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Autore: tiffany_army    07/09/2018    0 recensioni
Una leggenda antica di secoli dove la montagna mostrava il suo spirito in forma umana e offriva se stessa per rendere ricco un giovane umano ma di cui non si sa la fine.
Ora ci troviamo nel 2018 millenni in avanti e troviamo Tian, una persona che ama divertirsi e superficiale all'apparenza mentre nasconde il suo lavoro e la sua ricchezza e Shan, un ragazzo dai mille lavori per diventare avvocato e difendere il padre.
Un giorno mentre faceva il barista in un locale notturno i due si incontrano e una scommessa mette in gioco le loro vite.
Genere: Azione, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Una voce che chiama il mio nome, tanti alberi, liquido caldo e denso di un color rubino, pezzi che scompaiono, un colpo secco, una lacrima da un volto che non riesco a vedere, buio.

Mo Guan Shan si svegliò di nuovo con il fiato corto, le lacrime agli occhi e il sudore che brillava sotto i vari raggi del sole che filtravano dalle tende mosse dal vento dell'autunno. ormai si era abituato a fare questo sogno spezzettato e confuso quasi ogni sera, ma questo lo rendeva piuttosto irascibile soprattutto se era una lunga giornata all'università ad attenderlo. così si alzò con estrema fatica e andò a farsi una doccia, fece partire la sua playlist e si rilassò sotto quelle gocce calde.
una volta uscito il suo respiro era di nuovo regolare e il suo corpo perfettamente pulito. per quanto non cercava di darlo a vedere ci teneva a fare sempre le cose per bene.
andò in cucina e si ritrovò di nuovo un biglietto da parte della madre che diceva di prendersi cura di se stesso e che la colazione e il pranzo erano già pronti e di perdonarla per l'assenza. 
Da quando era riuscito a diplomarsi alle scuole superiori sua madre si è cercata un altro lavoro per le spese e lui le ne era grato altro che scuse. cosi mentre si riscaldava la colazione con un panno attorno al collo e un grembiule sulla pelle a nudo e con soli i boxer decise che doveva parlare con la madre.

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"Gushaaan~" (in cinese significa montagna solitaria)
urlò mentre avvolse un braccio attorno al povero ragazzo facendolo cadere.

"JIAN. YI. QUANTE VOLTE TE LO DEVO RIPETERE CHE-" non fece in tempo a finire che il biondo cominciò a ridere mentre era per terra a pancia in su.
lui era Jian Yi, un suo coetaneo e amico involontario dalle superiori. aveva i capelli lunghi fino alle spalle di un biondo chiaro e si faceva sempre una coda con uno chignon. involontario perché nel secondo anno di superiori dopo una rissa il biondo cominciò a parlargli e diventarono amici(?)

stava per riprendere il discorso ma non era un suo hobby quello di essere al centro dell'attenzione cosa che stava succedendo dato che erano proprio davanti all'entrata dell'università.

"Si può sapere che state facendo?" una terza voce che esprimeva pura indiferrenza avanzò.

"Chiedilo al tuo amico." decisi di marcarcare l'ultima parola.

"Axi~ giuro che avevo buone intenzioni~" 

"Si si ora muoviamoci" parlò di nuovo lui. per precisare era Zhan Zheng Xi, un ragazzo dai 22 anni - come noi - con capelli riccioli e di un castano chiaro. nonostante è un po apatico fuori ha notato che era abbastanza estroverso e non aveva peli sulla lingua.

loro due sono gli unici a cui Shan ha raccontato di suo padre, anche se era ubriaco marcio. lo aveva fatto per toglierseli di torno e invece non cambiò nulla anzi scoprì che non erano così male.

Fecero un tratto di strada e poi si separarono per andare ai propri indirizzi.

Shan era nella facoltà di Giurisprudenza mentre Jian e Zhan erano nella facoltà di psicologia e medicina.

Inizialmente anche Jian voleva fare medicina ma poi cambiò idea e decise però di mantenere la promessa di andare nella stessa università.

per quanto riguarda Shan stava per realizzare il suo sogno. non si fece intimorire dalle voci che giravano su di lui e non cercò di migliorarle anzi si fece un taglio piuttosto accattivante, un pircing nella parte superiore dell'orecchio e dietro l'orecchio un tatuaggio. gli piaceva quella sensazione da duro.

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erano nella pausa pranzo nel solito tavolo mentre assisteva ai flirt da parte del biondo verso il ricciolo.

si era stufato di quella situazione e decise di mettere nella sua lista di cose da fare e dire di metterli insieme. mentre si era perso nei suoi pensieri un volantino lo fece tornare in questo mondo. si alzo di scatto strappo un numero e disse un sì sottovoce.

Jian e Zhan si guardarono dopo questa scena e dissero contemporaneamente:

"Che cos'è?"

"Stavo cercando un lavoro e questo è perfetto. Tutti i weekend con orario serale e la paga per ogni ora è quella di tutti i part time che sto facendo insieme"

"non credi che sia un po troppo per te? fai il fattorino, aiuti nella costruzione dei set fotografici e lavori in un fast food!" urlò Jian

"forse ma questo è ottimo. penso che mi licenzierò da Burgher's così avrò più tempo per lo studio"

"se hai bisogno sai che puoi contare su di noi" prese parola Zhan.

"ma gli affari vostri mai eh? ora vado a casa dato che ho solo ore buche dopo... ci-ci vediamo" faccio ancora fatica a credere di poter dire questa frase a due persone che non siano parenti anche se sono passati cinque anni.

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aveva appena chiamato Burgher's per licenziarsi dato che il lavoro del volantino gli ha dato subito l'ok e che poteva presentarsi il giorno stesso. ora stava attendendo la madre per poterla aggiornare e dire quello che pensava della sua situazione.
erano faccia a faccia e lei sembrava piuttosto in ansia.

"Momo caro devo dirti una cosa - stava per piangere - m-mi hanno licenziata di nuovo" e ora le lacrime scendevano lungo il viso.

"mamma" la prese subito in un abbraccio. sapeva quanto lei ci teneva ad aiutarlo. "io volevo parlarti di questo" le parlò con la voce più dolce che aveva per calmarla. la fece staccare dal suo abbraccio delicatamente e la guardò negli occhi ora rossi per le lacrime. 
"va bene cosi. mi dispiaceva sempre quando scrivevi quei mi dispiace. io ormai sono un uomo e mi prenderò le responsabilità della nostra famiglia quindi affidati a me ok? mi basta vederti ogni volta che torno a casa. quindi affidati a me." aveva un tono deciso e onesto. era un lato di lui che mostrava solo a lei perché lui per gli altri doveva essere solo uno che faceva paura, e andava bene cosi.

"Chissà cos'ho fatto per meritarmi un figlio come te" disse con un sorriso e alcuni singhiozzi.

"A proposito... mi sono licenziato da Burgher's. Ho trovato un lavoro perfetto per i miei orari o quasi, però paga molto bene!"

"Lascio a te la scelta. sai che mi fido"

"Grazie mamma - nel mentre le asciugava le ultime lacrime - allora vado ok?"

"Buon lavoro. io ti aspetto sempre qui"

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dopo aver seguito il gps della moto per trovare il locale, Shan si ritrovò davanti ad un insegna al neon con scritto white snake che quindi corrispondeva alla scritta nel volantino e quindi parcheggiò.

Allora entriamo.
   
 
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