Teatro e Musical > Mozart L'Opèra Rock
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Autore: Be_Yourself    01/12/2018    0 recensioni
La fine è vicina.
Mozart sta morendo e il requiem che non riuscirà mai a finire sarà probabilmente per il suo funerale, lo sa, può sentirlo dentro di sé il gelo della morte.
Salieri è lì con lui, per l'ultimo addio, e non ha la forza di guardarlo morire.
(635 parole, poco più lunga di una flashfic)
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Requiem
 

La fine è vicina. Lo sai, puoi sentirlo nelle tue ossa doloranti ormai ancorate al letto e nell'aria stantia tra quelle quattro mura.
Stai morendo.
E puoi quasi sentire le dita scheletriche della morte tendersi verso di te, in attesa di afferrare la tua anima sola e peccatrice.
«Non lasciarmi, mon ami» senti dire a Salieri, e pare quasi che la sua voce calda sia l'unica cosa in grado di infondere un po' di calore alle tue membra gelide.
Apri gli occhi e lo guardi. Sbuffi una risata per il modo in cui ti ha chiamato, una presa in giro a quella sua abituale ed eccessiva cautela.
Con una scusa hai fatto allontanare tua moglie, solo per restare alcuni minuti da solo con lui.
Alcuni minuti, probabilmente gli ultimi della tua esistenza, ed è con lui che vuoi passarli.
«Il mio momento è arrivato e non possiamo farci nulla, mon amour» gli dici mentre a fatica porti una mano ad accarezzargli la guancia, asciugando una lacrima ribelle.
Sorridi ripensando a tutta la messa in scena che avete architettato sulla vostra presunta rivalità, il presunto odio che avete ostentato l'uno per l'altro, tutto solo per sviare ogni sospetto sulla vera natura della vostra relazione.
Dopotutto però devi ammettere che è stato divertente vedere quanto gli altri fossero ciechi di fronte ai vostri scambi di sguardi, costantemente confusi per silenziose frecciate cariche di astio.
Nessuno ha mai capito la verità, neppure tua moglie che crede così fermamente di conoscerti.
Sposti la mano nei suoi capelli corvini – così morbidi e sempre accuratamente pettinati – e lo induci ad abbassarsi verso di te.
Vuoi sentire per un ultima volta le sue labbra sulle tue.
Se proprio devi lasciare per sempre questo mondo vuoi farlo nel calore di un ultimo bacio.


Le sue labbra sono fredde quando – tremando – le accarezzi con le tue. Quasi non ti sembra vero che quelle sono le stesse labbra che fino a ieri ti baciavano come se dentro avessero il fuoco di mille inferni, quel gelo di morte non poteva davvero appartenere a loro. Non poteva appartenere davvero al tuo amato Mozart.
Un'altra lacrima ti scivola tra le ciglia mentre interrompi il bacio e cominci a singhiozzare per la disperazione. La fronte appoggiata alla sua e gli occhi serrati perché non hai il coraggio di vederlo morire.
Sai che non appena vedrai la vita abbandonare quegli occhi la tua esistenza non avrà più alcun senso.
Sai che il desiderio di raggiungerlo nell'aldilà ti tormenterà giorno e notte finché non arriverà anche per te il momento della fine.
E – lo sai già – farai in modo che quel momento arrivi presto.
Senti la punta delle sue dita accarezzarti la guancia. Anche quelle sono gelide.
«Guardami, ti prego» lo senti supplicare, e non ce la fai a negargli il tuo sguardo proprio in quel momento. Non gli negheresti niente in quel momento.
Ad osservarti c'è sempre lui, quello che ricordi, con i suoi occhi pieni d'amore per te. Neppure l'imminente fine ha potuto qualcosa contro quei sentimenti che vi legano.
«Vivi, Antonio» ti dice come se avesse intuito i tuoi macabri pensieri «Vivi per me e continua a comporre musica. Un giorno ci rivedremo e io sarò dall'altra parte ad aspettarti».
Non hai tempo di rispondere nulla, perché con le sue ultime forze lui alza la testa annullando quella breve distanza che vi separa.
In quell'ultimo bacio puoi sentire ancora una scintilla di quel fuoco che la morte sembrava essersi presa prima della sua vita.
È solo una scintilla, l'ultima.
Quando senti il suo ultimo alito di vita infrangersi contro le tue labbra, e vedi il suo capo accasciarsi mollemente sul cuscino per poi restare immobile, sai che la fine lo ha raggiunto.
E sai che il tuo intero mondo è appena crollato.
  
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