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Autore: devilcancry    26/11/2018    0 recensioni
..." Figlio mio per quanto punirai quella famiglia? Per quanto cercherai vendetta su una donna morta da tempo? Per quanto ancora - aggiunse alzando la voce - torturerai una donna innocente, una fanciulla senza colpa, immettendole dentro una magia che sull'aboveground può solo che ucciderla?"...
...Ma Sarah lo aveva odiato e quando lui era tornato per salvarla lei aveva indicato la culla con una piccola infante " Ho già la mia vita ed il mio amore Re di Goblin! rifiutai allora e rifiuto oggi il tuo disgustoso invito! NON ti amo e mai mai lo faro! " " Ma mia preziosa... morirai se resti qui! " " Vattene Jareth! NON HAI ALCUN POTERE SU DI ME!!! "...
Genere: Malinconico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Rimase a lungo immobile sotto la luna, si teneva la testa fra le mani, scossa da singulti. Cosa doveva credere? In chi? Un altro ricordo affiorò alla sua mente, lei, stesa sul letto d'ospedale, che lo chiamava. E lui? Era andato? Buio, non ricordava. Ma sentiva dentro una piccola parte di sè che l'affetto per padroncina Morrowin era... era Sbagliato. Sentiva che dentro di sé qualcosa andava incrinandosi. Portò la mano sulla tiara, dove Lui le aveva tamburellato con le dita poco prima... Quella cosa fredda, dura, non le apparteneva. Lo sentiva. Non era parte di lei... Provò a toglierla, senza riuscirvi, sentì solo dolore. Una fitta acuta le attraversò il cervello facendola gemere per il dolore. Provò ancora. Il dolore aumentò. Urlò. Svenne. Quando riaprì gli occhi dovette coprirsi il volto con una mano, da sotto le ciglia folte l'azzurro degli occhi brillava come un turchese. Infastidita dalla luce della finestra spostò lo sguardo. Girò lentamente la testa, lui era accanto a lei, assopito sopra una poltroncina a fianco del regale letto a baldacchino. Istintivamente allungò una mano per toccare quei capelli color oro che sembravano così serici... Lui la aveva portata li? Si era preso cura di lei? Perchè? Si odiavano! Lei lo odiava... O no? La sua mano era bloccata a mezz'aria... Sentì Lui mormorare un nome, il Suo nome... Era così dolce sentirlo sulle sue labbra... Una fitta atroce si impossessò nuovamente di lei, stavolta urlò. Jareth scattò su, la prese istintivamente fra le braccia, cercava di calmarla, tenedola stretta in quel suo abbraccio. Sua madre Winnon entrò di corsa, il volto adombrato. La levò dalle braccia del figlio e la cullò dolcemente, il Re sentì l'aura calda di sua madre fare scudo per quel dolore, Elizabeth si stringeva la fronte, vide un sottile rivolo di sangue scendere lungo la fronte di lei e cadere sulle lenzuola di seta avorio, creando un piccolo fiore scarlatto. Winnon gli fece cenno di uscire, non potè che obbedire alla madre. Si sentiva inutile, impotente. Dopo alcuni interminabili minuti sua madre uscì, il volto contratto. "Jareth..." Posò una mano sulla spalla del figlio, mai lo aveva visto così piccolo, distrutto. "Jareth ascoltami... La tiara, è stata intrisa di un incantesimo potente...sta lottando, ma tu devi aiutarla... Devi starle vicino, quella cosa, la sta distruggendo. Devi distruggerla prima tu. Io ho potuto solo calmare il suo dolore, ora dorme. Figlio mio i sogni sono il tuo terreno di caccia, il Tuo mondo. Forse là riuscirai a fare cose che qui non riesci a fare... La gemma centrale sta penetrando la sua carne... Se entra ancor più in profondità, non ci sarà davvero più nulla da fare." Jareth annuì. La Sua Elizabeth... Doveva salvarla. Doveva averla. Doveva rinunciare alla sua alterigia, ai suoi capricci. O avrebbe di nuovo perso tutto. Non di nuovo, non voleva perdere ancora. Entrò nella stanza facendo il meno rumore possibile, si sedette su bordo del letto e le accarezzà il viso. La tiara era incrinata in più punti. La gemma rosso rubino splendeva scarlatta sulla pelle chiarissima. Per metà era affondata nella tenera carne della fronte, intorno a essa la pelle era arrossata e tesa. Posò una lieve carezza sul suo viso e si chinò, le dette un lieve bacio a fior di labbra, delicato. Dolce. Solo per lei. Lei gemette nel sonno. Jareth materializzò un cristallo ,vi soffiò sopra e scomparve in un turbinio di penne candide.

ed eccomi qui dopo secoli... Ma secoli proprio!!! Capirò se ci sarà l più totale assenza di commenti...

  
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