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Autore: NoSmiles    21/08/2018    2 recensioni
Ero di nuovo una bambina
e avevo sei anni e non c'erano problemi
e mio padre era un buon padre
e mia nonna stava bene
e mia madre non era depressa.
Non avevamo dovuto vendere casa.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo cercato di ripulirmi dalle mani degli altri sul mio corpo.
Pioveva.
Avevo strofinato la mia pelle fino a sentire le ossa nude sotto le dita
quando camminavo stridevano
stridevano come il coltello che scivola sul piatto
cercavo di toccarle il meno possibile
il solo pensiero mi dava il voltastomaco.
Mi ero guardata allo specchio e mi ero sentita
estremamente vuota.
Dove erano tutti i miei organi, eh?
Non li avevamo messi nelle scatole in cantina pronti per il trasloco?
"Non ti serviranno" così mi aveva detto ed io gli avevo creduto.
(Ah se aveva torto, me li ero infilati tutti nella cassa toracica con una frenesia
che non mi apparteneva)
Quando ero andata a rovistare negli scatoloni, due anni dopo
avevo pianto come una bambina.
 
Ero di nuovo una bambina
e avevo sei anni e non c'erano problemi
e mio padre era un buon padre
e mia nonna stava bene
e mia madre non era depressa.
Non avevamo dovuto vendere casa.
 
Mi ero ritrovata madida di sudore con la paura che mi scorreva al posto del sangue nelle vene.
Il mio futuro sarebbe stato triste e solitario
non avrei realizzato i miei sogni
ero troppo stupida
TROPPO STUPIDA
urlava continuamente la mia testa alle mie orecchie ed un fremito mi scuoteva come una scossa di elettricità.
Era lui che mi scrollava le spalle
"Non mi toccare"
non toccare
la mia pelle
ero appena riuscita a lavare via anche le sue mani.
 
Esagerato, dice?
L'ultima volta che mi aveva toccato mi aveva impresso sensi di colpa dalle scapole all'osso sacro,
li sentivo ancora bruciare come una linea di benzina a cui era stato dato fuoco.
Dalla sua bocca uscivano solo capricci infantili.
A volte mi sarebbe piaciuto chiedergli di stare zitto per sempre.
Mi ero sentita cattiva
quando mi ero accorta di avere soltanto bisogno di altre braccia
intorno alle mie spalle
e che vederlo mi provocava l'emicrania
e pensavo sempre ad altro.
Mi ero sentita cattiva anche quando avevo capito
che l’unica cosa che avessi mai amato
era stata la sensazione di essere amata,
avevo sentito il mio odio
verso me stessa
che bruciava come un enorme incendio
in fondo al mio stomaco.
Mi ero ritrovata a pensare che forse non mi sarei mai innamorata
che non sarei mai riuscita a smettere di fumare
che non sarei mai stata felice.
 
Poi delle braccia mi avevano stretto forte
per schiacciarmi i polmoni e fare uscire fuori tutto il fumo
delle mani mi avevano accarezzato i capelli
finché non avevo smesso di piangere.
 
Mi ero risvegliata da sola
nel mio letto
con gli occhi asciutti
avevo toccato il mio corpo
pensando di trovarci solo ossa scoperte
ma avevo incontrato la pelle
e avevo sorriso.
 
Mi sentivo finalmente bene.
  
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