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Autore: Kajiko TheMagical Sniper    04/09/2018    0 recensioni
Skull-centric
In questa storia Skull e gli Arcobaleno vanno d'accordo e si comportano come una vera famiglia.
La trama si può intuire dal titolo e si concentra sempre su Skull.
Questa storia è una traduzione autorizzata, quindi la storia non mi appartiene, l'ho solo tradotta dall'inglese all'italiano al meglio delle mie possibilità.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Arcobaleno
Note: Traduzione | Avvertimenti: Violenza
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Cinque volte che Skull si è ferito ed una in cui lo sono gli Arcobaleno

Note:

Questa storia è una traduzione autorizzata, quindi la storia non mi appartiene, l'ho solo tradotta dall'inglese all'italiano al meglio delle mie possibilità. Ho deciso di tradurla in quanto trovo che meriti di essere letta da altri.

L'autrice di questa storia è Swindled_Ink e qui potrete trovare la sua Storia Originale.
Lal Mirch e il Cielo degli Arcobaleno non sono presenti in questa storia.

*Propofol è un anestetico che funziona per 5-10 minuti


 

Gli Arcobaleno, fatta eccezione per Skull, si stavano godendo uno dei loro rari momenti di pace fra un lavoro e l'altro. Si trovavano nel soggiorno a guardare un film con il camino accesso, le cui fiamme si alzavano ferocemente, quando la porta principale della villa fu buttata giù da un enorme polipo che muoveva i suoi tentacoli in modo da attirare l'attenzione. Reborn assottigliò gli occhi e si diresse pian piano verso l'animale domestico di Skull, con gli Arcobaleno subito dietro di lui.

Oodako si mosse prima che gli Arcobaleno potessero avvicinarsi a lei e mostrò loro il corpo incosciente di Skull. “Verde, prepara il laboratorio,” scattò Reborn mentre correva verso il polpo, che pian piano si rimpiccioliva, con le mani ricoperte dalla fiamma del Sole, toccando delicatamente la Nuvola incosciente.

Fon si inginocchiò accanto a Skull e tolse dolcemente i capelli insanguinati dalla sua faccia, rivelando un grosso tagli che gli copriva la fronte. “Ha una ferita alla testa Reborn,” lo avvisò Fon, mentre continuava la ricerca di altre ferite.

Colonnello attivò le sue fiamme della Pioggia, le quali cominciarono a rafforzare le deboli fiamme della Nebbia nel tentativo di curare il corpo ferito di Skull. “Viper, ho bisogno di una barella,” ordinò Reborn mentre le sue fiamme si affievolirono, “Qui non posso fare altro.”

Una barella si materializzò rapidamente e Viper si avvicinò a Reborn, che nel mentre, con l'aiuto della Pioggia, poggiava il corpo di Skull sulla barella. “Che cos'ha?” chiese con voce calma, anche se si poteva notare una nota di panico nella sua voce.

Il volto di Reborn si scurì, “Diciamo che è stato fortunato a non rompersi nulla di veramente importante.”

“Vado ad aiutare Verde con i rifornimenti” rispose Fon mentre si allontanava velocemente, con occhi infiammati.

Skull strizzò gli occhi e si lasciò sfuggire un lamento mentre la barella creata dalla Nebbia veniva delicatamente fatta fluttuare in aria. Aprì gli occhi, lasciando intravedere solo in parte il loro colore viola, “O-Oodako.”

“Sta bene Skull, kora,” rispose alla Nuvola Colonnello mentre faceva il suo ingresso nell'infermeria.

Skull si girò confuso, “Colonnello? Dove sono?”

“Sei riuscito a tornare alla villa,” si intromise Reborn, interrompendo la conversazione, “Hai mal di testa?”

“Penso di si…” Gli occhi di Skull iniziarono a chiudersi.

Reborn colpì la guancia non ferita del suo lacchè, “Devi rimanere sveglio. Hai capito Skull?”

“Si,” sospirò Skull, girando la testa per riuscire a guardare la Pioggia che si trovava alla sua destra, “Dov'è Oodako?”

“Nell'ingresso, ma sta bene Skull,” mormorò Colonnello.

Skull sbatté le palpebre, “Oh. Dove sono?”

Colonnello lanciò uno sguardo confuso a Reborn, “Te l'ho già detto. Ti trovi nella villa degli Arcobaleno.”

“Davvero?” chiese Skull, “Oodako?”

Reborn incrociò lo sguardo di Colonnello mentre rispondeva, “Il tuo polpo sta bene. Ho bisogno che tu stia sveglio e tranquillo per me, va bene?”

“Va bene,” confermò Skull, e cominciò a fissare il soffitto con gli occhi aperti.

“Non avevi detto che stava bene?” chiese Colonnello al Sole.

Reborn fissò la Pioggia, “Ho detto che era stato fortunato a non rompersi nulla di veramente importante. Non ho detto nulla sulle sue ferite alla testa se non erro.”

“Che problemi ha alla testa?” il cecchino lanciò un'occhiata alla Nuvola per assicurarsi che fosse ancora sveglia.

Il sicario vacillò, “Ha una brutta commozione cerebrale, per questo volevo minimizzare il più possibile l'utilizzo delle fiamme della Nebbia su di lui.”

“Se avete finito, noi siamo pronti,” si intromise Viper mentre sistemava con cura Skull sul letto preparato da Verde.

Verde si mise a sistemare ogni singolo unguento, antibiotico, materiale chirurgico e altro ancora dopo che venivano sterilizzati dalla fiamma della Tempesta di Fon. “Chiunque non si intenda di medicina può togliersi di mezzo, tranne Fon, potrei aver bisogno di te,” ordinò Reborn dopo che Viper finì di sistemare il corpo.

“Prepara una flebo con 10 mg di Propofol*,” ordinò Reborn mentre spogliava Skull lasciandolo solo in boxers.

Verde sollevò un sopracciglio mentre avviava il kit, “Perché Propofol? Pensavo ci servisse più tempo.”

“Non ci sono emorragie interne ed oltre alle ossa rotte e la commozione cerebrale non ci sono altre ferite,” rispose Reborn mentre aspettava che il Propofol facesse effetto, “Qualcuno vada a prendere a Skull una delle sue barrette per il metabolismo, due bottiglie d'acqua e qualcosa di leggero da mangiare.”

Colonnello lasciò la stanza proprio mentre le droghe nella flebo cominciarono a fare effetto e Reborn si concentrò nuovamente sul suo paziente. Le sue fiamme vagarono per il corpo di Skull, controllando lo stato delle ferite attuali. “Ha tre costole rotte sul lato destro e due incrinate sull'altro. Il suo polso sinistro è fratturato così come la sua caviglia, e il suo braccio destro è rotto in due punti,” Reborn aumentò la forza delle sue fiamme.

“Te lo richiedo, il Propofol è davvero la scelta migliore?” chiese Verde con un tono leggermente isterico.

Poggiò le mani circondate dalla fiamma gialla sul braccio rotto di Skull, iniziando a far guarire l'osso, “Hai dimenticato che le sue fiamme della Nuvola servono a curare le sue ferite? Le costole di Skull guariranno entro la prossima ora e io posso occuparmi di tutto il resto prima che si svegli, eccetto per la commozione celebrale.”

Fon si spostò di lato mentre Verde gli passava accanto per sistemare gli strumenti medici non necessari, “Per quale motivo volevi che rimanessi qui Reborn?”

“Adesso puoi andare,” rispose bruscamente l'assassino mentre si concentrava sul paziente, “Avevo paura che Skull fosse stato avvelenato, ma mi sbagliavo per fortuna.”

Fon rivolse un sorriso al Sole distratto e si allontanò dal letto, “Allora aggiorno gli altri.”

Reborn canticchiava debolmente mentre spostava le mani su vari punti del corpo di Skull, senza degare di uno sguardo Fon che si dirigeva verso il punto in cui gli altri Arcobaleno erano seduti in attesa di notizie sulla loro Nuvola. “Sta bene,” confermò loro sedendosi fra Viper e a Colonnello, “Niente che non possa guarire in pochi giorni.”

“La commozione cerebrale?” chiese Viper avendo per caso sentito la conversazione fra Skull e Colonnello.

Fon ci pensò prima di parlare, “Reborn non sembra essere troppo preoccupato al riguardo. Penso che una volta che le fiamme di Skull finiscano di curargli le costole, si concentreranno sulla ferita alla testa.”

“Questo è quello che Reborn vorrebbe che succedesse,” confermò Verde mentre si avvicinava a loro, “È per questo che vuole curare le altre ferite di Skull, così le sue fiamme si dirotteranno automaticamente verso il trauma cranico.”

Reborn fece un passo indietro, lasciandosi cadere sulla sedia di fronte al letto di Skull. Vedendo che il sicario aveva finito, gli Arcobaleno si precipitarono su di lui, aspettando delle risposte, tranne Verde, che si fermò per prendere un'aspirina e una delle bottiglie d'acqua portate da Colonnello. “Ecco uno dei motivi per cui non ero d'accordo nel farlo in così poco tempo,” rimarcò Verde mentre tendeva gli antidolorifici e l'acqua al Sole pallido.

“Zitto,” borbottò Reborn mentre ingoiava le pillole, “Ora sta bene. Non penso che si sveglierà, il suo corpo è esausto.”

Viper fece comparire una sedia dove potersi concedere un breve riposo, dopo aver minacciato di morte con le sue fiamme chiunque avesse osato svegliarla. Colonnello mise il cibo e l'altra bottiglia d'acqua sul comodino e trascinò delle sedie per gli altri prima di tirare fuori un libro e sistemarsi pronto ad una lunga attesa.

“Non pensare di potertela scampare così facilmente Reborn,” lo avvertì Verde, “Vai subito sull'altro letto a dormire. Stai esaurendo le tue fiamme.”

Reborn protestò, “Non è vero! Sono stato peggio.”

Verde alzò un sopracciglio, “In passato, è vero. Ora va a letto, prima che ci pensi io a fartici andare.”

“Va bene,” Reborn mise il broncio mentre si spostava sul letto adiacente a Skull e chiudeva gli occhi, “Felice?”

Verde annuì, “Molto.”

 

XXXXXX

 

“È mio,” sibilò Viper vedendo come Colonnello si stesse avvicinando al suo latte alla fragola. Rivolse alla Pioggia un sorriso terrificante, vedendo come ritirò impaurito la mano.

Colonnello gemette, “Come fa a piacerti quella roba? La birra allo zenzero è molto meglio.”

La Nebbia rivolse uno sguardo condiscendente a Colonnello, “E allora perché lo stavi per bere?”

“Mi annoio,” piagnucolò il cecchino mentre guardava Reborn intento a leggere il suo libro. “Si sveglierà presto?” chiese Colonnello al Sole.

Come risposta Skull emise un lieve gemito mentre riprendeva lentamente coscienza. “Ecco la tua risposta,” rispose Reborn mentre si avvicinava a Skull.

“Reborn?” gemette mentre sondava la stanza con le sue fiamme.

“Senpai per te, leccapiedi ,” rispose con un sorriso Reborn, mentre gli occhi della Nuvola si aprivano lentamente e si posavano su di lui.

Fon rivolse alla Nuvola un sorriso gentile, "È bello sentire di nuovo la tua voce Skull."

“Dov'è Oodako?” chiese Skull non vedendo il suo partner.

Colonnello scosse la testa, “Non ho intenzione di ripeterlo di nuovo, kora!”

“Sta bene, idiota,” Reborn roteò gli occhi sentendo la risposta della Pioggia, “Oodako sta riposando nel suo carro armato al momento.”

Skull annuì, non ancora del tutto sveglio, per poi sedersi velocemente domandando, “Come sono arrivato qui? L'ultima cosa che ricordo…”

“Per quel poco che sappiamo, è stata Oodako a portarti qui,” rispose Viper, mentre fluttuava verso il letto di Skull. “Dov'eri?” chiesero all'unisono prima che la Nuvola potesse dire altro.

Skull rispose con una risata sommessa, “I miei informatori mi hanno mentito sulla missione. Mi avevano assicurato che ci sarebbero state solo tre persone, invece ce n'erano minimo venti.”

“Per questo ti avevo già detto di non accettare delle missioni da solo.” sospirò Verde mentre si massaggiava la fronte.

Il Fulmine ricevette un sorriso imbarazzato come risposta, "Lo so, ma un mio contatto me li aveva consigliati. Non pensavo mi vendessero, ma immagino che la colpa sia del mio passato.”

“Ti hanno venduto perché eri uno degli Arcobaleno,” affermò Fon in tono mite, “Quali sono i loro nomi?”

Skull fece una smorfia, “Antonio Vargas e Feliciano Fernandes.”

“Sono miei,” avvertì Fon con una luce rossa negli occhi.

La Nuvola sospirò vedendo l'iperprotettività di Fon, “Perché siete così protettivi nei miei confronti?”

“Sei il nostro leccapiedi,” ringhiò Reborn, rivolto alla Nuvola.

Colonnello annuì, “Non scordatelo, kora!”

“Ora rilassati e mangia l'insalata che ti ha preparato Fon,” ordinò Viper.

Skull lanciò uno sguardo disperato verso Verde, “Hai intenzione di lasciarmi solo con loro?”

“Che cosa vuoi dire?” chiese Verde mentre si avviava verso l'uscita, “Sono sicuro che starai benissimo.”

Skull in preda al panico lo supplicò, “Verde, no! Ti prego, non andartene!”

“Ciao Skull,” lo salutò Verde ormai fuori dall'infermeria sogghignando, sentendo le urla disperate della Nuvola. Con questo capì che sarebbe stato meglio se avesse mangiato l'ultimo biscotto di Fon.

  
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