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Autore: JEANPAGET    17/09/2018    2 recensioni
Ispirata dalle bellissime foto Olicity della 7x01 e dalla canzone dei 30 seconds to Mars
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Le sbarre si sono richiuse dietro alle mie spalle e sono di nuovo solo. Solo nella mia cella. Sono appena tornato dall’incontro che desideravo e che temevo di piu’ al mondo. L’incontro con lei, la mia Felicity. E’ ancora la mia Felicity? E’ arrabbiata, indurita, ferita. E non parlo delle ferite fisiche che le ho visto su viso e mani.

Sto ribollendo di mille emozioni, averla vista in quello stato… Devo. Devo fare qualcosa. Mi aggiro per lo stretto spazio della cella come un leone in gabbia, le mani tra i capelli. E alla fine sferro un pugno contro il muro, il dolore che mi percorre il braccio fino a esplodere nel cervello. Stringo occhi e denti, il dolore mi scuote nel profondo. Non ce la faccio piu’. Devo reagire. Devo combattere. Come mi ha detto lei.

Quando mi avevano preannunciato una visita credevo fosse ancora Diggle. Non pensavo a lei. O meglio penso continuamente a lei e a mio figlio, ma li penso al sicuro. Spero siano al sicuro. Altrimenti a cosa e’ servito tutto questo? Semplicemente non me l’aspettavo. Non mi aspetto piu’ niente ormai.
Mi sono avviato al parlatorio, tra i soliti insulti che accompagnano le mie uscite dalla cella. Insulti che ignoro. Devo tenere la testa bassa e la guardia alta. La mia faccia e’ tumefatta, e ho altri ematomi sparsi per il corpo. Tre giorni fa ho dovuto difendermi da un assalto alle docce. E siamo finiti tutti in isolamento per due giorni. Inutilmente. Alla prima occasione mi assaliranno di nuovo. E ai guardiani non importa meno che niente. Se solo potessi contattare la Watson. Non erano questi i patti.

Appena sono entrato nel parlatorio mi sono bloccato. L’ho vista. Attraverso il vetro, in piedi. Vestita in maniera dimessa ma sempre bellissima. Ha i capelli piu’ lunghi, tinti di.. rosa? Senza occhiali. Piu’ esile, piu’ magra di quel che mi ricordavo. Non riesco quasi a crederci. Ma e’ lei. Lei e’ qui. Lei e’ venuta a trovarmi. Mi avvicino lentamente, passo a passo. I miei piedi sembrano quasi di piombo.

Mi fermo davanti alla postazione e la vedo bene adesso. Oddio, e’ ferita. Una ferita le lacera la tempia in alto a sinistra, poco sotto all’attaccatura dei capelli. E’ pallida, quasi diafana.

Cosa le hanno fatto? Cosa le ho fatto…

Mi siedo stancamente sulla sedia, quasi di colpo. E afferro la cornetta del telefono. Non so cosa dire. Non dopo averla vista ferita.
Lei si avvicina, si china verso di me attraverso il vetro. La sua mano sfiora il divisorio di cristallo tra di noi.  La mia mano scatta istintivamente verso il vetro per raggiungere la sua, per toccarla. Ma e’ impossibile. E la mia mano si ferma a pochi centimetri dal vetro. Quanto mi manca il suo tocco. Quanto mi manca sentire la sua pelle di seta sotto il mio palmo. Quanto mi manca il suo calore.

Mi guarda attentamente, l’espressione sgomenta dipinta sul viso. I suoi occhi, che tanto amo, preoccupati e in ansia. So gia’ quello che dira’
Si siede e prende in mano il telefono

“Oliver”
La sua dolce voce. La voce che mi parla tutte le notti nei miei sogni.

“Felicity”  la mia voce sembra quella di un uccello gracchiante. Il mio collo non si e’ ancora rimesso del tutto dopo l’assalto alle docce

“Sei ferito.. cosa ti hanno fatto?”

“Potrei chiederti la stessa cosa”

Scuote la testa, osservandomi bene. Come io faccio con lei. Come non notare le ombre sotto i suoi occhi, le sbucciature sulle nocche, le mani scarne che trattengono la cornetta. E lei vede le stesse cose sulla mia faccia, le mie mani, il mio corpo dolente.

“Chi e’ stato, Felicity?”

Lei non risponde, continua a guardarmi, gli occhi le si sono riempiti di lacrime, lacrime che e’ ben decisa a non far cadere, lo capisco, lo percepisco. Non vuole che la veda piangere.

“Chi.e’.stato. Felicity!?”  La mia voce e’ piu’ sicura adesso, sembra quella del modulatore che la rende quella di Green Arrow

“E a te cosa e’ successo, Oliver?” la sua voce e’ dolente

“Sono in prigione. Sono cose che succedono in una prigione.” minimizzo

“Beh, anch’io sono in prigione.” Lei e’ seria, non sta minimizzando. Secca, come un dato di fatto. Come una fucilata in pieno petto.

Abbasso la testa. E’ vero, anche lei e’ in prigione. In custodia protettiva. L’ho condannata ad una vita che non e’ la sua, che non voleva. Ed e’ solo per colpa mia.

“E’ stato Diaz, vero?”

Non risponde. Non c’e’ bisogno di rispondere. Lo so che e’ stato lui. L’ha cercata. Stanata. E trovata. Sa che per farmi male deve fare del male alle persone che amo. Mia moglie. Mio figlio. I miei amici.

“Dimmi che… dimmi che non ti ha..”

“No. Non mi ha violentata, se e’ questo che ti preme sapere.”  L’amarezza traspare nella sua voce.

Un peso mi cade dal cuore. Ma ti ha fatto lo stesso del male, amore mio.

“William?”

“Sta bene, stai tranquillo. Dovranno passare sul mio cadavere prima di riuscire a toccarlo.”

“Come e’ potuto succedere, sei in custodia protettiva!”

“Nemmeno l’Argus e’ onnipotente e sicura al 100%”

“Non e’ possibile, non doveva succedere. Non deve succedere piu’!”

“Per questo vorrebbero cambiarmi di nuovo identita’ e trasferire me e William ancora piu’ lontano.”

“Vorrebbero?”

“Ho detto di no.”

“Felicity…”

“Sono stanca Oliver. Questi 6 mesi sotto custodia sono stati i piu’ lunghi della mia vita. Non voglio piu’ nascondermi.”

“E’ per il tuo bene. E per quello di William”

“Non e’ servito a niente, ci hanno trovati lo stesso! Tutti sanno che sono tua moglie. Mi spieghi a che serve nascondersi? Sono stufa di dovermi coprire le spalle, vivere in un limbo in attesa che ..”

“Che Diaz venga catturato.”

“Non e’ solo Diaz, ci sono altri adesso che vogliono mettere le mani sulla citta’. I Longbow Hunters. E la polizia non riesce a far niente. L’Argus riesce a fermare qualche assalto ma niente di piu’. Sono tosti e agguerriti, e spalleggiano Diaz.”

“Rene’? Dinah? Curtis?” 

“Fanno quel che possono. Ma e’ inutile. Ci vuole altro. Ci vuole il team Arrow. Ci vuole Green Arrow.”

“Temo di non poter far niente per qualche decennio”

“Oliver, c’e’ anche … un altro.”

“Un altro?”

“Un altro vigilante. Che si muove come te. Che combatte come te. E che si vuole appropriare del tuo ruolo.”

“Faccia pure. Per quanto mi riguarda si puo’ pure accomodare.”

“Oliver, cosa dici? E tutto quello che hai fatto? Tutti i sacrifici che hai fatto per la nostra citta’?”

“A cosa sono serviti Felicity? Per la mia citta’ sono solo un malvivente, un assassino. Mi sono consegnato per salvarla e tu mi dici che la situazione e’ addirittura peggiorata. Ho fallito. Ancora una volta.”

“Oliver cosa ti succede? Non e’ da te parlare cosi’. Tu non ti sei mai arreso. L’uomo di cui mi sono innamorata non si e’ mai arreso.”
“Felicity, e’ meglio che tu vada ora.”  Non pensavo che le avrei mai detto questo. Pensavo che un incontro con lei sarebbe sempre stato troppo breve, troppe le cose da dirci. E invece mi fa solo male. E non so quanto male posso ancora fare a lei. Non lo sopporto. Non posso sopportarlo.

“Oliver, ti tirero’ fuori di qui.”

“Non tentare di farlo. Non tentarmi, amore.”

“Tentarti?”

“Tentarmi con qualcosa di impossibile. Uscire di qui, vivere una vita con te e William. E’ solo un sogno. Sto scontando una sentenza a vita. Qui non c’e’ futuro. Solo un presente che non passa mai.”

“Non devi perdere la fiducia. Non devi. Non in me. Non in tuo figlio. Non nei tuoi amici.”

“Felicity. Mi fa male ma devo dirtelo. Forse sarebbe meglio che tu pensassi a una vita .. tua, senza di me”

“NO!” si e’ alzata di scatto, il telefono ancora in mano, il filo attorcigliato tra le dita

“Felicity, amore mio, non posso farti ancora del male. E se resti legata a me te ne faro’ ancora. Non c’e scampo.”

“Oliver Jonas Queen non ci pensare nemmeno! Io sono tua moglie. E non ti mollo. Sono incazzata con te, perche’ mi hai escluso dalla tua decisione, incazzata da morire, ma non ti lascero’. Mai. E chiaro?!”

“Io voglio solo proteggerti, non volevo.. non volevo che finisse in questo modo. Mi sono consegnato per evitare che ti succedesse, che vi succedesse qualcosa di male. E sta andando tutto alla rovescia.”
 
“Motivo di piu’ per voler uscire da qua”

“E’ una superfortezza, Felicity"

“Non mi fermera’.”

“Don’t tempt that… please”
“Non lo fare.. ti prego”

“Devo andare adesso. Non so se e quando potro’ tornare a trovarti. Ma non ti libererai di me. Non ci diremo addio, non stavolta, ne’ mai. Ricordatelo.”

“Felicity..”

“Oliver io ti amo. E’ questa la mia sentenza a vita. E non lascero’ niente di intentato per farti fuggire da questa prigione.  Te lo giuro!”

Tocchi ancora il vetro. Io avvicino le mie dita. Le metto sopra alle tue.
Stringe ancora il telefono tra le mani

“Devo lottare. E lo devi fare anche tu. Non puoi stare qui a subire. Tu non sei un uomo che subisce, tu non ti arrendi mai. Mio marito non si arrende mai, lotta per sopravvivere, per vivere, per fare il bene degli altri. Tutti sanno che sei Green Arrow e chi se ne frega! L’uomo che amo non si e’mai tirato indietro, ha sempre tentato di fare la cosa giusta anche a costi altissimi. E’ adesso la cosa giusta e’ tornare a lottare. Per William. Per te stesso. Per tutti quelli che ti vogliono bene. E per me.”

“Cosa farai?”

“Tu non mi hai detto che ti volevi consegnare. Io non ti diro’ cosa faro’. Siamo pari. Ma sarai presto fuori di qui. Preparati perche’ dobbiamo parlare. Di molte cose.”

Ti guardo. Non ti ho mai visto cosi’ decisa. Non dico nulla. Non riesco a dire niente. Penso solo che ti amo.

“Ti amo anch’io.”  Sussurri. Anche se non io non ho parlato.

Posi il telefono mentre i tuoi occhi non lasciano i miei. Le tue dita abbandonano il vetro. E te ne vai di colpo. Un attimo e sei svanita, senza voltarti indietro. La mia mano e’ ancora sul vetro.

Salvami amore mio. Salvami dai miei demoni. Salvami dall’uomo che sto diventando di nuovo, quello dell’isola, quello a cui non importava morire perche’ non aveva niente da perdere. Dall’uomo che non riesce a credere nel domani senza di te. Salvami da me stesso. Salvami ancora una volta. Ti amo, Felicity. Non sono riuscito a dirtelo perche’ sento di non meritarti. Ma ti amo. E ti amero’ sempre. E lottero’ per tornare da te.

Whatever you do, don't ever play my game
Too many years being the king of pain
You gotta lose it all if you wanna take control
Sell yourself to save your soul

Rescue me from the demons in my mind
Rescue me from the lovers in my life
Rescue me from the demons in my mind
Rescue me, rescue me, rescue me
Rescue me

Whatever you do, don't ever lose your faith
Qualunque cosa tu faccia, non giocare mai il mio gioco
Da troppi anni sono il re del dolore
Devi perdere tutto se vuoi prendere il controllo
Vendi te stesso per salvare la tua anima
Salvami dai demoni nella mia mente
Salvami dagli amanti della mia vita
Salvami dai demoni nella mia mente
Salvami, salvami, salvami
Salvami
Qualunque cosa tu faccia, non perdere mai la tua fede
 
“Rescue me” 30 seconds to Mars

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Eccoci qua. Non potevo resistere alle meravigliose foto dei nostri Olicity della season premiere. Prepariamoci sis, sara’ una scena spacca cuore e budella. Io spero davvero che Felicity scuota Oliver, come sempre. Perche’ lei incazzata o meno con lui, lui martire e testone che si ostina a non capire, non possono stare separati. Non possono. E dovranno lottare per ritrovarsi e ripartire insieme, ancora una volta.
Ps: concordo anch’io con i fans che pensano che il patto con la Wilson di dichiararsi Green Arrow e consegnarsi nasconda qualcos’altro. Anche se ho la strana impressione che sara’ l’ennesima fregatura, almeno per Oliver.
Baci a tutte, a presto!
   
 
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