È notte. I fari della tua auto sono l'unica fonte di luce di fronte a te, in questa bolla di oscurità.
È talmente scuro questo buio che persino le tue orride cicatrici non si vedono. Perfino la tua anima non è così nera.
Percorri la strada dritta della città e delle città che ti stai lasciando alle spalle. La tua macchina, seppur vecchia e malandata, è ancora affidabile e macina chilometri di asfalto, mangia polvere e catrame. La carrozzeria è color pece ed è rovinata in più punti ma riesce lo stesso a confondersi tra l'ebano del cielo notturno.
Scappi, ma non sei solo. Scappi, ma c'è lei al tuo fianco.
Rannicchiata sul sedile, nulla copre il suo fragile corpo diafano, solo la vestaglia elegante e velata che indossa e una blanda giacca bianca, la tua, usata come coperta. Siete scappati e tutto ciò che avete sono solo pochi averi e ancor meno soldi, ma ve la caverete.
Il suo braccio piegato le fa da cuscino e i suoi capelli sparsi disordinatamente sono di un rosso così vivo da accecarti, nonostante le tenebre.
Sembra fuoco la sua chioma. Strano, tu hai sempre avuto paura del fuoco eppure da Sansa non scappi.
Tu sei una falena, Sansa la luce della fiamma che ti attira. Ma ella non ti uccide, lei è la tua forza.
Lei è la tua nuova possibilità. Voi siete la vostra nuova possibilità.
Quando hai chiesto alla ragazza di fuggire con te pensavi che avrebbe rifiutato, per paura e per il disgusto interiore che le provoca la tua vista di cane deforme.
Invece aveva accettato. Titubante, spaventata come un uccelletto bagnato, ma aveva accettato. Ha voluto darti una possibilità, e maledetti gli dei, non l'avresti sprecata.
Dorme, cullata dal silenzioso movimento dell'auto in corsa. Mugola nel sonno ma non pare sia agitata. Un caldo sorriso le affiora tra le labbra rosee e vive.
Forse non sarà pentita della scelta fatta anche dopo che si sarà svegliata. Forse manterrà quel sorriso anche dopo, forse per sempre.
Le palpebre chiuse come cortine, le ciglia serrate, lunghe e curvate, tremano un poco. Sono umide dalle lacrime per troppo tempo versate.
Forse sogna la pace, la libertà che le si prospetta e che tu le hai donato.
Sogna piccina, su un sedile scomodo, dalla stoffa scucita e un poco logora, e non su un letto candido e dalle lenzuola profumate di lavanda e limone. Ma pare andar bene anche così.
Sandor per la prima volta ti senti felice.