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Autore: Eriss    02/10/2018    1 recensioni
31 giorni, 31 prompt, 31 fotografie.
#3. «Sensei… cosa significa questa foto?»
#6. Sarebbe diventa madre, dattebane!
#9. Per Indra non esisteva legame più potente di quello – intenso, feroce, assoluto.
#12. Era diventata una donna bellissima, intelligente e, disgraziatamente per lui, abile nell’arte della seduzione.
#15. Minato rise, sollevato, felice – incredibilmente felice di essere lì, con lei, distante dal bosco in cui aveva rischiato di perderla.
#18. Sasuke capì che non erano mai stati tanto vicini come in quel momento... eppure così lontani.
#21. Non poteva rivelargli che la causa della sua disattenzione era lui – centro dei suoi pensieri, occhio di un ciclone che non poteva placare.
#24. Fu costretto ad ammettere di essersi affezionato ad un essere umano – e per giunta a un ragazzino fastidiosamente determinato, testardo e gentile.
#27. Ogni volta si ritrovava succube di Kiba, delle sue mani che la stringevano bruscamente e dei suoi occhi brucianti di lussuria.
Multicharacter&Multipairing!
{La raccolta partecipa all'iniziativa #Writober2018 con la Blue List, a cura di Fanwriter.it ♪}
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Altri, Obito, Uchiha, Shisui/Itachi | Coppie: Minato/Kushina, Naruto/Sasuke, Sakura/Ino, Shikamaru/Ino
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Incest, PWP | Contesto: Più contesti
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Prompt 2: Cliché – È stato il maggiordomo

Rating: Verde

Genere: Generale

Personaggi: Team 8 e Team 10

Tipo di coppia: Nessuna

Coppia: Nessuna

Contesto: Naruto Shippuuden

 

 

 

 

 

2 – La soluzione del delitto

 

 

 

La giornata era iniziata con il piede giusto, pensò Ino, sospirando soddisfatta.

Dopo settimane di missioni sfiancanti, finalmente il Team 10 poteva concedersi un po’ di riposo. Shikamaru, neanche a dirlo, dichiarò che avrebbe poltrito fino all’arrivo di nuovi ordini. Choji annuì concorde, pregustando pomeriggi in cui sarebbe sprofondato sul divano con una vaschetta di gelato tra le mani. Furono sufficienti una manciata di secondi per distruggere i loro piani.

«Non se ne parla!» esclamò Ino. «Oggi pomeriggio siete impegnati con me.»

«Non ti basta essere stati insieme tutto questo tempo?» ribatté Shikamaru, socchiudendo gli occhi svogliatamente.

Lei negò con il capo, facendo ondeggiare la coda biondissima. «Asuma-sensei ha detto che anche Kiba, Hinata e Shino non hanno missioni, perciò staremo insieme.»

«Cosa vorresti fare?» indagò Choji. Inutile provare a dissuaderla, perché Ino era come una forza della natura: incontenibile e incontrastabile.

La kunoichi strizzò un occhio, un sorriso da gatta a incurvarle le labbra. «Vedrete.»



Alle 15 si ritrovarono a casa di Hinata, che li aveva gentilmente ospitati. Ad accoglierli, oltre alla padrona di casa, c’erano Shino e Kiba, con l’immancabile presenza festosa di Akamaru.

«Ora che ci siamo tutti... Giochiamo!» trillò Ino, esibendo una scatola rettangolare, sulla quale troneggiava una scritta a grosse lettere.

«Cluedo? Cos’è?» domandò Kiba incuriosito.

«Oh, conosco questo gioco.» commentò Hinata. «Ottima scelta, Ino.»

«Vero?» sorrise questa. «Vi piacerà, in particolare a te, Shikamaru. È il tuo genere di gioco.»

Il Nara sollevò un sopracciglio, stuzzicato. «Spiegaci le regole.»

Ino estrasse il tabellone, le pedine, i dadi, delle carte, dei foglietti e delle matite, illustrando ai ragazzi lo scopo e le dinamiche del gioco.

«Bisogna scoprire chi è l’assassino, muovendosi con la proprio pedina e formulando ipotesi quando ci si trova nelle stanze. Ho capito giusto?» riassunse Shino.

La Yamanaka annuì. «Attenzione però! È possibile formulare una sola ipotesi definitiva per svelare l’assassino.»

«E se l’ipotesi è sbagliata?» chiese Choji, addentando un dango che Hinata aveva preparato assieme al tè.

«Si perde, è ovvio.» rispose Shikamaru.

«Se è tutto chiaro, possiamo cominciare.»

«Un momento.» esclamò Kiba, alzando una mano. «Ho capito le regole del gioco, ma…» si grattò il capo, l’espressione crucciata. «Dov’è la pedina del maggiordomo?»

Shikamaru lo osservò per alcuni istanti, meditabondo. All’improvviso si spalmò una mano sul viso, indeciso se ridere o alzare gli occhi al cielo.

«Perché» proseguì l’Inuzuka, serissimo. «quando viene commesso un omicidio, è sempre colpa del maggiordomo.»

Nel silenzio generale, Akamaru uggiolò, nascondendo il muso sotto una zampa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Rieccoci qua!

Oggi niente coppie, solo una rimpatriata tra amici a base di giochi da tavolo – e della beata ignoranza ingenuità di Kiba♥ In realtà non gli voglio nessun male e anzi mi piace, ma un’uscita simile è proprio da lui – o da Naruto xD

Ci credete se vi dico che quando ho letto il prompt, non mi è venuto in mente nessun, ma proprio nessun, cliché? E dire che ne esistono a palate, ma niente, buio totale. Dunque sono andata a cercarli su Internet e ne ho trovati un paio che mi piacevano. Uno era un bacio accaduto per sbaglio e la mia intenzione era di farlo succedere tra Kiba e Hinata, ma non volevo scadere nel banale – lo so che è un controsenso visto che stiamo parlando di cliché, ma abbiate pazienza. Così ho deciso per l’altro, che mi ha subito fatto pensare a Cluedo. Se non ci avete mai giocato, vi consiglio di rimediare, perché giocando in tanti ne escono di tutti i colori xD

See you tomorrow!

   
 
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