleria da combinare, di cui ti scusava, “The Little Pair”che divideva la stanza, i giochi ed i vestiti, come Olga e Tatiana, detta Tata erano “The Big Pair”, non avevano segreti e andavano molto d’accordo. E poi Alessio e Anastasia erano diventati legatissimi, la zarina si occupava dello zarevic, lo zar del governo. Olga trascorreva  parecchio tempo  con Tata, che  era spesso silenziosa e pensava ai suoi casi e tu, Marie, ne facevi le spese, ti lagnavi di essere sola e stavi molto con Irina, la figlia di Xenia, la sorella dello zar. Almeno lei non ti chiamava “Piccola grassa bau-bau”, che eri un pochino più paffuta rispetto alle altre ragazze.  Crescendo diventasti bellissima, gli occhi immensi, li chiamavano i “piattini di Marie”, tuo cugino, Luois Mountbatten, ti voleva sposare, tenne sempre una tua fotografia sul comodino, fino alla sua morte, nel 1979, un costante ricordo, scrisse che nessuno aveva idea di come fossi bella.
E cercavi sempre di renderti utile, quando nel 1914 era scoppiata la guerra, avevate 15 e 13 anni, tu e Anastasia,  troppo giovani per fare le infermiere. Era stato fondato un ospedale con il vostro  patrocinio e visitavate spesso i feriti, portando fiori, chiacchiere ed allegria, scrivendo per loro e giocando a carte. Lo zar a Mogilev sorrideva per le tue lettere "Ieri pomeriggio io e Anastasia eravamo alla scuola degli infermieri... (..) I bambini hanno bevuto il tè e ho dato loro da mangiare la pappa, ho subito pensato a te quando la minestra ti finisce nella barba, corre giù per il mento e dobbiamo affrettarci a ripulirti il mento con i cucchiai" nel suo diario aveva annotato altri momenti di svago “È stato così divertente! Krylov ha perso il rottame di ferro più grande che era caduto dalla prua nel laghetto; Khadov ha cercato di aiutarlo a tirarlo fuori e sono quasi caduti in acqua. Alla fine li ho afferrati per le loro uniformi. Tutto questo è accaduto su un pezzo di ghiaccio già alla deriva e alcune suore hanno cercato di renderlo stabile con dei ganci. (..)   Fetodov non era in servizio oggi, così è venuto l'altro, quello con delle guance rosse e paffute che io e Anastasia abbiamo soprannominato "guance". Ha fatto un polverone terribile e urlava gli ordini dal ponte. Mamma era seduta lì sul ponte, nella sua sedia. Abbiamo riso forte e a lungo."
Rideremo di nuovo? Ti chiedi,  dopo avere saputo che lo zar aveva abdicato, a Mogilev, mentre i tuoi fratelli sono preda di un grave attacco di morbillo, in questo ferale marzo 1917.
La prigione, le umiliazione, siete sotto arresto.. Dal palazzo di Alessandro, fino alla Siberia, mesi di prigionia, un Golgota di umiliazione, amarezza, dolore.
Da una tua lettera  a tua zia Ella”E’ risorto! Ti baciamo, cara, tre volte, grazie per le cartoline, il caffè e la cioccolata! Mamma ha preso con piacere, appunto, una tazza del caffè che le hai inviato, le fa bene per le sue emicranie. Abbiamo saputo dai giornali che dal tuo convento ti hanno spostato a Perm.. Il mio indirizzo è Ekaterinburg, Comitato Regionale Esecutivo, al Comandante. Un bacio ..”
Le condizioni a casa Ipatiev sono barbare, l’acqua corrente non funziona, lavare i capelli e la biancheria una epica impresa, pensi,  Marie, che dormi per terra, cercando di ignorare  le battute e le mani delle guardie. La zarina, tua madre,  era  ed è la Nemka bliad, la puttana tedesca, tuo padre, “Nicola il sanguinario” che beveva il sangue dei sudditi e godeva della  guerra. Ma il sole sorgeva, gli uccelli cantavano all’alba, non tutto andava per forza male, continui a pensarlo.
Quando vi uccisero, tu e i tuoi, assieme a quattro fedeli servitori, rimasti con voi fino all’ultimo, avevi appena 19 anni, eri nata il 26 giugno 1899, la tua vita un soffio, una stella caduta. Fragile come una rosa di ottobre, che spunta nella notte, resistente nel giorno, splendida come un azzurro mattino, al collo una collana di madreperla che pareva racchiudere e imprigionare i raggi della luna.
 
   
 
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