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Autore: Il corsaro nero    24/09/2018    3 recensioni
Quando siamo giovani e inesperti, è facile perdere la propria anima, a causa dei nostri sbagli, soprattutto in una grande metropoli.
Potremmo cercarla dappertutto, ma non salterà mai fuori... perché non si sta cercando la cosa giusta...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goku, Nappa, Radish, Tights, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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CAPITOLO 2: UNA NUOVA VITA


La macchina viaggiava veloce nella strada.

Ad un tratto, si fermò davanti a un palazzo un po' diroccato.

Un vecchio con gli occhiali da sole, pelato e con la barba, scese dalla macchina, seguito a ruota da un bambino di quattordici anni, con i capelli a palma neri, lo sguardo allegro e spensierato e gli occhi neri.

Il bambino aveva sulle spalle uno zaino da cui appariva un bastone rosso mentre il vecchio prese dal bagagliaio un'enorme valigia.

Muten suonò al citofono e una voce maschile, scocciata, domandò: “Chi è che rompe?” “Sono Muten. Ho portato Goku.” “Uff, che scocciatura... va bene, entrate.”

TRRRRIIIIII

Goku tutto emozionato, entrò nel palazzo e salì le scale di corsa.

Quando, finalmente, arrivò a destinazione, lo vide.

Era molto alto e muscoloso, con i lunghi e ribelli capelli neri e gli occhi freddi dello stesso colore.

I due rimasero in silenzio, ad osservarsi.

Sei cresciuto, Kakaroth.” disse il più grande dei due mentre il piccolo domandava, curioso: “Sei tu mio fratello maggiore Radish?” “No, idiota. Sono la fatina dei denti.” “Davvero? Allora scusami... sai che sei diversa da come appari in tv? Comunque, hai visto mio fratello maggiore?”

Aveva appena finito di parlare che sentì uno scappellotto sulla testa.

Sono io tuo fratello maggiore!” sbottò, adirato, Radish e il piccolo Goku, mentre si massaggiava la testa dolorante, protestò: “E perché non me l'hai detto subito?”

In quel momento, arrivò Muten con la valigia.

Qui ci sono le sue cose.” l'avvisò il vecchio, appoggiando la valigia vicino alla porta aperta.

Radish, con la sua solita aria seccata, la prese e la portò dentro all'appartamento.

Muten ne approfittò per dare le ultime raccomandazioni al bambino: “Se hai dei problemi, chiamami subito, capito?” “Certo, Muten.” “Goku...” “Sì?” “Fai il bravo con tuo fratello, ok?” “Ok.”

Non appena Goku promise, Radish riapparve e ordinò, scocciato: “Fila in casa.” “Arrivo.” ubbidì il ragazzino, entrando tutto eccitato nella casa.

Il ragazzo stava per chiudere la porta quando sentì la voce del vecchio chiamarlo: “Radish...”

Si voltò lentamente e i due rimasero a guardarsi in silenzio, finché Muten non lo interruppe: “Abbi cura di lui. Dopotutto, è tuo fratello...” “Va bene...” “Aspetta. Tuo nonno mi ha chiesto di consegnartela quand'era in punto di morte...” rivelò, passandogli una busta.

Il ragazzo la prese con noncuranza e poi chiuse la porta.

Una volta in casa, vide il fratello minore osservare con molta attenzione il suo minuscolo e sporco appartamento.

Buttò la lettera sul tavolo della cucina e cominciò ad aprire il suo divano – letto.

Da adesso in poi dormirai qui.” lo avvisò il giovane, una volta che ebbe finito.

Il bambino osservò con molta attenzione il letto e poi disse: “E' piccolo questo letto.” “E allora?” “Non c'è spazio per entrambi.” “E perché diavolo dovrebbe esserci spazio per entrambi?” “Quando vivevo col nonno dormivo nel suo stesso letto.” “Adesso vivi a casa mia perciò dormi su quel letto! Poche storie!” rispose il ragazzo, allontanandosi.

Il giovane si diresse verso il frigorifero e prese una delle mille birre in lattina che c'erano.

Mentre beveva, ad un tratto, squillò il telefono.

Lo prese e disse: “Pronto?... Ah, sei tu... no, è meglio se non venite a casa mia, stasera... oggi è arrivato il moccioso... lo so, pensa a me! Non lo volevo tra i piedi ma mio nonno è morto per un ictus e mi è finito tra capo e collo. Immagino... dopotutto, anche tu devi badare a quello stupido di tuo fratello... però... ottima idea... ok! Allora, alla prossima. Ci vediamo.”


Goku guardava con diffidenza la scatola di ramen precotto che suo fratello gli aveva messo davanti dopo averla tolta dal microonde.

Radish, al contrario, si era messo a mangiare il suo ramen precotto con tutta la semplicità del mondo.

Ad un tratto, il più grande, accorgendosi che il bambino non mangiava, gli domandò, scocciato: “Allora? Ti decidi a mangiare?” “Il nonno cucinava, mica preparava i cibi precotti!” “Mangia e taci o fili a letto senza cena!”

Dal tono irato del fratello, Goku intuì che era meglio mangiare.

Tuttavia, inaspettatamente, si accorse che quel cibo non era poi così male...


Goku osservava con molta attenzione il cartone che la tv del salotto trasmetteva.

Era da sempre il suo cartone animato preferito e faceva sempre di tutto per vederlo in tv.

Inoltre, collezionava tutti i gadget e i fumetti di esso.

Ovviamente, collezionava anche molti altri fumetti ma quel cartone, per lui, aveva la precedenza assoluta.

In quel momento apparve il gigantesco robot con cui il protagonista riusciva sempre a vincere i suoi nemici.

Entrambi, giganteschi come i grattacieli, si fissarono in silenzio, pronti per combattere una battaglia all'ultimo sangue e...

CLICK

La tv si spense di colpo.

Goku si voltò, sorpreso, e vide Radish col telecomando in mano che gli disse, senza mezzi termini: “A letto, moccioso.” “Ehi, perché mi hai spento la tv? C'era il mio programma preferito! Chissà che succederà...” “Così: il buono sconfiggerà il cattivo e tutto tornerà come prima.” “Cosa?! Perché mi hai rivelato il finale?! Non è stato per niente carino!” “Sai quanto me ne frega! Fila a letto e basta, che è tardi!” “Ma se sono le otto! Il nonno mi faceva restare in piedi fino alle nove!” “Peccato che non sei a casa del nonno ma a casa mia! E qui si ubbidisce alle mie regole, le quali dicono che bisogna andare a letto adesso! Punto!”


Goku si rannicchiò nel suo letto, coprendosi di più.

Quella sua nuova vita con suo fratello non prometteva niente di buono.

Radish non lo poteva vedere e a lui mancava tanto il suo vecchio stile di vita e, soprattutto, il suo amato nonnino...

Tuttavia, decise di farsi coraggio!

Avrebbe affrontato e vinto quella terribile prova a testa alta!

Come inizio non è stato molto promettente... però domani potremo conoscerci un po' meglio... ma sì. Diamo tempo al tempo. Sono sicuro che fra un anno, io e Radish saremo molto uniti. Pensò, fiducioso, il piccolo, chiudendo gli occhi e sorridendo.

   
 
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