Mi volto e ho un tuffo al cuore.

C'è un cucciolo di cane.

Quel cucciolo... mi ricorda tanto il mio cucciolo... il cucciolo che m'impedì di lasciarmi andare dalla disperazione.

Me lo ricordo molto bene il giorno in cui lo incontrai per la prima volta: era scappata dall'orfanotrofio, con la febbre alta e l'obbiettivo di suicidarmi gettandomi da una rupe... ma ad un tratto... era arrivato lui.

Quel piccolo cucciolo abbandonato.

L'unico che non mi ha evitata a causa delle mie corna.

Mi ha dato la speranza e mi ha fatta tornare a vivere.

E poi è morto... a causa della cattiveria degli uomini e del fatto che io ero troppo debole...

Con i miei vettori, taglio il guinzaglio che lo tiene legato, generando una piccola esplosione.

Il cucciolo non si spaventa ma, anzi, si strofina su di me e a leccarmi la gamba.

Non riesco a trattenere un sorriso.

M'inginocchio e gli accarezzo la testa.

In un attimo, vengo posseduta dai miei ricordi.

Ricordo di quanto lo incontrai per la prima volta, i nostri incontri segreti, dove io gli davo metà del mio cibo, le nostre passeggiate, quando, in cima al monte, ascoltavamo di nascosto una bambina che cantava in maniera divina...

Ma questi splendidi ricordi vengono di colpo cancellati dal ricordo della sua uccisione, avvenuta a causa del tradimento, della perfidia e della vigliaccheria...

Sconvolta, mi rialzo e mi allontano.

Quei ricordi mi stanno logorando la testa...

Il cucciolo mi segue, in silenzio.

Ad un tratto mi fermo e, inginocchiandomi, gli accarezzo dolcemente la testa e gli dico: “E' meglio se ci separiamo, piccolo. Io sono un'assassina crudele e la mia anima non potrà mai redimersi. Va' per la tua strada e trova una persona sofferente che ha perso la voglia di vivere e aiutala. Così come ha fatto il mio cucciolo quando era ancora in vita.”

Lui mi da' un'ultima leccata poi si allontana, verso la casa di Kota.

Lo osservo in silenzio.

Come ho detto a quel cucciolo, sono un'assassina... senza alcuna possibilità di redenzione... che non mi faccio scrupolo ad uccidere chi mi attraversa la strada... eppure, non potrei mai far del male a quel cane.

Perché quella piccola palla di pelo che mi è stata accanto per un tratto di strada, assomiglia tanto al mio adorato cucciolo.

E io non gli farei mai del male.

Per nessun motivo al mondo.