«Non possiamo tenerli tutti e tre, devi fartene una ragione!»
I coniugi Frost discutevano ancora sulla stessa questione.
Tre figli tutti insieme erano stati una grande sorpresa, soprattutto per i loro portafogli.
Inizialmente non era così difficile, ma poi ... La scuola, gli allenamenti di calcio, i giocattoli ... Il tutto incominciava a pesare e la famiglia ne risentiva.
«Che dovremmo fare?» mormorò, preoccupata, la madre.
«... Lasciamo uno di loro nell'orfanotrofio fuori città. È un bel posto, trattano molto bene i bambini.» propose il padre.
Intanto, poco distanti dal soggiorno dove i due parlavano, i tre gemelli, Aiden, Shawn ed Elisya, ascoltavano con molta attenzione il discorso.
«Lasceranno uno di noi all'orfanotrofio?» sussultò Elisya.
«Scommetto che lasceranno te, sorellina. Sei la più irritante!» ribatté Aiden.
«Aiden, non dire così ...» lo rimproverò Shawn.
Ma Elisya era già corsa in camera sua, trattenendo le lacrime per non dare soddisfazione a quell'antipatico di suo fratello.
Shawn, sospirando, seguì la sorella, mentre Aiden ridacchiava soddisfatto.
«Elisya?» la chiamò lui, entrando nella sua stanza.
«Vai via, Shawn ...» replicò lei, seduta sul letto.
Il giovane si avvicinò alla gemella, prendendo posto vicino a lei:«... Non dar retta ad Aiden. Non ti succederà niente.»
«... E se mi abbandonassero davvero?»
«Allora verrò a farti visita.»
«Mamma e papà non vorranno ...»
Shawn rise all'ultima affermazione della sorella:«E come lo sai? Adesso prevedi il futuro?»
«Gli adulti sono codardi. Non hanno il coraggio di vedere nuovamente ciò che si lasciano indietro.» rispose Elisya.
~
«Perdonaci, piccola, non potevamo fare altrimenti.»
Era quello il loro mero saluto.
Elisya non li guardò nemmeno in faccia.
Una settimana dopo la loro ultima discussione, i coniugi Frost avevano deciso di affidarla alle cure dell'orfanotrofio.
«Eli ... Mi mancherai ...» pianse Shawn, abbracciando la sorella.
«Anche tu, Shawn ...» rispose lei, stringendo la presa.
«Forza, Shawn, è ora di andare.» sentenziò il padre.
«Sì, papà ...»
Il bambino obbedì, eppure si girò un'ultima volta per guardare di nuovo la gemella.
I corti capelli neri arricciati sotto un cappellino, gli occhi azzurro ghiaccio, e la pelle candida, quasi bianca.
Non se la sarebbe mai dimenticata.
L'auto sparì con la famiglia al suo interno.
Una gentile signora prese i bagagli della bambina:«Vieni, piccola, qui fuori si gela ... Ti mostrerò la tua stanza e poi potrai mangiare qualcosa di caldo, va bene?»
Elisya annuì e la seguì dentro la struttura.
Quella sarebbe stata la sua vita.
In cuor suo pensava che non avrebbe mai più rivisto Shawn.
Poco le importava dei suoi genitori e di Aiden.
Ma di lui aveva un ricordo speciale.
~
«Oggi, un incidente d'auto ha coinvolto una giovane famiglia. È ancora da confermare se tutti i membri siano vivi o meno.»
Elisya lasciò cadere il cucchiaio nella zuppa.
Stava guardando il telegiornale in TV e ...
Conosceva quella macchina.
“Shawn ...” pensò. Si alzò in fretta e furia, ma venne bloccata da una giovane donna.
«Elisya, dove vai?» le chiese gentilmente.
«Il notiziario ... Quella macchina ... Mio fratello potrebbe ...»
Non riuscì a completare la frase che scoppiò in lacrime.
La donna, mossa a compassione, l'abbracciò:«Mi dispiace, piccola ... Mi informerò sulla questione, va bene? ... Vai a riposare un po' ...»
Elisya, seguendo il consiglio che le era stato dato, andò in camera sua, e pianse per le ore a venire.