Perché...
Perché te ne devi andare? Non è giusto. Eri così felice, così spensierato. Non volevi altro che la prosperità della tua terra e la felicità della tua gente. Volevi vivere. E invece il destino crudele ti ha tolto tutto. Ti ha distrutto. Ti ha fatto soffrire e non ti ha nemmeno permesso di sconfiggere la sofferenza e i ricordi con il calore delle amicizie e la quiete della Contea. Ti ha costretto alla solitudine, ad abbandonare quelli che ami, a guardarli piangere mentre ti allontani da solo sulla nave, con il sole alle spalle. Quello che ti aspetta è la vita eterna, ma tu guardi ancora quello che stai lasciando. Guardi i tuoi amici, guardi il mondo che non hai avuto tempo di assaporare a pieno. Guardi e sorridi, anche se soffri. Sorridi perché loro potranno continuare a vivere, ma tu no. Tu sarai solo.
Non è giusto. C'è una lietezza malinconica in tutto questo, ma io non riesco ad accettare la malinconia. Non l'accetterò mai. Non riuscirò mai ad accettare quest'ingiustizia. È triste, è sbagliato. Perché non può essere diversamente? Perché non puoi rimanere? Perché non puoi trovare la pace nel mondo che hai amato? 
Ma soprattutto, perché mai io sto qui a piangere ripensandoci? Io non ho nessun legame affettivo con te, ma provo una forte empatia nei tuoi confronti. Ti penso. Penso al tuo dolore e penso che avrebbe potuto essere quello di chiunque. Anche il mio. E questo mi tormenta. Penso che così come la tua vita è stata ingiusta, anche la mia un giorno potrebbe esserlo. Temo il tormento che ne seguirebbe, poiché mai riuscirei ad accettare una malinconica felicità. Mai. Mi struggerei nel dolore poiché sarei costretta a rimpiangere, a desiderare che le cose fossero andate diversamente. Come nei tuoi occhi ho visto la spensieratezza e la serenità venir occultati dal tormento e dalla paura, temo che un giorno anche i miei potrebbero diventare vuoti. Un giorno perderò quelli che amo. Magari sarò costretta a perdere Legolas mentre ancora sono giovane e piena di vita, e allora non mi perdonerò mai per averlo conosciuto, e averlo spinto a rinunciare alla sua immortalità. Avrò dei figli ai quali dovrò spiegare perché dovranno crescere senza un padre. E allora cosa dirò loro? Come potrò rispondere quando mi chiederanno perché è successo? Non mi arrenderei mai ad una simile realtà, e questo sarebbe il tormento più grande. Lottare incessantemente nel cuore tentando di scoprire cosa avrei dovuto fare diversamente per non arrivare a quella tragica svolta. Mai. Mai accetterei.
E cosa potrei fare per oppormi a questo? Nulla. 
Non posso riportarti nella contea, Frodo, non posso cancellare il dolore dalla tua anima. Non posso consolare Sam, non posso ridarti la vita che avevi. Anche se non accetterò mai questa realtà, neanche lottando con tutte le mie forze potrò cambiarla. E questo mi tormenta, mi affligge, mi preoccupa. Temo che mi impedirà di godermi il futuro. Mi renderà triste, come lo sei tu. L`angoscia stenderà sui miei occhi la stessa ombra che non ha mai abbandonato i tuoi da quando sei tornato, nemmeno quando hai potuto riabbracciare Gandalf e tutti i tuoi amici. 
Il tempo non ti avrebbe mai ridato la vita che avevi prima. Avresti sempre avuto un peso nel cuore. Avresti potuto bere e parlare con i tuoi amici proprio come hai sempre fatto, ma non avresti più sorriso nello stesso modo, non avresti più riso serenamente, non ti saresti più svegliato nel tepore della tua dimora, ma in mezzo alle fiamme dell'inferno che porterai sempre negli occhi. Forse è per questo che è stato meglio per te andare via.
So che non vuoi che nessuno soffra per te, so che questa via l'hai scelta tu, ma so anche che non avevi altra scelta. Perché vivere in un mondo bellissimo se non riesci a apprezzarne la bellezza? Meglio allontanarsi da tutti e lasciare a chi ha il cuore più leggere le meraviglie della Contea. Ma tu ora sei solo. Solo.
Frodo. Un eroe malinconico, altruista, che ama gli amici così tanto da salutarli col sorriso mentre si avvia verso la fine. Le terre immortali. In cui vivrà in eterno, ma porrà fine a tutto quello che era. Essere solo e immortale equivale ad abbandonare la vita.
Sei così giovane e bello. Eri così felice e dovresti ancora esserlo. Dovresti sorridere come facevi prima. Ma ora sei uscito da questo mondo. Non ci sei più...e io soffro per te. Soffro per la solitudine per porti nel cuore, e che temo un giorno colpirà anche me. Mi dispiace, giovane e coraggioso Hobbit, e vorrei che tu sapessi che sono con te nella tua solitudine. Ma non lo più sapere. Non puoi sentirmi. Non potrai mai.


-Tu non vuoi che il tempo passi, mia principessa.-
Legolas comparve al mio fianco. Gli era bastato uno sguardo per capire che quel pensiero di cui gli avevo parlato mi stava ancora tormentando.
- Non accetti che esista una fine a tutto, e che non siamo noi a decidere come e quando finirà. Ma è così che funziona il mondo. Persino per un essere immortale giunge una fine, anzi, molte fini: la fine di un'era e l'inizio di una nuova, la fine di una battaglia, la perdita di un compagno fidato. Devi essere felice con quello che hai e sorridere al ricordo del tempo passato, non struggerti per non poterlo più rivivere. Il mondo cambia, amore mio, tutto finisce, non possiamo che accettare l'inesorabile cerchio della vita. Ma sorridi adesso, siamo giovani e vigorosi, pieni di storie avvincenti da raccontare e avventure da vivere. Non pensare a ciò che potrebbe essere, o ciò che di ingiusto c'è stato, pensa solo a quanto di meraviglioso il futuro ha in serbo per noi.-
Disse, posando la mano sul mio ventre.