A Erika, tantissimi auguri di buon compleanno! ❤︎
Hai shi shan meng
Kuga sospira
rassegnato. «Avanti, Tsukassan. Siamo davanti al cancello da
dieci minuti»
sottolinea irritato.
Da quando erano
scesi
dal taxi Tsukasa non faceva che guardarsi intorno, tremando
leggermente; si era
imbambolato davanti all’entrata, nessuna minaccia era
riuscita a smuoverlo.
«Si
può sapere che
c’è?» insiste Terunori, cercando il suo
sguardo.
Lo trova: Eishi
sente
il respiro mancargli, inspira a fondo. «Ci sarà lei, no?» afferma infine in un
sussurro.
Quell’ulteriore
vena di
mistero è troppo per la pazienza di Kuga. «Lei
chi?» ruggisce – sembra un leone
pronto a divorare la preda.
Eishi sussulta,
vedendolo così. «La tua ex», confida
infine. «Potrebbe essere… imbarazzante.
E mi ha sempre fatto un
po’ paura».
Terunori esita,
incerto
su come dovrebbe sentirsi: l’istinto di ridere in faccia
all’albino è forte, ma
si contiene.
«Tutte
le scenate che
mi sorbisco da stamattina erano dovute a questo?»
chiede, come per conferma. Dovrebbe arrabbiarsi, forse, ma
semplicemente non
può: nessuno è più ansioso di Tsukasa
Eishi, ormai lo sa bene.
Avrebbe dovuto pensarci – forse. Ma è veramente
assurdo, e si affretta a
ribadirlo al suo ragazzo. «È successo alle medie,
te l’ho già detto. Per un
paio di mesi. Il massimo che abbiamo fatto è stato tenerci
per mano – perché
dai importanza a quella storia? Non ne ha».
Tsukasa scuote la testa, lontano dal convincersi. «Se mi lasciassi e ti mettessi con una ragazza ci rimarrei male!» esclama, forse a voce un po’ troppo alta.
Si sente rumore di passi, che si fermano proprio alle spalle dell'albino.
Kuga vede la nuova arrivata e si sbatte una mano in faccia,
incerto se ridere o
piangere. La seconda, più probabilmente. Pensa che Eishi si prenderà un colpo, nella
peggiore delle ipotesi.
Non ha neanche fatto in tempo a dire a quello sciocco che non ha nessuna intenzione di lasciarlo.
Dovrà farlo più tardi,
davanti a lei non ne ha intenzione.
«Veramente
sono stata
io, a lasciarlo. Se te lo sei preso tu posso solo compatirti»
puntualizza con
voce incolore Nene, aggiustandosi gli occhiali. «Cosa gli hai
raccontato,
nano?» aggiunge, fissando gelida Kuga.
Lui ricambia
guardandola in cagnesco. «Visto, Tsukassan?»
domanda retorico.
Distogliendo lo
sguardo
da Nene, però, capisce che il ragazzo probabilmente
non l’ha sentito.
Ritrovarsela alle spalle l’ha mutato in una statua di sale.
Terunori
aggiunge un altro
sospiro a quella che si prospetta come una giornata decisamente troppo
lunga,
si porta una mano alla tempia nel tentativo di calmarsi. Si avvicina a
Tsukasa.
«Che
bello vedervi!»
esclama una voce gioviale, raggiungendoli.
Ecco,
ci mancava solo l’esaltato.
Il nuovo
arrivato
poggia le mani sulle spalle di Nene, che sobbalza – con
sorpresa e soddisfazione di Kuga
–, apparentemente
a disagio.
«Mi
sono perso qualche
gossip?» s’informa in tono innocente, tastando nel
mentre il braccio di Tsukasa
per accertarsi che sia ancora in grado di reagire.
«Tu–»
inizia a dire
Nene, ma viene interrotta dal ragazzo alle sue spalle.
«Gossip?»
ripete
Isshiki, con la stessa sfumatura fintamente ingenua adottata da Kuga.
«Non ne
so nulla».
«Sì,
certo». Terunori
si distrae, vedendo un po’ di colore tornare sul volto di
Eishi. Abbastanza per
distinguerlo da un cadavere, almeno: tutto nella norma.
«Kinokuni,
Isshiki»
balbetta l’ex primo seggio, finalmente ripresosi dal colpo.
«Ti
trovo bene, senpai!»
esclama Satoshi, attirandosi gli sguardi torvi di Nene e Kuga, concordi
per una
– rara – volta.
«Come
va il tuo
ristorante?» domanda Nene.
Kuga non si fa
sfuggire
il fatto che non si è spostata né ha protestato
per il tocco di Isshiki: non si
è sbagliato su di loro, ne è certo.
Come faccia
Isshiki a
sopportare l’acida ragazza rimane un mistero, per lui, ma
tutto sommato non gli
interessa.
«Bene.
I clienti non
mancano, anche se temo che l’aria condizionata sia un
po’ troppo forte… devo
contattare l’assistenza, non riesco mai a regolarla al
meglio».
«Non
penso che i
clienti vengano per l’aria condizionata, senpai»
commenta Isshiki, spostandosi
al fianco di Nene. «E tu, Kuga? Hai avviato
un’attività?»
Gli sembra che
Nene si
faccia improvvisamente attenta a quella domanda. Non risponde subito.
«Ragazzi,
siete qui!
Perché non entrate?»
Nene, Eishi e
Terunori
si voltano all’istante, sbiancando.
Rindou li sta
fissando a
pochi metri dal cancello, accigliata. Ha le mani sui fianchi.
«Mi state
evitando? Pensavo non arrivaste più!» si lamenta.
«Da voi non me l’aspettavo!
Soprattutto da te, Nene!!» continua gonfiando le guance. Si
avvicina minacciosa
al gruppetto.
«Quel
vestito ti dona
molto, Rindou-senpai» afferma tranquillo Isshiki, esibendo un
sorriso
smagliante.
L’aria
guerriera
l’abbandona in un istante, le gote divengono un po’
più rosee mentre si rivolge
allegramente a Satoshi: «Lo pensi davvero? Tu sì
che hai occhio!» esclama
lusingata, lisciandosi l'abito violetto che ha scelto per l'occasione.
Dura un attimo,
però:
subito torna a fissar male gli altri tre, mettendo su il broncio.
«Dovreste
imparare da lui» li rimbecca, annuendo convinta.
Satoshi, finito
magicamente accanto a lei, sorride innocente, apparentemente estraneo
alla
scena.
Terunori spia
Nene di
sottecchi: sembra sul punto di esplodere. Ghigna – o meglio,
sta per, ma
un’occhiataccia di Rindou lo fa desistere.
«Non
è come pensi,
Rindou» tenta Eishi, ma la rossa non l’ascolta.
«Io vi
invito in
esclusiva all’apertura del mio Centro di Ricerca Culinaria e
voi neanche
varcate l’ingresso» si lamenta sbuffando e scuotendo
la testa. Quando la rialza,
sorride nuovamente, mettendo in mostra il canino. «Per
stavolta vi perdono, ma
ora muovetevi! Momo e Saitou sono già arrivati. Eizan non mi
ha fatto sapere
niente, maledetto!» considera sfogandosi e ripartendo, il suo
interesse già
indirizzato ad altro.
Dopo qualche
passo si
gira. «Allora, venite o no?» li esorta piccata.
Terunori sospira
e
scambia uno sguardo d’intesa con Eishi, che sembra essersi
ripreso del tutto.
Satoshi è già scattato in avanti, e Nene si
è affrettata a seguirlo.
Si incamminano
anche
loro, chiudendo la fila.
«Nene
non se l’è presa»
dice Tsukasa, come se fosse strano. «Anzi, sembrava
più gentile del
solito».
«Ora
non esagerare»
replica pronto Terunori. «Comunque te l’avevo
detto».
«Ma se
la parentesi tra
voi davvero non conta niente» riprende Eishi dopo un
po’, con aria pensosa,
«significa che la tua prima storia seria sono io?»
conclude facendosi più
vicino.
Kuga alza lo
sguardo al
cielo. «Te l’ho detto milioni di volte. Poi per te
non è diverso, no?» gli fa
notare.
«No,
infatti» conferma
Eishi con un tono stranamente serio; al di fuori della cucina, Kuga non
l’ha
mai sentito usarlo. Si blocca, sperando che Rindou non faccia caso al
loro
restare indietro. «Ma per qualche motivo, non ho
ansia. Mi sembra
naturale, stare con te» termina il ragazzo fissandolo.
Kuga avvampa,
non può
impedirlo. Ricorda dov’erano stati interrotti poco prima
dall’arrivo di Nene.
«Che stupido» afferma distogliendo lo sguardo. Fa
un passo in avanti, si ferma
di nuovo. «Non dovrai mai avere ansia, con me. Per tutta la
vita» promette. Si
gira, incontra le sue iridi di ghiaccio. Un ghiaccio che vedeva
sciogliersi,
quand’erano soli.
«Perché non ti lascerò
mai».
Eishi sorride,
schiude le labbra e riceve le sue: sigillano così quella
promessa.
Mai,
per tutta la vita.