PROLOGO
- Di nuovo insieme
Un fischio acuto, proveniente
dal mare lì di fronte, squarciò il silenzio della spiaggia di Besaid Island, spaventando alcuni
gabbiani che si scaldavano al primo tepore di un mattiniero e splendente sole
primaverile. Il ragazzo che lo aveva emesso sorrise, e nuotò verso riva fino
alla secca, tastando per la prima volta dopo tanti mesi il suolo, quel suolo dove tre anni era cominciata la sua incredibile avventura,
quel suolo dove tre anni prima aveva messo piede nello stesso modo, arrivando
dal mare, e vedendo la squadra degli Aurochs
allenarsi proprio lì, su quei bianchi e bellissimi granelli di sabbia.
Tidus uscì sulla battigia, scrutando
prima la vegetazione dell'isola davanti a lui poi, voltandosi, l'orizzonte
azzurro del mare cristallino. E fu allora che, in
lontananza, vide
L'intera Besaid
venne ad accogliere sulla spiaggia l'As degli Zanarkand Abes, e lui non
risparmiò i saluti a nessuno, correndo mano nella mano
con Yuna fino alla riva, dove i tutti i suoi vecchi
amici lo aspettavano.
Quella sera festeggiarono
tutto il tempo fuori dell'ex-tempio di Yevon,
mangiando, bevendo, ridendo. Tidus indossava ancora i
pantaloni da blitzball, ma si era infilato una veste
a maniche lunghe di fattura chiaramente albhed, che
gli aveva donato Rikku come bentornato. Si era
finalmente conclusa la loro avventura, cominciata tre
anni prima con il pellegrinaggio di Yuna verso la
morte certa in battaglia, proseguita con la distruzione di Sin e di tutti gli
ideali in cui l'intera Spira credeva, e conclusasi con quella sera, il giorno
in cui tutti gli eroi del Grande Bonacciale, del
gruppo cercasfere della Celsius
e tutti gli abitanti del piccolo villaggio, dimenticarono i dolori e le
sofferenze, lasciando spazio solo a un'immensa felicità.
"Vieni con me"
disse Yuna a Tidus, mentre
i balli continuavano anche dopo la mezzanotte. Lui acconsentì, e i due ragazzi
camminarono tenendosi per mano verso la spiaggia, accompagnati solo dal dolce
rumore delle cascate e al lontano gorgoglio del mare. Si gettarono sulla sabbia avvinghiati, rotolandosi fino quasi a toccare
l'acqua. Le loro labbra si toccarono teneramente, poi si staccarono, e i due
rimasero così, a guardarsi, per tanti minuti.
"Si, sei davvero
tu" mormorò lei "Ti ho cercato fino in capo al mondo, e ora
finalmente sei qui con me"
Lui le mise un dito sulle
labbra: "E ci rimarrò per sempre"
La ragazza lo attirò a sé,
baciandolo avidamente sulle labbra, stringendolo fino a mozzargli il respiro.
Piano piano le sue mani gli sfilarono la maglietta,
mentre quelle di lui facevano lo stesso con la sua. Toccandosi, oltre alla nuda
pelle dell'altro, entrambi sentirono crescere dentro
di loro il desiderio, come un fiume in piena che sta per straripare.
"Ti amo Yuna" le disse il ragazzo. Lei gli
sorrise, poi i loro corpi si unirono e si esplorarono, fino a che tutti
e due si staccarono, mirando l'intenso cielo stellato di Spira.
"E' bellissimo,
vero?" disse lei.
Tidus, che non riusciva a staccare gli
occhi dallo spettacolo incredibile delle stelle, rispose: "Era talmente
tanto che non lo vedevo, che ora mi sembra quasi di stare sognando"
"E' tutto vero
invece" rispose Yuna "Sei qui, e abbiamo
appena fatto l'amore sotto il cielo stellato. E se
questo è un sogno, non ci sveglieremo mai più"
I due si voltarono e
tornarono a perdersi l'uno dentro l'altra, e sentirono che nessuno avrebbe mai
potuto essere felice come loro in quel momento, sdraiati insieme sulla calda
sabbia di Besaid.