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Autore: Mari Lace    02/10/2018    6 recensioni
Writober: un prompt, una flash (protagonisti Juvia e Gray) al giorno.
#1: Invito. Era passato un anno, da quando le aveva promesso una risposta che ancora non aveva ricevuto.
#2: Nuvole. Sorrise felice. Amava il sole, il regalo di Gray per lei.
#3: Insonnia. “Insonnia”, non aveva saputo formulare una scusa migliore.
#4: Segreti. Non era mai stato bravo ad aprirsi con gli altri, Gray. [...]
#7: Vento - Komeroshi. Questa storia partecipa alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.
#9: Lettere. Passarono un secondo, due, tre, di silenzio.
Poi Gray rise.

#28: Sciarpa. Fu allora che Gray fece qualcosa di davvero inaspettato. Sciolse il nodo della sciarpa, e lentamente – Juvia ne fu quasi ipnotizzata – ne avvolse un’estremità attorno a lei.
#31: «Cosa ne pensi, Gris? Papà non sembra un bellissimo vampiro così?»
L’interrogato la guardò scettico, facendo sorridere Gray: quante volte aveva assunto quella stessa espressione?
«Dici sempre che è bellissimo, mamma» sottolineò il bambino. «Ora possiamo andare? Voglio i dolcetti!»
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Gray/Juvia, Lluvia
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Nuvole


Prompt #2:

Nuvole








Aprendo gli occhi, la prima impressione di Juvia fu di essere in una nuvola.

Era avvolta in qualcosa di estremamente soffice, la finestra era invasa da un biancore così intenso da ferirle gli occhi. Il blu del cielo era totalmente coperto da una vasta distesa di nuvole, si rese conto tirandosi su. Si strofinò un occhio; nuvole… un tempo la seguivano ovunque andasse, ma non erano come quelle: le sue erano sempre state grigie, nere, gravide d’acqua. Quelle che scorgeva adesso dalla finestra, invece…

Un momento. Una finestra, in camera sua?

Abbassando lo sguardo, notò sconvolta che quello non era il suo letto, né tantomeno, come le confermò un’occhiata più attenta a ciò che aveva intorno, quella la sua stanza.

Ma allora dov’era Juvia?

E soprattutto, da dove veniva il profumo con cui si era svegliata?

Sembrava… Gray.

Quando realizzò che quell’odore veniva da lei, o meglio, dalla maglietta che stava indossando, avvampò. Saltò giù dal letto, più confusa di prima.

Non poteva sbagliarsi, la maglietta con cui aveva dormito apparteneva a Gray. Allora quella stanza… ma com’era finita nel suo letto? Juvia scosse con forza la testa, tentando invano di scacciare gli scenari che avevano preso ad affollarle la mente.

Non era possibile che lei e Gray… no, se lo sarebbe ricordato. Juvia non avrebbe mai dimenticato una cosa simile. Annuì convinta.

Si lasciò ricadere seduta sul letto, mentalmente esausta. Prese un bel respiro, espirando lentamente per cercare di calmarsi. Doveva riflettere. Cos’aveva fatto la sera prima?

Ah, giusto. La premiazione di Lucy. Cana che le versava un bicchiere, e un altro ancora.

Gray che la trascinava fuori. Ripensando a ciò che le aveva detto, sentì nuovamente le guance andarle a fuoco.

Un’altra scena prese forma dai suoi ricordi.

«Hai freddo?»

Juvia aveva scosso la testa. Stava bene, non voleva che Gray si preoccupasse. Già era stato così gentile a portarla a casa sua.

Era la prima volta che vi entrava; si guardò intorno in cerca di un posto, magari un divano, dove passare la notte. Anche per questo non aveva notato i movimenti del ragazzo finché non le si era parato davanti, porgendole qualcosa. Una delle sue magliette.

«Non puoi dormire con quello», aveva detto. Era più rosso del solito in faccia o era una sua impressione? Forse aveva caldo. «Metti questa. Dovrebbe bastare, ormai siamo in primavera».

L’aveva accettata senza una parola, ancora un po’ stordita per l’alcol e le emozioni di quella sera.

Il ricordo divenne nuovamente sfocato. Allora era andata così.

Pensosa, accarezzò il lenzuolo. Gray le aveva addirittura ceduto il suo letto. Non avrebbe dovuto farlo, ma conosceva bene la sua gentilezza.

Si alzò. Non se n’era accorta prima, ma la penombra che l’aveva accolta al risveglio era sparita: la luce del giorno aveva gradualmente invaso la stanza. Raggiunse la finestra e si affacciò: le nuvole si erano diradate, lasciando il sole libero di splendere sul mondo e rallegrarlo con i suoi raggi.

Sorrise felice. Amava il sole, il regalo di Gray per lei.
  
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