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Autore: KeyLimner    15/09/2018    1 recensioni
"Poco prima di partire per Tropea, il 3 agosto, mi sono depilata per l’ultima volta quest’anno. Potrei stare qui a spiegarti le ragioni, ce ne sono un sacco, ma sai che c’è? Non ho bisogno di giustificarmi. Perché sono le mie fottute ascelle, le mie fottute gambe, e perché non è una cosa così importante. Eccetto il fatto che lo è. Per molte persone."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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24/08/2018

Caro diario,
ecco che torno a scriverti dopo più di un anno di silenzio. Un po’ perché questo è stato un anno sostanzialmente felice, e la felicità ha meno bisogno di essere raccontata, un po’ per mancanza di tempo e voglia, un po’ perché questo documentare morboso alla lunga stanca.
Vorrei parlare d’altro. Vorrei sinceramente parlarti di Roberto, e di quanto sono felice con lui adesso che stiamo di nuovo insieme, della prima volta che abbiamo fatto l’amore… dopo tanto tempo. Sono tornata ieri da Viareggio e per tutta la vacanza ho avuto una voglia matta di sfogliare le tue pagine per scrivere di tutto questo. E invece non posso. Per un motivo così stupido che mi fa salire il sangue al cervello.
Poco prima di partire per Tropea, il 3 agosto, mi sono depilata per l’ultima volta quest’anno. Potrei stare qui a spiegarti le ragioni, ce ne sono un sacco, ma sai che c’è? Non ho bisogno di giustificarmi. Perché sono le mie fottute ascelle, le mie fottute gambe, e perché non è una cosa così importante. Eccetto il fatto che lo è. Per molte persone.
Per Veronica, ad esempio. Ieri sono andata a cena da lei: abbiamo fatto una corsetta insieme, sono andata a casa sua perché ero stanca, un po’ giù di morale e non avevo voglia di stare da sola. Ma soprattutto non avevo voglia di passare più di un’ora a difendermi per una scelta personale che non nuoce a nessuno e che non dovrebbe essere così importante. Specialmente quando l’unica argomentazione contraria è “perché fai schifo”.
Certo, faccio schifo. Perché nessuna donna, pare, è naturalmente bella. Può diventarlo, certo, sottostando a una serie di innocue procedure che non hanno alcun risvolto positivo sulla sua salute ma hanno il solo scopo di renderla “più donna” di quanto non sia naturalmente. Perché – osserviamo il paradosso – una donna così com’è, come esce dall’utero di sua madre, non è una vera donna, ma una mezza donna, un maschiaccio addirittura, che non ha cura di sé e “non si rispetta”. Né ha rispetto degli altri, che costringe a subire codesto orrendo spettacolo, evidente offesa al buon costume e al buon gusto.
Ma anche ammesso che sia vero, anche ammesso che essere bella significhi questo… e se io non volessi essere bella? Se non me ne importasse un fico secco, e preferissi risparmiare il mio tempo, il mio denaro e le mie energie (per poche o tante che ne servano) per investirle in qualcosa di diverso?
La gente ti guarda e alza gli occhi al cielo.
“Ma che blatera questa. Deve per forza farsi l’alternativa, la hippie. Che cosa le costa fare come tutti gli altri e non rompere i coglioni?”
Già, che mi costa? La mia fottuta integrità morale, la mia sciocca e ridicola libertà di scelta, ecco cosa.
“Ma guarda tu su quali scemenze vai a incaponirti, ragazzina. Con tutti i problemi seri che ci sono al mondo, non ti sembra quantomeno irrispettoso, intestardirsi su una sciocchezza simile?”.
Già, mi sembra. Ah, un momento, ricordatemi chi è che ha iniziato la discussione? Voi, non certo io. I miei peli non sono né un insulto né un’argomentazione filosofica. Sono solo peli. Se non riuscite a vederli come tali, forse siete voi ad essere irrispettosi e a incaponirvi sulle scemenze.

 
  
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