★ Iniziativa: Questa storia partecipa al “Living Mars” a cura di Fanwriter.it!
★ Numero Parole: 1056
★ Prompt/Traccia: 9. Coffee Shop!AU su Marte. BONUS A apre la prima caffetteria su Marte per far sentire la gente più “a casa”.

Non era ben sicuro di essere davvero in grado di gestire un locale da solo. Insomma, Kale era ormai un uomo di mezz’età che serviva specialità di Alola in ogni centro Pokémon da tutta la vita. E insomma, da quando si erano aperti tutti quei ultravarchi nella sua regione aveva pensato solo di espandere il business e far sentire le persone che si stavano spostando di là in un ambiente più famigliare.
Marte era uno dei luoghi più popolari da quando erano stati regolamentati e messi in sicurezza i viaggi trans dimensionali.
Quindi un giorno aveva fatto le valigie, aveva fatto costruire un grazioso locale a Di, il primo centro abitato del pianeta, e aveva avviato un business. Non se lo aspettava ma aveva fatto il botto, le persone adoravano quel piccolo angolo di Alola in un posto che al di fuori delle mura non aveva niente di terrestre. Potevano gustare cibi tipici che faceva arrivare quasi freschi dalla sua regione natia e far scorrazzare i loro Pokémon – compagni fidati che non li abbandonavano nemmeno nelle altre dimensioni – nel suo locale senza alcun apparente problema.
Almeno finché non aveva assunto Hau.
Ecco, da lì la sua clientela sembrava essersi triplicata. Non aveva niente da recriminare al ragazzo, solare ed estroverso abbastanza da farsi adorare dalla clientela, ma sicuramente avrebbe preferito degli avvisi sulle specialità del giorno meno entusiaste e ambigue. Quello odierno recitava “pure ai marziani piace caldo” senza nemmeno recitare che cosa. Efficace, glielo riconosceva, ma anche carico di vaghi e ilari doppi sensi. Si rendeva conto di star diventando troppo anziano, ma di certo non poteva lasciare la gestione di quel posto solo a Hau che, se gli venisse domandato, ti avrebbe regalato pure un suo rene. E non in senso metaforico.
Quel pomeriggio, infatti, il ragazzo stava pulendo il bancone e parlottava fitto con un suo amico che vedeva spesso da quelle parti. Un Ex Campione di Alola, era sicuro che attualmente in carica ci fosse una ragazza.
« Allora, ragazzi, come andiamo? » si avvicina, e Hau scatta improvvisamente irrigidito.
« Ehi, capo! » nonostante gli abbia detto di poterlo chiamare per nome, Hau sembrava essere quasi in soggezione di lui.
« Salve. » anche il ragazzo al bancone lo saluta, sorridendo leggermente. Aveva l’aria di uno sul quale fosse passata una carica di Tauros. Kale non vuole indagare, ma sa bene che Hau invece non lascerà l’amico in quello stato – “perché mandi via potenziali clienti, Sun!” aveva esclamato una volta, quando il ragazzo si era presentato in una condizione peggiore – quindi decide per una strategica ritirata e si defila nell’ufficio. Una volta era già stato coinvolto nei strambi piani di Hau, e appunto era ormai troppo anziano per parteciparci.
Hau osserva Kale andarsene, e poi volge la sua attenzione a Sun. Stava bevendo dalla sua tazza di frappuccino come se fosse puro liquore. Per la sua opinione, il ragazzo era troppo drammatico. D’accordo, il suo ennesimo appuntamento era andato male ma erano ancora ragazzi e avevano ancora tanto tempo per trovare un partner. Un partner che non fosse Gladion, magari.
D’accordo, non negava che lui fosse interessato al ragazzo – era perfettamente consapevole delle proprie preferenze, e Gladion sapeva anche di piacergli – ma non aveva tutta questa fretta di mettergli le mani addosso. Non in senso fisico, almeno.
Certo, di tanto in tanto passava anche dalle sue parti e si prendevano da bere qualcosa insieme – ed era divertentissimo passare il tempo con un Gladion sbronzo – ma sua madre era ancora ricoverata in un ospedale psichiatrico e sua sorella era volata via sull’arcobaleno a Kanto insieme a Moon, e sembrava non essere intenzionata a tornare tanto presto. Non se la sentiva di fare troppa pressione e tanto per ora stavano bene dove stavano. Sapeva che aveva deciso di prendere la direzione dell’Æther Paradise e ci stava anche prendendo gusto, e un po’ ne era fiero. Lui era scappato fino a Marte pur di non diventare subito un Kahuna come il nonno.
Anni fa aveva scalpitato per raggiungere una simile posizione, ma poi era cresciuto e aveva deciso che era ancora troppo presto per mettersi un simile giogo al collo. Melemele, ora, gli sembrava così piccola e a tratti soffocante, senza contare l’opprimente fama di Hala che lo avrebbe seguito per anni. Diamine, lo seguiva fino a lì dove stava e la distanza era certamente considerevole, certi clienti ancora lo riconoscevano come il nipote del Kahuna e tale definizione, prima portatrice di orgoglio, iniziava a diventare fastidiosa. Non odiava suo nonno, non avrebbe mai potuto, ma certamente aveva iniziato a non tollerare il suo status.
Ma ora doveva prestare la sua attenzione a Sun, nuovamente rifiutato da una ragazza. Iniziava a credere che il loro Tapu lo avesse maledetto in qualche maniera, tanta era la sfortuna che lo perseguitava.
E Sun era consapevole di essere sfortunato con le donne. Prima, una ragazza gli soffiava il suo prestigioso titolo di Campione di Alola, e ora non riusciva ad avere nemmeno un appuntamento senza che succedesse qualcosa. Pure quando ne aveva portata una lì – Acerola sembrava così entusiasta di visitare un posto oltre il varco – la macchina del gelato si era rotta, poi il pavimento era scivoloso, e Hau era troppo impegnato con l’improvvisa folla di clienti per poterli mettere a suo agio. Certo, la Capitana si era ugualmente divertita ma non aveva mai più avuto il coraggio di invitarla ancora da qualche parte. Di certo non in quel posto, che quando se ne erano andati a detta di Hau era tornato come prima.
Forse doveva rinunciare, magari una ragazza gli sarebbe caduta dal cielo come era successo a Moon – ma lei era sempre stata fortunata, anche a Kanto, mentre lui… no, affatto –. No, con la sua fortuna gli sarebbe caduta proprio tra capo e collo, rompendogli anche il braccio. Oppure sarebbe entrata da quella porta in quell’esatto momento, per quanto ne sapeva.
La porta del locale si apre, ed entra una coppia che lui conosceva fin troppo bene.
« Hau, facci ancora quel delizioso milkshake di Unova per favoreee. » cantilena lei, seguita dal suo partner spaziale. L’espressione di Sun diventa tirata, mentre beve ciò che rimane del suo frappuccino e si alza in fretta, in cerca di una fuga.
Non ci avrebbe mai provato con Zossie! E manco con Dulse, se per questo!