Mi ispirano poesie i tuoi occhi fugaci che abbassi distratto per il troppo imbarazzo Somigliano a steli d'erba che si inchinano al vento, cosė simili ai miei, un'isola nocciola tra gli attracchi delle ciglia, piccole imbarcazioni alla riva delle palpebre, in attesa di salpare. Hai le spalle curve, come un ramo carico di frutti, ed il ramo sono i tuoi pensieri ed i frutti sono i tuoi dolori, che se assaggio con un morso sporcandomi le dita ne colano poesie, come polpa succosa che mi sporca la lingua. Bevo dalla tua pelle color della neve, di un bianco vivo come granelli di sabbia e la spiaggia sono le tue guance, con le impronte che lascio di tenui carezze , e gli scogli sono le tue labbra, dischiuse leggere in una curva serena. Somigli a te stesso, nella forma pių pura, vestito di fiato soltanto, senza ricordi, soltanto il rumore della tua voce che sale sottile, fin oltre il presente.