Fanfic su attori > Robert Downey Jr
Ricorda la storia  |      
Autore: meggie681    28/11/2018    1 recensioni
Liberamente ispirata da un'idea di cielo_a_metà, per me l'inedita coppia RDj e Norman Reedus ha delle potenzialità notevoli.
Buona lettura e grazie, in anticipo, per le recensioni :) Meg XD
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ONESHOTLEVITESBAGLIATE
One shot – Le vite sbagliate


I can’t
Pov Robert Downey Jr.


Ridacchio armeggiando con il badge, Norman ride alle mie spalle, ci posa sopra le mani calde – “E muoviti, ma sei brillo?” – chiede divertito, ma siamo entrambi sobri.

L’ennesimo premio, il party, abbiamo fatto gli scemi per l’intera serata, ora non resta che chiuderci nella suite, riservata dalla mia produzione, faraonica constatiamo appena varcata la porta, chiusa con un colpo di tacco dal mio amico.

Sì. Norman Reedus e io, siamo amici da anni.
Ci penso, sorrido.
Lui mi fissa – “Che c’è?” – mormora dolce, sfilandosi la giacca elegante, lui, sempre conciato da bullo HD, come adoro canzonarlo.

Lo sto guardando troppo, me ne rendo conto, così come mi rendo conto di adorarlo.

“Sei bello, ecco che c’è” – rispondo sincero e lui brontola qualcosa, avviandosi al mobile bar.
“Hai ancora sete?” – chiedo curioso delle sue mosse.
“No, ho fame, voglia di noccioline”
“Sei incinto come Diane?”

La tua Diane, vorrei rimarcare, però evito.
Mai capita la loro storia, profilo basso, come con Susan.
La mia Susan?

Ok, lasciamo perdere, non voglio rimuginare sul nostro matrimonio, sui rumors puntuali, “hanno litigato, si separano, pronti al divorzio”.

Cazzate.
Sì.
Cazzate, ok.
Ok.

“A che pensi, Rob?” – e intanto si scola una tonica, lui, che non aveva sete ed io, mi divoro le noccioline.
“Sembri una scimmietta” – e ride giocoso, slacciandomi la camicia.

“Ehi aspetta” – protesto flebile.
Norman si ferma, però mi bacia.
Un bacio profondo.
Tiene il mio viso tra i palmi, ora bollenti, come il suo fiato.

A me piace soccombere, lui lo sostiene da un pezzo.

Avrà anche ragione.
Tremo e lui mi sente.
Lo fa sempre.

“Che succede?” – è calmo, non invade mai, non pretende nulla.
Anche due anni prima, l’unica volta, che è capitato, in auto, come due ragazzini, l’abitacolo sportivo, poco spazio, lui sotto, io tra le sue gambe magre, perché il suo peso è una variabile costante, avevamo riso sull’argomento, ogni tanto gli lievitava l’addome, troppe birre?
Poi di nuovo esile, tonico, pigro nell’allenarsi, ma graziato da madre natura, generosa anche nel donargli un volto bellissimo, magnetico.
Unico.

“Succede che … Non saprei Norman” – e mi stacco, vado a sedermi sul divano, mi tormento la fede, la tolgo dall’anulare – “Ho le dita gonfie, mi dà noia” – mi giustifico, la metto in tasca.

Norman sorride, si accomoda, mi accarezza il fianco sinistro con la sua parte destra, mi avvolge.

“Come vanno le cose con”
“Non adesso, non mi va proprio di parlare di Jude” – replico assorto, puntando la tv spenta.

“E poi ci siamo lasciati un anno fa”
“E’ un anno che rimandate il film”
“Non per colpa mia Norman” – preciso, come se ce ne fosse bisogno.
“Ok”
Si alza.

“Dove vai?” – spero non via, ho bisogno di stare con lui, posso anche dirglielo e lo faccio.

La nostra complicità nasce da qualche parte, che nessuno dei due ha voglia di spiegare all’altro.
Meglio così.

Torna da me, si inginocchia, afferra le mie gambe, le schiude – “Ecco la porta del paradiso” – scherza, mi bacia di nuovo.

Mi appendo a lui, lo bacio forte, lo voglio dentro di me, ma non è scopare, lo sappiamo e non lo diciamo.

Parliamo spesso, ma le confidenze sono una cosa, mentre le verità, suonerebbero meno rassicuranti.

Il suo cellulare vibra.
“Accidenti” – bofonchia infastidito.
È buffo.

“Dovevo spegnerlo e”
“Rispondi, magari è importante” – lo esorto, ma farei meglio a tacere.

Norman controlla il visore e poi risponde.
La voce calda di Jeffrey Dean Morgan è talmente intensa, che arriva persino a me, a tre metri di distanza.
Norman si è appiccicato allo stipite dell’ingresso, ma il suo tono è nitido.

“No tutto bene, la cerimonia è stata un po’ lunga, la festa una noia, sono già a nanna … Sì, volevo farlo, ma credevo dormissi … Ok, lo so che posso chiamarti a qualsiasi ora” – sorride spento e si accovaccia, cercando ossigeno e mi guarda.

Vorrei chiamare Jude.

Ci stiamo guardando come due coglioni, penso.

“JD domani torno e ne parliamo, ok? … Certo che il Natale lo passiamo insieme, ma non so i parenti di Diane cosa faranno e … Ok, c’è un sacco di spazio anche da me e … Cosa?” – ride, Morgan ci sa fare, lo rivolta come un guanto, lo fa sempre, a Norman piace.

“Un giro il 27? E dove andiamo? Molliamo tutti e … Va bene” – inspira, si rialza – “… Anch’io …” – si morde le labbra – “Nessun problema a dirtelo … Ti amo JD” – sembra strappargliele queste ultime parole, lagnandosi come un bimbo, perché, lui, Jeffrey Dean Morgan, penso gliele abbia ripetute circa otto volte, prima di salutarlo definitivamente.

Ha riattaccato.
Verso da bere.
Un succo tropicale, guai a sbronzarci.
Ed ho una dannata voglia di farlo.
E non posso.
E vorrei farmi.
E non posso.
E vorrei vivere.
E non posso.

Cazzo, io non posso.

“L’ultima volta, con Jude, ci siamo picchiati”
Lo dico e basta, ma perché lo dico a Norman?

“Mi dispiace” – il suo tono è roco, mi sfiora i fianchi, da dietro, mi rassicura con naturalezza, nel suo abbraccio, mi bacia la nuca.

“E’ … è per questo che l’ho lasciato, perché ridursi in quel modo, significava che era finita, no?”

Norman resta in silenzio.

“JD ti ha mai picchiato?” – e sento le lacrime incendiarmi gli occhi e la gola.

Vorrei urlare.

E non posso.

“No. Lui mi vuole bene. Bene sul serio ed è per questo che”
Anche Norman non riesce ad andare avanti.

Mi giro.
Lo stringo con l’ultima energia rimasta; siamo svuotati, lo percepisco.

È ciò che resta.
Le nostre vite sbagliate.
Le nostre scelte.
Finire a letto con i colleghi di set, con qualche assistente, decisioni senza alcun senso.
O forse, l’unico senso, era quello di vuoto, da colmare.
Senza sosta.
Senza soluzione alcuna.

Due anni prima, guardando il tettuccio dell’auto sportiva, dopo, le rispettive rivelazioni, sembravano una confessione allo specchio.

“Con JD ci conoscevamo già … Che ne so, forse lavorando insieme, non riesco a spiegartelo Rob, ci siano innamorati come tredicenni alla prima cotta, sempre a cercarci, a toccarci, a baciarci negli angoli bui, persi in un amore assurdo” – si apriva, buttando fuori il fumo della sua Camel, la pelle imperlata dal sudore del nostro amplesso.
Una visione, lo ammetto.
“Anche il mio, per Jude, è un amore assurdo”
“Ma io non ho mai chiesto niente a JD e lui neppure, cioè, tipo convivere, avere dei bambini” – rideva senza allegria – “… ma poi la casa nuova, io, l’ho comprata vicino al suo ranch, quindi qualcosa la volevo”
“Jude ed io, la casa, l’abbiamo presa a Londra, sei anni fa … Non è servita a molto.”


Norman fa delle pause, toccando la mia erezione, mentre mi bacia e si muove dentro di me.
Anche tutto questo è assurdo.
Ed è così bello.
Consolante.

È impossibile smettere di guardarci.
Sappiamo cosa stiamo facendo.
Lo abbiamo desiderato, appena ci siamo accorti l’uno dell’altro, a quella interminabile cerimonia e poi durantela festa noiosa.

Veniamo insieme.
Le sue dita, tra i miei capelli, le mie, tra i suoi, precipitati in un bacio, fatto di lacrime, ma necessario a custodire qualsiasi rischiosa espressione sentimentale.

Mi gira, ricomincia.
Potrei perdere anche i sensi, per come spinge; è rabbia, la sua?
Identica alla mia, perché negarlo?

Rallenta, smette, si separa da me, sembra volare via, mentre mi accascio sulle lenzuola macchiate di noi.

Mi riprende a sé, torna a scrutarmi, inginocchiati entrambi al centro del letto disfatto, come i nostri respiri.

“Ti voglio bene Norman”

Lui, è di questo, che ha bisogno.
Faticherà a dirmelo, lo so, lo eviterà a dovere e non ci sono problemi; non ce ne saranno mai.
Tra di noi.

Mi bacia.

Mi bacia ancora.


The end






   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Robert Downey Jr / Vai alla pagina dell'autore: meggie681