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Autore: mitchie Justice    25/09/2018    1 recensioni
Cosa fa una ex-suicida quando non ha soldi per pagare uno psichiatra? Tiene un diario online e si trova amici virtuali, triste storia eh? Ma ehi, bisogna pur trovare il modo di tenere dura.
Amber 19 anni, o quasi 20 anni...Who's care? Ragazza problematica? Non posso saperlo con esattezza, non sono un medico, ma solo una scrittrice che sta ancora cercando di capire come scrivere. Sei annoiato/a? Take some pop corn and let's start or end, punti di vista!
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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                                                                         THE PILOT


 

Come potrebbe iniziare il diario, una ragazza che- in passato- ha pensato più volte al suicidio, ma non ha avuto la forza di farlo o al contrario ha trovato il coraggio di resistere a quell’ idea assurda. Punti di vista, ovviamente!

Caro diario che nessuno-forse- leggerà mai sono Amber, ho quasi 20  anni o forse sarebbe meglio dire semplicemente ho 19 anni? Ma detto tra noi, who’s care!
 Riflettevo sulla mia vita, sul perché esistiamo, sul perché faccia schifo…okay, diventa davvero deprimente, ma non biasimatemi.. per avere avuto voglia di farla finita, la mia vita non poteva essere rose e fiori.  Lo so a cosa stai pensando ( sono una veggente)…anche io ho  un sacco di problemi ma non per questo voglio morire, ma  sweetheart…questa è la mia storia e, per una volta non accetterò consigli da nessuno. Ho provato in passato, sai? Ho provato a compiacere tutti, ma non ero mai all’ altezza, volevano sempre di più ma-ehilà-sono solo una teenager in meno-pausa anticipata! ( yes of course I’m kidding...ho ancora il ciclo). Come dicevo tra scherzi e frasi in inglese rubate da serie tv, non bastava mai. Fai questo, fai quello e ops avresti dovuto fare anche quell’ altra cosa. Potevi essere una figlia esemplare Amber, ma per aver dimenticato una sola cosa...hai perso tutto, fai schifo.( Cavoli, avrei voluto dirlo in inglese, ma non mi è lecito dire parolacce, non è cosa buona e giusta).
Ricevevo così tanti complimenti, che ad un certo punto non ho più sopportato la pressione e, per complimenti intendo lunghi discorsi che mi spiegavano come avrei dovuto essere e come non ci ero vicina neanche un po’. Ad un certo punto il mio cervello mi ha suggerito come risolvere Il tutto e fare felici tutti: DIE. Tre lettere, una parola e il buio totale. Ma più mi urlavano sopra, più la morte non mi sembrava più così patetica, cioè avrebbero pianto qualche mese, avrebbero concluso il mio funerale con “ Era una brava ragazza”, quindi per una volta avrei ricevuto un complimento, ma pur da morta avrei saputo che ciò che realmente avevano voluto dire era:<< Era così incapace da scegliere di morire!>>

Ho passato così tante mattinate a fissare il treno, lo guardavo e pensavo salta, ma mi mancava il coraggio di farlo. Era come se il cervello dicesse qualcosa, ma che il corpo si rifiutasse di ubbidire , e niente, finivo per prendere il treno come i comuni mortali. A quel punto, ho cominciato a pensare di saltare giù dal mio balcone, ma non era cosi alto da garantirmi una morte certa, e tentare di morire e finire disabile, sarebbe stata da perfetta deficiente.

 La ragione per cui ho deciso di non farlo alla fine? 13 Reason why. L’ idea delle cassette mi piacevano un sacco, volevo quasi copiare lo stile, ma poi mi sono detta morire nello stesso anno di quella serie che tanto amavi? Penseranno che tu
l’ abbia fatto per renderti interessante, ma non è ciò che volevo. E, quindi, ringrazio calorosamente Hannah Baker. Ovviamente, non  è la vera vera vera ragione, ho detto troppe volte la stessa parola, ma ehi rende tutto così accattivante nella mia testa. Anyway, il motivo reale è che non volevo finire all’ inferno. Non voglio aprire un dibattito sull’ esistenza o meno della vita dopo la morte, ma nel dubbio preferirei non bruciare eternamente, quindi, questo mi ha aiutato a non saltare.
La vita è un dono di Dio- che tu ci creda o meno- e non potevo sprecarla così, perché ci sono persone che lottano contro malattie con un enorme sorriso e non posso farla finita solo perché la gente distrugge la mia autostima, lo devo almeno a quelle persone. Meritavo di restare in vita, perché era ciò che il grande capo( Per gli intimi Dio) aveva deciso e, per rispetto di chi ha visto la propria vita troncarsi, senza potere far niente, senza soluzione. Io ho un rimedio, scrivere la mia storia come se fosse inventata ( ora, caro lettore/lettrice ti domanderai se il mio sia uno stratagemma per più audience o se Amber non sia altro che Mitchie…take a seat! I will not tell you until it’s end)
 
 
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Caro lettore/lettrice sei giunto alla fine del Pilot, lo so che non si tratta di una serie tv, ma ehilà, resta pur sempre la mia storia. My story, my rules. Non ti racconterò di come Amber sia cresciuta e, di come poi sia arrivata a tale disperazione... è un’ altra storia che forse non leggerai mai, perché la sottoscritta non è brava con le parole e non vuole correre il rischio di ucciderti con errori grammaticali, di sintassi ecc. Quindi in ogni capitolo incontreremo un personaggio e starà a te decidere se sia uno dei motivi per cui Amber avrebbe voluto finirla o se sia invece un personaggio positivo, ma  un consiglio?
Mefiez- vous des apparences! ( Non so come tradurlo in italiano e, suona troppo bene in francese so googlate voi stessi!) E alla prossima, mi raccomando cercate di restare in vita, perché ne vale la pena, non so  ancora bene perché, ma è così). Grazie mille di aver letto e per la recensione costruttiva che lascerai, mi ha fatto del bene scrivere e spero che leggere sia stato gradevole..,see you soon buddy!

  
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