Il peccato è come un marchio impresso con il più incandescente dei tizzoni.
Per quanto numerose siano le lacrime versate, per quanto alte possano arrivare le preghiere, l'onta non si può lavare via ed è costretta a permanere per l'eternità sulla pelle del peccatore.
Ed egli, disperato dall'impossibilità di riscattare le sue colpe, si ritroverà nell'aldilà con ancora la vana speranza in una qualche forma di perdono.
Esiste un unico modo per espiare completamente il peccato.
Il sacrificio.
Nelle mani di un mortale non vi è nulla in grado di togliere il marchio, tranne il sangue stesso.
E la vita.