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Autore: Celi_chan    13/10/2018    0 recensioni
per evitare di pensare a cose imbarazzanti come "per un attimo ho creduto di avere paura" meglio passare a qualcosa di ancora più imbrazzante come "tante coccole".
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Ok...questa storia non ha una vera trama e in verità l'ho scritta secoli fa, ma tant'è. Mi sono affezionata troppo a questa coppia, mi fanno una tenerezza assurda e credo che sia la prima shonen_ai a cui mi sia appassionata. Comunque spero che vi piaccia.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si ricordava quella sera, quando, dopo essere stato usato cone sacco da box dall'ennesimo cattivo (e, sì, ci aveva quasi lasciato la pelle, ma che importava? Aveva vinto) aveva sentito il bisogno di essere coccolato (quando se ne era reso conto aveva fatto cinque minuti di silenzio per Katsuki Bakugo) perché...bho. Forse semplicemente perché durante il combattimento contro quella donna dal corpo d'acqua (ogni qualsiasi riferimento a fairy tail è puramente casuale...coff coff ndme) per un istante, UN solo istante, aveva davvero temuto di rimetterci la pelle, di perdere e questo l'aveva spaventato. Quindi, per evitare di pensare a cose imbarazzanti come "per un attimo ho creduto di avere paura" meglio passare a qualcosa di ancora più imbrazzante come "tante coccole" (e anche qualsiasi riferimento ai teletabbis ndme). Comunque a tutto questo ci aveva pensato solo la mattina dopo, quando si era ritrovato nel suo letto con una seria crisi d'identità...molto seria. Al momento l'unico problema che si era posto era dove sarebbe potuto andare, perché, ehi, non era esattamente un campione di amicizia. Di andare da sua madre non se ne parlava (lo avrebbe rimandato al dormitorio dell'academia a calci, non scherzava quandodiceva che la vecchiaccia sarebbe stata in grado di spaccare il culo ad All Might se arrabbiata...e con lui era sempre arrabbiata) da All Might? Perché mai sarebbe dovuto andare da All Might? Non era mica Deku lui. Quindi di scelta non ne restava poi molta visto che c'era una sola persona di cui si fidasse quel tanto che bastava (e per lui era già fin troppo) per fars i vedere pieno di lividi e con una cazzo di crisi d'identità. Aveva bussato alla porta per circa...venti secondi prima di perdere la pazienza e dopo dieci minuti aprire quella cazzo di fottuta porta della merda (parole sue) era diventata una sfida che non poteva perdere e se capelli di merda non si fosse dato una mossa ad aprire avrebbe passato una brutta settimana. Dopo mezz'ora (non che avesse orologi o altro, ma era assolutamente certo che fosse passata una fottuta mezz'ora) la porta scricchiolò e lui, che stava prendendo la rincorsa per sfondarla, si ritrovò a sbattere contro qualcuno, mandandolo al tappeto. Una volta alzatosi sui gomiti poté constatare che, pur senza gel, Kirishima Eijirou restava sempre una testa di merda -ehi amico che...- Kirishima smise di parlare quando, con un gemito che pareva di resa (ma quando mai), Bakugou si abbandonò sul suo petto. La testa era andata a posarsi vicino al suo cuore e improvvisamente ritenne strano che battesse così forte quando lui era così rilassato (naturalmente la mattina dopo era andato da un buon esorcista).     Il corpo di Kirishima era caldo, non quanto il suo, ma lo era e morbido (anche se può sembrare una contraddizione)e lui era stanco, tanto che si dimenticò di essere buttato a pesce sul pavimento (più su Kirishima inneffetti)...con la porta aperta. Kirishima doveva esserselo ricordato invece, perchè mugolò da sopra la testa di Bakugou, scuotendo la spalla sinistra. Il ragazzo-che-non-era-più-Bakugou aveva grugnito infastidito e si e pressato con più forza su Kirishima. Questo aveva pazientemente (e già da li si poteva capire perché fosse suo amico) alzato il capo e le spalle fino a raggiungere l'orecchio di Bakugou -siamo per terra, Katsuki-sussurrò: nessuna risposta -e c'è la porta aperta- Da qualche parte in un angolino della mente dove Bakugou ancora sopravviveva (e inorridiva), decise che nessuno poteva vederlo un quello stato...naturamemte ormai Kirishima ormai era esente, tanto per quello che valeva. Si alzò in uno scatto, chiuse la porta facendola sbattere (alla faccia della discrezione), sollevò per il bavero della maglietta un Kirishima che lo guardava stupito dal basso verso l'alto e lo scaraventò sul letto, quindi gli saltò addosso con tutta la delicatezza che poteva avere Bakugou. Due cose aveva imparato quella sera: 1l cercare di sconfiggere un criminale fatto d'acqua con delle esplosioni dovute al sudore comportava la perdita del senno; 2) Kirishima aveva delle mani davvero grandi. Li aveva coperti fino al busto con una coperta prima di ritentare con la domanda -ehi, Katsuki, si può sapere cos'è successo?- -crepa- fu la delicata risposta del suo amico (ma chi glielo faceva fare, dico io), mentre nascondeva il volto sul suo petto e sospirava pesantemente. Si ricordava tutto mostruosamente bene di quella sera: dal silenzio della stanza, interrotto solo dal rumore del corpo di Kirishima, del suo cuore , al calore che sembrava aleggiare intorno a loro, avvolgendoli dolcemente, alla mano di Kirishima (grande) che si era intrufolata nei suoi capelli, a quella posata sulla sua spalla e si ricordava anche (nonostante stesse per addormentarsi) del leggiero bacio che Kirishima gli aveva lasciato sulla testa. Si ricordava (ma questo era avvenuto solo poche ore fa) del sorriso, di quello stupido sorriso da stupido che Kirishima gli aveva rivolto. Un sorriso che aveva mess o in mostra tutti i suoi trentadue denti appuntiti, un sorriso allegro, ma stanco, distrutto. Un sorriso a cui Bakugou non aveva saputo rispondere perché lui non sorrideva mai, non nel modo in cui avrebbe dovuto sorridere in quel momento, dolcemente , rassicurante. Lui ghignava, non sorrideva e comunque non era sicuro al cento per cento che sarebbe stato in grado di sorridere avendo davanti l'immagine del suo compagno (avrebbero dovuto parlare di un bel po' di cose quando Kirishima si fosse rimesso) disteso su di un letto d'ospedale, pieno di bende e pronto ad entrare in sala operatoria. Neanche se quel coglione alza il pollice nel segno dell' "ok" e ti sorride con quel cazzo di sorriso di merda per rassicurare te, te! Brutto stronzo pezzo di merda, chi cazzo si credeva di dover rassicurare lui. Non aveva bisongno di essere rassicurato, meno che mai da un deficente che si è rivelato troppo molle per poter affrontare un nemico senza rischiare di morire. Ora che gli sta stringendo la mano in quell'asettica stanza d'ospedale non può più pensare a quei ricordi che l'avevano accompagnato mentre Kirishima si trovava in sala operatoria. Ora, l'unica cosa su cui riesce a concentrarsi è il desiderio, la speranza che il ragazzo risponda alla sua stretta. Ma si sà, Bakugou non è tipo a cui piace aspettare e forse, solo forse, ha un po' bisogno di rassicurazioni quindi quando si infila nel letto di Kirishima (con una delicatezza ed un'attenzione che non sapeva di avere) va ad appoggiare la testa sul suo cuore, che batte lento e rilassato, molto più che quella notte, ma batte ancora. Ciao a tutti...ok, premessa, per me Bakugo è completamente occ, ma mia sorella dice che va bene così, che è solo un "bakugo innamorato" (parole sue) e allora non ho messo l'avviso. L'idea mi è venuta guardando due immagini che spero di riuscire a inserire, ma visto cbe ssto scribendo dal cellulare non prometto niente. Non so chi siano gli autori, però volevo ringraziarli, spero che anche a loro piaccia la mia...ehm....trasposizione da immagini a parole...sempre che siano italiani...
   
 
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