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Autore: Lady Mnemosyne    12/08/2018    0 recensioni
Una lurida cella un po' inquietante in un manicomio chissà dove, all'interno sono rinchiuse due pazienti. Situazione orribile, non ti pare? Eppure una delle due non la pensa proprio allo stesso modo… Ci troviamo in una gabbia o esiste anche un'altra prospettiva?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Bianco. Un bianco denso, lattiginoso riempie gli occhi ed è tanto compatto e pesante che quasi sembra farsi solido, entrare nei polmoni attraverso il respiro e saturarli con la sua inerte pesantezza. Due alte finestre allungate, quasi squarci nei muri spessi, si aprono su un bianco leggermente più grigio, come sporco di impalpabile cenere, e attraverso i vetri striati di inferriate una luce stanca cade nella stanza, a piombo, senza la forza di scivolare lungo quelle pareti bianche dall’intonaco un po’ scrostato. In basso, dove queste si alzano dal pavimento circolare, alcuni segni ne sporcano il lattiginoso candore: graffi incisi da unghie feroci, strisce di sangue da tempo seccato, macchie di colori tenui e malaticci, lasciate chissà da chi o da cosa, disegnano un’inquietante fantasia sopra quel bianco asettico, che appare un po’ meno incombente sotto quei segni sporchi. Sul pavimento, buttato da una parte, si sorregge a fatica sulle gambe secche un letto sbilenco, con il povero telaio mangiato dalla ruggine, che sembra quasi ricamare per una sorta di bizzarra cortesia primitivi decori sopra quel ferro esausto. Quel letto, nel ruvido conforto delle sue lenzuola consumate, accoglie due corpi intrecciati: le gambe si abbracciano, le mani si posano sulla schiena e sul collo, dove i capelli si intrecciano alle dita. Sulla pelle i segni duri di mani crudeli si affiancano ai sentieri invisibili tracciati dalle carezze e alle ombre traslucide dei baci, lasciate come doni, gli unici possibili. Ai piedi del letto giace un mucchietto informe di stracci, superfluo riparo contro il freddo da cui loro si difendono semplicemente con il loro proprio calore, dei corpi e del respiro. Appoggiano la testa sul medesimo cuscino sventrato e le fronti si sfiorano appena, quasi volessero condividere così il medesimo sogno per non lasciarsi nemmeno nel sonno.

Sogno di te e mi sveglio, apro gli occhi e ti vedo dormire. Il tuo respiro mi accarezza il viso e il tuo calore mi avvolge come in un nido. Mi stringo a te e inspiro il tuo delizioso profumo, mentre brividi mi sorprendono al contatto con la tua pelle morbida. Mi allontano appena e ti guardo dormire: il tuo viso è sereno, abbandonato dopo le urla crudeli di ieri, quando quei maniaci in camice bianco hanno tentato di separarci; ne ammiro le ciglia nere lunghissime, le guance delicate, le rosse e soffici labbra. Mi rifugio nel tuo collo, mi immergo nel tuo profumo, forse un po’ troppo perché ti svegli e mi avvolgi nel tuo forte abbraccio. La tua voce calda mi dà il buongiorno e sento il mio cuore sciogliersi contro il tuo mentre cerco i tuoi occhi mutevoli, che mi accolgono con i mille riflessi delle loro iridi liquide, in cui mi immergo fino ad annegare.
‒ Buongiorno ‒ ti rispondo dall’oblio dei tuoi occhi.
Un calmo sorriso sboccia sulle tue labbra e delicato e sereno ti illumina il viso. Io mi incanto a guardarti: i tuoi occhi luccicano, grandi e sorridenti, mi inondano di gioia a tal punto, che mi trovo a sorridere perché non riesco a tenere dentro un sentimento così intenso.
Torno a rifugiarmi nel tuo abbraccio, nell’incavo accogliente del tuo collo, e ti sento avvolgermi nel tuo calore mentre il silenzio è scandito dai battiti del nostro cuore.
‒ Pensi mai a quello che c’è fuori? A quello che abbiamo perso? ‒
‒ Solo ogni tanto. E tu?‒
‒ Qualche volta. ‒
‒ E ti manca? ‒
‒ No. Ma avrei voluto un finale diverso per te. ‒
‒ Un finale diverso? ‒
‒ Sì. Per me hai perso tutto quello che avevi e ora siamo prigioniere qui, in balia di una manica di pazzi furiosi… ‒
‒ Non va così male in fondo: abbiamo tre pasti al giorno, controlli medici, una camera, in pratica vitto e alloggio gratuiti e senza dover lavorare. Posso passare tutto il mio tempo con te. ‒
‒ E a te non manca nulla? ‒
‒ Tutto quello di cui ho bisogno è qui tra le mie braccia. ‒

   
 
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