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Autore: Love_Fandom    09/11/2018    1 recensioni
/Percy Jackson e Assassin's Creed./
~tratto del capitolo~
-Jasmine, ricorda sempre:
Quando gli altri seguono ciecamente la verità, ricorda: nulla é reale.
Quando gli altri si piegano alla morale e alle leggi, ricorda: tutto é lecito.- disse.
-Zio, non capisco- dissi confusa cercando un indizio nei suoi occhi.
Ma non vi trovai niente.
-lo capirai, quando sai più grande- disse con un sorriso, scompigliandomi i capelli.....
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altaïr Ibn-La Ahad, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
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AVVISO:
Piccolo avviso prima di leggere il Prologo:
·Questa storia l'ho completamente inventata io, a parte alcuni personaggi e il luogo dove si trovano.
·Ci sono cose che non sono troppo esatte, rispetto ai libri, vi avviso.
·Per favore i commenti, vorrei tanto sapere se vi piace o no la storia, quindi viglio vedere tanti commenti.
·La storia sarà divisa per i "Pov", tranne il prologo, quello é in terza persona.
·Se a qualcuno non gli va a genio le parolacce o termini alquanto scurrili, meglio che non legga questa storia, oppure non commenta per questo tipo di cose, vi ho avvisato.

E niente vi lascio al Prologo!
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Sopra Jasmine.
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-quante volte ti devo dire di non rispondermi male! Tu mi devi tutto, se non fosse stato per me bambina ingrata, a quest'ora eri in un orfanotrofio, o morta- righiò l'uomo contro la bambina che aveva poco più di cinque/sei anni.

-chiedo scusa- disse la piccola abbassando lo sguardo a terra, non voleva fa arrabbiare il suo patrigno ancora di più.

-fila subito in camera tua, e non uscire finché non te lo dirò io- disse autoritario.

La bambina, corse subito al piano superiore, e si chiuse in camera, spaventata.

La piccola Jasmin, si rannicchiò nel letto, e cominciò a piangere, voleva che qualcuno la portasse via da quella casa, voleva ritornare dai suoi genitori.

Si addormentò, ormai esausta, stringendo tra le mani il ciondolo che portava da quando era nata.

Si svegliò nel cuore della notte, un continuo bussare alla porta l'aveva destata dal suo sonno.

Terrorizzata, Jasmin, aprì la finestra accanto a lei, una ventata di aria gelida la investì, facendola rabbrividire, ma non aveva tempo di prendersi un giacca, doveva muoversi.

Scavalcò la finestra, e si ritrovò sul tetto dell'abitazione.

Stando attenta a non scivolare sulle tegole malandate, continuò la sua fuga.

Un paio di volte rischiò di scivolare per la foga, e per la paura di essere trovata, ma riusciva a riprendere l'equilibrio all'ultimo minuto.

Arrivò alla fine del tetto, e si aggrappò ad un rampicante lì vicino.

Attenta a non scivolare, scese, non aveva paura, le altezze non la impressionavano più di tanto, é come se si fosse abituata prima, e per lei era molto strano.

Riuscì a raggiungere terra, senza farsi del male, e cominciò a correre, verso il bosco lì vicino.

Jasmin, non sapeva quanto aveva corso, ma non voleva fermarsi per saperlo per certo, aveva troppa paura che il patrigno l'avesse seguita fin lì.

La bimba crollò a terra stanca, un rumore alquanto sinistro attirò l'attenzione di Jasmin.

Due occhi gialli con la pupilla verticale la fissavano da dietro un cespuglio.

Jasmine presa dal panico si alzò in piedi, e corse nella direzione opposta.

Continuò a correre sapendo che quella cosa la inseguiva.

Il terreno sotto di lei andava sempre più in pendenza verso l'alto, facendo rallentare la sua corsa notevolmente.

La bambina, nel buio inciampò su una radice, e cadde a terra, facendosi del male alla caviglia.

Nel frattempo, il mostro l'aveva raggiunta, era enorme, sembrava un toro, aveva due lunghe corna appuntite, e tra le mani un'ascia a due lame ricoperte da una strana sostanza rossa, sangue.

Jasmin era troppo spaventata per muoversi, il suo corpo non rispondeva ai suoi comandi, non poteva fare altro che fissare il mostro, e sperare di non venire uccisa.

La piccola cominciò a tremare di paura, no non aveva paura, era terrorizzata!

Poi nella mente di Jasmin si fece tutto confuso, si ricordava solamente una forte luce rossa comparsa all'improvviso, e una figura che avanzava coperta da quella luce, poi il nulla, doveva aver perso conoscenza.

Quando si riprese, vide subito un soffitto bianco, la testa le faceva molto male, come la caviglia.

Era molto confusa e disorientata, non sapeva chi l'aveva portata lì, ricordava solo di essere svenuta nella foresta.

Jasmin sentì il rumore della porta che si apriva, e subito puntò gli occhi su di essa, e ne vide entrare un uomo di mezza età su una sedia a rotelle, aveva i capelli ricci alquanto lunghi e folti, la barba ben curata, e un paio di occhi castani, che la squadravano attenti.

-ciao, tranquilla, qui sei al sicuro- disse calmo vedendo che la bambina si stava agitando e avvicinandosi lentamente, mentre le ruote della sua sedia a rotelle facevano scricchiolare il legno del pavimento, sotto di lui.

-come ti chiami, piccola- chiese l'uomo.

-Jasmin- disse piano la bambina.

-benvenuta, Jasmin, al Campo Mezzosangue- disse l'uomo sorridendo.....

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Ciao a tutti!

Questo è il prologo di questa nuova storia.

Spero che la storia vi stia piacendo.

Vi posso dire che ci saranno molti colpi di scena, in questa storia.

Ho voluto provare a mettere insieme Percy Jackson e Assassin's Creed, e ho ideato questa storia.

Al prossimo capitolo....

   
 
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