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Autore: ArwenDurin    21/07/2018    4 recensioni
E se Will e Hannibal si fossero incontrati da giovani, all'università?
Se entrambi riuscissero a parlarsi nel silenzio e ascoltarsi per la loro affinità d'animo?
Ecco la mia versione ^_^ una semi AU di Hannibal Rising
Hannigram
Dal capitolo: "«Comincio a capire perché la dottoressa Bloom mi hanno consigliato te, e perché hanno insistito tanto qui all'FBI.»
Hannibal gli sorrise cordialmente di rimando, quand'ecco che alla porta ci furono due battiti, insieme a due colpetti nervosi del piede di chi bussava."
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Hannibal Lecter, Nuovo personaggio, Will Graham
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Se non lo avete fatto vi consiglio di leggere le note prima del prologo ^_^


“Your taunted charm and your broken smile
Touched me unexpectedly
So long, so long you’ve waited in line
Desire is a gift in life" 'IAMX- Kingdom of Welcome Addiction'
 
«È vero quello che si dice sulla tua famiglia, Lecter? Ha origini nobili solo perché se le sono prese con il sangue? Come per il conte Dracula cazzo, serviranno dei paletti...»
Era l'ennesimo insulto e presa in giro sulla sua famiglia che quell'idiota di Bill Pratt gli rivolgeva; ma era anche l'ennesimo al quale Hannibal non rispondeva. Non aveva nemmeno alzato lo sguardo dal suo libro di studio, per un essere tanto insignificante.
Aveva senz'altro visto di peggio e reagito a bulletti più spaventosi di lui in passato. Soprattutto in quel collegio, o per meglio dire nella suo castello, che fu requisito alla sua famiglia dopo la guerra. Ci era  cresciuto, e gran parte della violenza l'aveva sfogata lì, prima che lo zio Robert e Lady Murasaki, lo salvassero da ciò che avrebbe potuto davvero fare là dentro.
Si era limitato e chiuso nel suo silenzio e nel collegio ciò era aumentato; ed era grazie alla zia se aveva ripreso a parlare, motivo per cui non aveva reagito a Bill. Non voleva deluderla, e spaccare la testa a quell'idiota gli avrebbe fatto passare dei guai.
Hannibal non voleva questo.
L'aveva fatto in passato; era stato decisamente più impulsivo ed aveva reagito, mettendo una piacevole paura nei suoi confronti da parte dei bulli che l'avevano infastidito. Lì non poteva permetterselo, e oltretutto immaginarlo al posto delle figure vivisezionate nel libro era più divertente.
Era cresciuto oramai, e doveva comportarsi  con giudizio, poiché era il miglior studente di medicina, nonché il preferito dei professori per il suo essere mite e di gran intelletto. La cosa aveva però attirato invidie, tra cui un gruppetto di bulli di cui il capo era appunto Bill. Ma questo era solo un lato della medaglia.
Hannibal sapeva il vero motivo per cui Bill ce l'aveva con lui, tanto che persino oggi, quand'era tranquillo nel parco dell'università a leggersi un libro, l'aveva raggiunto da solo. La ragazza che gli piaceva non guardava un ragazzo sciocco, pieno di brufoli e rozzo come lui.
Clarice, così si chiamava, aveva un’evidente, per quanto non ricambiata, cotta per Lecter, e questo infastidiva Bill più di ogni altra cosa. Motivo per cui l'aveva punzecchiato spesso, ma non ancora in modo tale da procurargli fastidi; e per questo lo aveva ignorato, anche e soprattutto per la reputazione. In ogni caso lo avrebbe potuto punire in seguito se avesse continuato; magari in un luogo isolato, tanto da fargli rimpiangere tutte le prese in giro che erano uscite dalla sua bocca volgare.
«Dovrei avvisare Clarice, non voglio si ritrovi con dei fottuti buchi sulla gola eh orfanello?»
A quel punto Hannibal si alzò, decisamente stanco di quell'idiota e i suoi complessi di inferiorità e senza degnarlo di una risposta, e di uno sguardo, si incamminò per ritornare all'università.
Bill si irritò, e lui lo sentì nella forza della sua presa quando gli afferrò il braccio, e quando scontrò i suoi occhi con quelli acquosi dell'altro, che contrasse la mascella. Quel tocco lo infastidì ulteriormente.
«Ma tu non ci esci con lei, vero? Lo so che in realtà sei interessato alla tua zietta, è un bel bocconcino devo ammetterlo, quando te la sei fatta eh?»
«Lasciami il braccio, Pratt.» poche parole scandite e calme, come un ultimo avvertimento.
Quell'idiota rise «O forse sei direttamente un cul...» le sue parole vennero spezzate da un colpo, e Bill cadde a faccia un giù come una “patata lessa”.
Una macchia rossa ricopriva ora il suo capo, colpito in un punto strategico che lo fece solo svenire. Dietro di lui apparve qualcuno che Hannibal di certo non si aspettava di vedere: Will Miller, lo studente arrivato da qualche mese, era lì con un sasso in mano ed un'espressione vuota sul volto.
«Mi aveva stancato.» si giustificò, lasciando cadere il masso a terra e guardandolo negli occhi. Hannibal non sapeva come l'altro potesse aver capito che un gesto del genere non l'avrebbe sconvolto, ma piuttosto sarebbe stato gradito, attirando la sua curiosità sulla sua persona. Forse non lo sapeva e aveva agito d'istinto, come già l'aveva visto fare, molto diverso dal ragazzo timido che sembrava.
Ricordava il giorno che era entrato all'università. Imbarazzato e silenzioso aveva evitato lo sguardo di chiunque, così come il dialogo (anche con lui); però ogni tanto i loro sguardi si incontravano. Hannibal poteva capirlo e probabilmente l'altro lo sentiva; sta di fatto che quando i loro occhi si incontravano accadeva qualcosa intorno a loro. Era inspiegabile anche se durava poco, visto che Will toglieva quasi subito il contatto visivo; eppure non gli aveva rivolto parola, né era incline a farsi avvicinare.  Hannibal non aveva di certo insistito su questo: attese sino a quando il ragazzo stesso non gli parlò di sua volontà, chiedendogli delle ripetizioni, e sforzandosi più che mai in ciò.
Ricordava ancora la sua espressione imbarazzata nel farlo, e come i suoi occhi avessero vagato per la stanza evitando ogni contatto visivo. Era suo supplente da qualche settimana, e di certo Will era per lo meno migliorato. Infatti non era più successo che durante l'esame di un corpo, uscisse dall'aula in preda all’ansia. Il professore diceva che avesse troppa empatia per essere un medico, e probabilmente aveva ragione: ma Hannibal non si era rifiutato di aiutarlo.
Era appunto migliorato, anche se ancora di poco per i suoi standard; ma la vittoria fu che in quell’occasione avevano condiviso qualche parola, non andando però oltre lo studio, e qualche altro argomento più banale, perché Will aveva costruito una fortezza intorno a sé ed era difficile scavalcarla. Ma Hannibal aveva pazienza, e aspettava che fosse Will a volersi avvicinare tanto da  parlare per davvero e instaurare chissà un amicizia.
E aveva di certo capito infatti, quanto Miller fosse introverso.
Il ragazzo stava spesso per conto suo e sembrava non importagli di socializzare. La maggior parte del tempo libero lo passava appoggiato ad un muro lontano dalla folla, con il walkman come unico compagno.
Questo ovviamente aveva attirato l'attenzione delle ragazze che lo consideravano misterioso, oltre che molto carino. Aveva infatti un viso pressoché perfetto dai lineamenti delicati; i riccioli castani erano definiti, ed alcuni che accarezzavano la sua fronte lo rendevano etereo. Molte ragazze gli passavano di fronte ridacchiando per attirare la sua attenzione, ma lui le ignorava; e questo lo portò ad essere considerato uno snob e a essere preso anche di mira da Bill e la sua combriccola.
Ben presto però avevano perso interesse per lui, anche perché spaventanti da come un giorno aveva reagito prendendo Bill per il colletto, dandogli una bella lezione con pugni e tanta rabbia, come fosse un'animale. Era qui che l'attenzione di Hannibal per lui era aumentata: aveva assistito insieme ad altri studenti alla scena, e venne intrigato dalla bestia che aveva visto in lui.
Per questo fu rimproverato severamente del preside, che gli comminò anche una sospensione di qualche giorno. Il ragazzo, ma non ne fu turbato più di tanto, anche al suo ritorno in facoltà, le persone gli stavano più lontano, tranne Hannibal, naturalmente. 
Da quel momento quando lo sorprendeva appoggiato al muro ad osservare la folla, lo guardava intensamente, notando come in realtà Will osservasse le persone in modo analitico e attento. Come se stessero recitando uno spettacolo davanti ai suoi occhi chiari, coperti di maschere e menzogne. E lui capiva quella visione.
Ed in mezzo a quelle “gelatine” grigie insignificanti, il suo sguardo azzurro che spuntava sotto i suoi riccioli, era ricco di segreti e di una rabbia che Hannibal voleva assolutamente capire. Quegli occhi grandi e feriti da una sofferenza che scalfiva il suo essere, l'avevano inaspettatamente toccato. Sentiva la voce del ragazzo nel suo silenzio, ed era così simile alla sua... Lui lo avvertiva tutto questo, e ne era più che incuriosito.
In quei momenti capitava che i loro occhi si incrociassero e Will, di solito restio a non tenere un contatto visivo troppo a lungo, cominciò a farlo. Era come se In quei momenti si scambiassero informazioni, parlandosi con il silenzio degli sguardi.
E accadde ancora in quel frangente, mentre Hannibal, come fosse il gesto più naturale del mondo, prendeva il fazzoletto dal suo taschino per eliminare le impronte dal masso.
Will lo guardò ma la sua mente era altrove.
«Vieni con me.» tant'è che quando disse ciò, l'altro ragazzo sussultò ma lo seguì come imposto dalla lezione che lo aspettava.
 
Non parlarono dell'accaduto, né dopo la lezione e neppure nei giorni successivi; ma questo fatto li avvicinò, poiché oltre le ripetizioni, dopo i corsi si vedevano fuori nel cortile dell'università. Era stato Will, come l'altro aveva previsto, ad instaurare un vero contatto, sedendogli a fianco un giorno, mentre stava leggendo un libro sotto un albero.
Non aveva detto una parola, ma semplicemente l'aveva guardato e poi ascoltato, quando Hannibal aveva iniziato a leggere ad alta voce...e da quel momento, molti altri libri furono letti.
Bill e la sua combriccola li evitarono dal giorno di quel colpo alla nuca, perché il capobanda, non essendosi accorto di Will alle sue spalle, aveva pensato che fosse stata un'azione di Hannibal, una qualche sorta di magia nera.
Unì l'esotico di Hannibal e la sua stupidità, ma fu di certo meglio per i ragazzi. Oltretutto Lecter si divertiva vederlo assumere un’espressione di terrore quando lo guardava.
Hannibal cominciò a parlargli dei libri che leggevano, di Platone o Socrate...o qualche altro filosofo; gli piaceva discutere di questioni sociali o filosofiche con chi ne capiva, anche se Will esprimeva un timido parere, si vedeva comprendeva e appezzava come l'altro ascoltava. Sembrava che quel ragazzo fosse stato sigillato con della forte colla, ma non avevano fermato Hannibal anzi, poteva vedere nei suoi occhi l'interesse per un dato argomento, o anche l’eventuale opinione. Era bravo a capire le persone; e in più, nei confronti di Will aveva una curiosità sincera, che fu "un accelerante" per studiarlo durante i suoi silenzi e le sue espressioni.
Altre volte godevano in silenzio l'uno della compagnia dell'altro, ritrovandosi negli sguardi e nei respiri.
Una volta, soltanto per fargli sapere che lo accettava e lo capiva nel suo silenzio, Hannibal gli aveva detto "So che sei propenso al silenzio e se non vuoi parlare va bene; ma voglio che tu sappia che io ti ascolterò. Mi interesserà quello che vorrai dire."
Will l'aveva guardato e aveva annuito, ma sapeva che prima o poi avrebbe parlato: era soltanto una questione di tempo e di pazienza.





Angolo autrice:
Ciao a tutti ^_^ come avrete capito questo è più che altro un capitolo introduttivo ma necessario, volevo mettere il POV di Hannibal sul perché fosse interessato a Will. Come si approcciano ripetizioni a parte, è strano lo so XD però mi sono vista proprio la scena così.
La gif è mia ^_^
Comunque la domanda è, perché Will è così silenzioso?
La citazione che vedete di IAMX, fa parte
dell'album che ha ispirato questo racconto, se volete ascoltarlo ve lo consiglio e linko! Un unione di musica eccezionale e testi profondi, come potete vedere, penso che citerò altri suoi brani dell'album in altri capitoli (dovev essere solo quell'album ma la cosa mi sta sfuggendo di mano XD)
 
Grazie a chiunque leggerà e/o commenterà e ringrazio le recensioni nell'altro capitolo, siete state adorabili**

   
 
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