The Trapeze-Swinger
Genere: Oneshot
Ambientazione: Futuro
A/N: Eccomi alla mia solita Troy e
Gabriella. Ma questa è un po’ più angosciosa… Il testo è “The Trapeze Swinger” di Iron & Wine. La canzone stessa dura dieci minuti,
quindi il testo in corsivo verrà in pezzi. –love-
Desireé
Please,
remember me, happily
by the
rosebush laughing
with
bruises on my chin, the time when
we counted
every black car passing
L’uno non poteva
ricordare per bene chi fosse l’altra per lui, e viceversa. Il passato era così
lontano, annebbiato intorno ai bordi con segni di bruciature nel mezzo. Sarebbe
stato troppo doloroso ripensare alla loro storia, in realtà. Così tanta terra
era caduta tra di loro, fu come guardare attraverso un canyon quando i loro
occhi s’incontrarono la prima volta. Lui stava guardando sua figlia
sull’altalena, che rideva quando suo fratello maggiore la spingeva sempre più
in alto. “Prenderò una stella per te, papà!” la bimba bionda gli gridò
“Prenderò la stella più brillante e te la porterò giù!”
Qualche
metro più in là, una donna dai capelli scuri stava giocando con il suo bambino
molto più piccolo, un bimbo di quattro anni con dei riccioli neri come i suoi e
un viso che lei conosceva e amava. Raccolse una foglia e gliela porse. “Ehi,
grazie.” disse lei, accettando felice quel regalo. Il piccino sorrise e indicò
i due bambini sull’altalena. La donna guardò alla loro sinistra, e i loro
sguardi si unirono.
La ragazza
sull’altalena schiamazzava mentre suo fratello stava sulla sua linea di fuoco,
spostandosi dalla traiettoria solo pochi attimi prima che i piedi di lei si
scontrassero con il suo corpo. “Smettila, Connor!”
protestò ad alta voce, benchè fosse evidente che non voleva veramente che il
ragazzo dai capelli scuri smettesse con i suoi dispetti. L’attenzione di loro padre
era catturata dalla donna distante, avvertendo un senso di familiarità con lei.
Ad un punto, lui seppe nel profondo che l’aveva amata. E lei seppe, ad un
punto, che il sentimento era uguale.
your house
beneath the hill, and up until,
someone
caught us in the kitchen
with maps,
a mountain range, a piggy bank
a vision
too removed to mention
Erano
passati tredici anni dal loro diploma. Loro erano ancora giovani, ognuno senza
un giorno dopo i loro trentuno, ma forse avevano deciso di andare avanti con il
mondo ed abbandonare la loro adolescenza qualche tempo dopo il matrimonio.
Ognuno aveva riguadagnato un senso di giovinezza dopo la nascita dei loro
figli, ma c’erano ancora linee nei loro volti e un indebolimento nelle loro
posture che rendevano evidente che non c’era traccia della divertente
agitazione che una volta avevano covato al liceo.
“Altalena,”
disse a sua madre il piccolo ragazzo “Per favore?” Lei annuì, deglutendo il suo
dolore mentre lo prendeva in braccio e lo trasportava alle altalene vicino gli
altri bambini. Loro padre la stava guardando; lei poteva avvertire l’occhiata
pesante penetrarle la schiena mentre legava suo figlio al seggiolino “In alto,
mamma!”
Su, su, su
lui andò, unendosi al cielo splendente prima di ritornare giù. Lei notò come il
bambino e la bambina accanto a loro avessero smesso di dondolare e si fossero
messi a guardarla. Ma ancora, la donna ignorò quelle occhiate e sorrise a suo
figlio. Era la copia sputata di suo padre, e ci fu un improvviso doloro acuto
nel suo cuore quando si fuse con il cielo per quel secondo. Era la stessa
immagine che aveva in testa quando pensava al padre del bambino, in
paradiso. “Tesoro, ritorniamo sullo
scivolo,” suggerì, stringendo le catene in modo che l’altalena si fermasse.
Il bambino
scosse la testa: “No, mi piace l’altalena.” replicò, guardandola con gli
occhioni marroni. Ma lui è qui, penso tra sé lei. E loro sono qui. E ci stanno
guardando.
“Per
favore, Ben.” lo pregò. Lui borbottò ma alla fine accettò, allungando le
braccia così che lei lo prendesse in braccio.
But please
remember me, fondly
I heard
from someone you’re still pretty
and then
they went on to say that the Pearly Gates
have such eloquent graffiti
“Dopo
possiamo ritornare sull’altalena, mamma?” lo lasciò camminare al suo fianco, le
ditina paffute strette nella sua mano.
Lei
sospirò: “Forse.” rispose, guardandolo correre verso lo scivolo di metallo.
Salì la scala e scivolò giù, il volto illuminato di felicità.
“Posso
andarci di nuovo, mamma?”
“Certo,
Ben.”
S’arrampicò
di nuovo sullo scivolo, gridando ‘Superman!’ mentre raggiungeva il fondo. Lei
era inginocchiata lì per accoglierlo con un sorriso, e il bimbo si fermò:
“Sembri triste.” sottolineò. Un bambino così piccolo poteva avere una mente
così intelligente.
“Sto bene,
Ben,” lei gli disse “Va’ a giocare. La mamma rimane qui.” Lui si fiondò giù per
lo scivolo un altro paio di volte, prima di annoiarsi; e chiese se avessero
potuto ritornare sulle altalene.
like “we’ll
meet again” and “fuck the Man”
and “tell
my mother not to worry”
and angels
with their great handshakes
but always
done in such a hurry
La donna controllò le altalene. Lui era ancora là, a guardare i suoi
bambini. Lei chiuse gli occhi, e li riaprì. Magari sarebbero scomparsi. Ma no,
il trio rimase, il bambino e la bambina alla fine ritornarono a giocare.
“Mamma?” sbattè le palpebre. Ben la stava fissando “Posso andare di
nuovo sull’altalena?”
L’uomo sorrise a sua figlia, che assomigliava tantissimo alla madre. Le
loro personalità, però, erano diverse, molto diverse. La bimba era dolce e
gentile, mai arrogante. E benchè la signora fosse migliorata considerevolmente
durante gli anni, i suoi sgradevoli disastri da Drama Queen ritornavano ogni
tanto. I bambini ci erano abituati, e così loro padre. Un sacrificio era
qualcosa che eri spesso obbligato a fare.
“Papà,” esclamò la bambina. Lui sbattè le palpebre. La piccola stava in
piedi di fronte a lui, le mani unite a coppa. Non si era accorto che era scesa
dall’altalena, e che suo fratello ne aveva preso il posto. “Papà, ho preso una
stella per te.” lui sbirciò nei palmi vuoti, e sorrise.
“Grazie, Lily.” disse con un sorriso. Prese la finta stella e se la
fece scivolare in tasca.
And please,
remember me, at Halloween
making
fools of all the neighbors
our faces
painted white, by midnight
we’d forgotten
one another
Il ragazzo apparve al fianco della sorella. Lui assomigliava di più al
padre, con i capelli scuri e gli occhi blu: “Papà, quando torna la mamma?” la
domanda era spesso posta, benchè di solito i bambini conoscessero la risposta.
Ma, ovviamente, loro madre aveva dato loro un sentore che forse si sarebbe
unita a loro quel giorno, e il bambino e la bambina ancora speravano che
Sharpay non avrebbe infranto una promessa.
“Non lo so,” rispose il padre “Non penso possa venire oggi. Tanto
lavoro.” Beh, non proprio lavoro. Piuttosto relax e maschere per il viso ad una
delle sue spa.
Il bambino si accigliò: “Ma aveva detto…”
“Lo so,” lo interruppe l’uomo. Il bambino indietreggiò. “Ma tua madre è
sotto molto stress in questo momento, quindi dobbiamo stare attenti a ciò che
diciamo, Connor.”
“Okay.” il bambino fece il broncio. Ritornò all’altalena, sulla quale
Lily si era arrampicata e cercava di spingersi da sola. Loro padre si sforzò di
fare un sorriso, uno che fosse comprensivo e felice. In realtà fu quasi una prodezza
quando ci riuscì.
and when the morning
came, I was ashamed
only now it
seems so silly
that season
left the world, and then returned
and now
you’re lit up by the city
Ora Ben stava andando sul Ponte Tibetano, con
l’aiuto di sua madre, certo. Lei lo teneva stretto, e le manine andavano
avanti, una alla volta. Alla fine, lui festeggiò e lei gli baciò la testa: “Bel
lavoro.” disse felice.
“Ora possiamo andare sull’altalena?” la pregò. Lei controllò.
Erano ancora là.
“Ben, forse dovremmo andare a casa. Torneremo domani.” provò.
“Papà mi lascia andare sull’altalena.” borbottò lui. Lei si fermò e lui
la guardò con rimpianto.
“Tesoro…” iniziò, ma non aggiunse altro. Non c’era altro da dire.
So please
remember me, mistakenly,
in the
window of the tallest tower
call, then
pass us by, but much too high
to see the
empty road at happy hour
Il bambino guardò irritato le altalene: “Per favore?” domandò
“Prima che faccia troppo buio.”
Lei non potè declinare oltre: “Va bene.”
Essere così vicina a lui era pericoloso. Se lo spazio tra di loro fosse
diminuito ancora, sarebbe svenuta sul posto. Ma Ben stava dondolando
felicemente avanti e indietro, quindi lei sorrise. Vedere tuo figlio che si
diverte era gratificante, nonostante altre circostanze.
L’uomo guardava dal suo posto sulla panchina. Lily corse qualche altra
volta con più ‘stelle’, e occasionalmente Connor si
prendeva una pausa e si sedeva accanto a lui, osservando la popolazione del
parco che calava lentamente. Infine, sua figlia annunciò che doveva andare in
bagno. Il fratello le prese la mano e disse che sarebbero tornati subito. Il
padre li guardò esitante, ma i bagni erano solo a pochi metri di distanza. Suo
figlio era coscienzioso; sarebbero stati bravi.
gleam and resonate,
just like the gates
around the
Holy Kingdom
with words
like: “lost and found” and “don’t look down”
and “someone
save temptation”
Ora senza i due bambini più grandi, la donna si sentiva ancora peggio.
Voleva disperatamente andarsene. Questo non era il modo in cui aveva programmato
di passare la sua domenica. Quando si era svegliata quella mattina, Ben aveva
immediatamente chiesto di andare al parco. Ma lei aveva del lavoro da fare,
quindi si erano accordati per andarci alla sera. Se solo avesse potuto tornare
indietro nel tempo.
“Mamma, più su!” strillò Ben. Sorrise nel tramonto che svaniva, e i
suoi riccioli neri si scompigliarono nella brezza della notte. “Voglio andare
sullo spazio!”
Lei guardò suo figlio con ammirazione quando alla fine iniziò a
dondolarsi da solo, spingendo le gambe avanti e indietro. “Bel lavoro, Ben.”
disse calma, non aspettandosi che qualcuno sentisse. Per sua sfortuna,
comunque, l’uomo vicino a lei la fissò con un sorriso quasi contrito.
Il cellulare di lei squillò, e ne fu grata, perché era il motivo per
interrompere lo sguardo: “Pronto?” esclamò.
“Ehi, sono io,” replicò una voce “Che stai facendo?”
Taylor. Probabilmente era in qualche locale. L’età non cambiava mai la
mentalità di alcune persone. “Oh, sono solo al parco con Ben.” rispose. Avrebbe
voluto poterle dire chi la stava fissando in quel momento.
And please,
remember me, as in the dream
we had a
rug-burned babies
among the
fallen trees and fast asleep
beside the
lions and ladies
“Bene.
Pensi di poter trovare una babysitter per stasera e possiamo uscire con
questi ragazzi che ho conosciuto? Kels è qui. Sono in
tre, quindi ci serve una terza. Vuoi venire?” chiese Taylor.
No. No, no, no, no. “Sono stanca.” sospirò la donna, spingendo
dolcemente contro Ben per dargli un po’ di slancio.
“Sei sempre stanca,” si lamentò Taylor “Forza, G, ormai è
passato un anno. Perché non cerchi di andare avanti? Ci sono altri pesci nel
mare.”
Benché la rabbia stesse urlando dentro di lei, la madre sapeva che la
sua amica stava solo cercando di essere d’aiuto: “Grazie, ma no grazie,” le
disse “Ben ed io noleggeremo un film o qualcosa del genere.”
that called
you what you like and even might
give a gift
for your behavior:
a fleeting
chance to see a trapeze-
swinger high as any savior
Un altro sospiro: “Okay, G. Ma chiamami se i tuoi piani cambiano, okay?
Non esci da mesi. Forse hai bisogno di aria più fresca.” suggerì Taylor.
“Forse.” rispose la madre. Riattaccò dopo uno spiacevole arrivederci e
guardò suo figlio, la cui altalena si era fermata. Ben la fissava con i suoi
grandi occhioni marroni che una volta aveva amato in un’altra persona “Che c’è,
Ben?”
And please,
remember me, my misery
and how it
lost me all I wanted
those dogs
that love the rain, and chasin’ trains
the colored
birds above there runnin’
“Mi puoi spingere ancora?” domandò. Il bambino non la smise.
“Sì,” replicò lei, spingendolo di nuovo. Lui salì di poco, prima di
ritornare indietro e scontrarsi con il suo stomaco. Lei lo spinse ancora, e lui
si sporse all’indietro, stringendo le catene mentre piegava la testa.
Rise: “Sei divertente vista al contrario, mamma!”
Arrivò un’altra risata. Lei alzò lo sguardo per vedere un’espressione
divertita sull’uomo, e fece una smorfia. Quell’espressione diminuì ed egli
guardò verso l’esterno, verso la strada. Ben sorrise quando sua madre lo spinse
ancora: “Più su!” gridò il bambino.
in circles
round the well, and where it spells
on the wall
behind St. Peter
so bright
on cinder gray in spray paint:
“Who the hell can see forever?”
Lily e Connor ritornarono, entrambi occupando
un posto di fianco loro padre. “Possiamo chiamare la mamma?” domandò Connor. Lily allungò la mano per il cellulare del padre
nella tasca di lui, e l’uomo la fermò con una mano gentile.
“Perché, cosa vi serve?” chiese. Sharpay non avrebbe voluto essere
disturbata durante una delle sue sessioni di yoga.
“Domani c’è la mia recita,” spiegò Lily. Suo padre trasalì. Si era
dimenticato. “Voglio essere sicura che lei verrà. E se non se lo ricorda,
allora ha un giorno in più per prepararsi!”
Soffocando un gemito, l’uomo si toccò la tasca: “Sono sicuro che non se
lo è scordato. Possiamo dirglielo stasera quando torna a casa, okay?
Probabilmente a quest’ora avrà già preparato i vestiti.”
Questo sembrò deludere Lily, come se avesse saputo che sua madre
avrebbe avuto un altro impegno programmato: “Okay…” acconsentì.
And please,
remember me, seldomly
in the car
behind the carnival
my hand
between your knees, you turn from me
and said
the trapeze act was wonderful
Infine Ben fermò l’altalena e scese con un salto: “Mamma, sono pronto
ad andare a casa.” disse. Sua madre fu incredibilmente sollevata, e sospirò ad
alta voce.
Allungò la mano in modo che lui la prendesse: “Andiamo…”
“Gabriella.” Lui parlò come se avesse appena realizzato che era lei,
benchè ella sapesse che lui aveva pensato a lei per tutto il tempo, come lei
aveva pensato a lui.
Lei si girò, decidendo di fingersi sorpresa: “Mi hai appena chiamato
per nome?”
but never
meant to last, the clowns that passed
saw me just
come up with anger
when it
filled with circus dogs, the parking lot
had an
element of danger
Egli si alzò:
“Sono, ehm, Troy. Troy
Bolton?” domandò. Dannazione. Stava cercando di
essere socievole.
“Troy,” lei disse, e detestò il fatto di suonare senza fiato “Ehm, è
bello vederti.”
I bambini sembravano tutti incantati dagli adulti. Ben stava in piedi,
fissando Lily e Connor, che guardavano Gabriella a
bocca aperta. Troy deglutì: “Allora, hai un bambino. Ti assomiglia tantissimo.”
“E a suo padre,” disse lei piano. Osservò i bambini di lui. “Tuo figlio
è molto simile a te. E tua figlia… lei assomiglia a Sharpay Evans.”
Lily alzò un sopracciglio: “Lei è nostra mamma, ma ora è Sharpay
Evans-Bolton.” disse. Troy le strinse la spalla, sperando che non avesse una
rumorosità del genere su di lei come sua madre.
“Beh, sono stupendi.” replicò dolcemente Gabriella, sentendo un nodo
crescerle in gola.
So please,
remember me, finally
and all my
uphill clawing
my dear,
but if I make the Pearly Gates
I’ll do my
best to make a drawing
Aspettarono che qualcosa di buono arrivasse nelle loro menti. Ma non
arrivò niente. Troy parlò di nuovo: “Hai altri bambini?” domandò, cercando di
rompere la tensione.
“No, solo Ben,” rispose Gabriella. Accarezzò la testa del figlio “Siamo
noi due… suo padre è morto un anno fa.”
La tristezza comparì sul viso di ogni Bolton: “Mi dispiace.” esclamò
piano Troy.
“Già,” sospirò lei. Ben si dimenò. “Anche a me.”
of God and
Lucifer, a boy and girl
an angel kissin’ on a sinner
a monkey
and a man, a marching band
all around
the frightened trapeze-swinger
“Beh, è stato bello vederti.” terminò infine Troy.
“Saluta la signora.” Gabriella deglutì di nuovo.
“Piacere di conoscerti.” esclamò Connor
mentre guardava la donna e il bambino andare via. Gabriella non guardò
indietro, ma sapeva nel suo cuore che ci sarebbero sempre stati ricordi a cui
guardare indietro.
In auto, Ben guardò sua madre dal sedile posteriore: “Mamma, come
facevi a conoscere quel signore?” domandò.
“Oh, tesoro,” esalò lei “Ci conoscevamo tanto tempo fa, a scuola.
Eravamo buoni amici.” O innamorati, pensò.
A casa Bolton, Troy stava rimboccando le coperte ai suoi bambini. Lily
lo guardò con gli stessi occhi che lui si aspettava da Sharpay: “Quella signora
era carina.” decretò. Dall’altra parte della stanza, Connor
stava giocando con la sua pila, ed annuì “Come la conoscevi?”
“Ci frequentavamo al liceo.” rispose Troy. O pomiciavamo, disse
silenziosamente.
“Beh, mi piaceva.” decise Lily. Strinse il suo orsacchiotto “Quando
torna a casa la mamma?”
Spegnendo la luce, Troy forzò un sorriso: “Non lo so, ma presto, se
tutto va bene. Buonanotte, ragazzi.”
And please, remember
me…