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Autore: Spensieratezza    05/12/2018    1 recensioni
Un giorno un piccolo Dean di nove anni, in compagnia del suo fratellino Sammy, vede un neonato con gli occhi di un blu profondo e decide di portarlo via con loro.
I motivi di quel gesto sbalordiranno tutti.
Questa storia è un prequel della mia serie di "Ti odio e ti amo."
Ps l'avvertimento tematiche delicate l'ho inserito solo per via dell'argomento, ma non succedono cose brutte, per questo lascio rating verde.
Genere: Fluff, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Jimmy Novak, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ti odio e ti amo'
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Avviso: questa mia storia si riccolega a un missing moment di una serie di storie che avevo creato anni fa, fa parte di una saga. "Ti odio e ti amo." poi spiegherò meglio il motivo.
L'avvertimento tematiche delicate l'ho messo perchè viene messo in mezzo comunque un rapimento di un minorenne, ma essendo effettuato da dei bambini di poco più grandi del rapito in questione xd e non essendoci particolari conseguenze disastrose, ho scelto di mettere rating verde.Spero di aver seguito bene le regole. Ci tengo molto! :))


Ps con questo mio scritto non sto incoraggiando assolutamente il rapimento di bambini/minorenni, nè voglio far passare il messaggio che è cosa giusta xd sempre meglio specificare xd  





Erano in un supermercato, uno di quelli che hanno l’angolo bar a parte per la colazione, i panini e le pizzette.
Dean aveva nove anni ed era lì con il suo fratellino Sammy, di cinque.
John non c’era, Dean non si era neanche preoccupato di chiedergli dove andasse o quando sarebbe tornato, quella volta.
Bastò un attimo e Dean si rese conto di quanto la distrazione fosse fatale, di quanto potesse ucciderti a volte.
Sammy!
Non era più al suo fianco.

Invece, era poco più in là, chinato su una piccola carrozzina. Era indubbio che stava guardando un neonato.
Dean sbuffò. Sammy doveva ancora imparare a camminare con le sue gambe e già aveva questo fare paterno, come no.
“Sammy, lascia stare questo bambino. Vieni via.”
“Devi sempre dirmi quello che devo fare!” si lamentò sam, allontanandosi.

Aveva già iniziato a fare le facce buffe al bimbo e Dean era subito arrivato a rimproverarlo!
L’occhio di Dean gli cadde involontariamente sul bimbo nella carrozzina.
Aveva gli occhi blu.
Ma non di un blu normale.

Era il blu più bello che avesse mai visto!!!
 


Era ipnotizzato, gli occhi non erano solo blu, ma grandi e dolci.
I bimbi, soprattutto così piccoli, non erano tutti belli o comunque non era una prerogativa così scontata.
Fu un attimo.
Basta poco per fare una scelta.

Dean controllò che nessuno lo stesse guardando e spinse via la carrozzina.
 
“Dean!! Ma che fai!!!” disse il piccolo Sammy, mentre veniva afferrato per un braccio da Dean, mentre con l’altra mano spingeva via la carrozzina.
“Sta zitto e cammina, non voltarti!”
Sammy gettò solo un’occhiata alla carrozzina con orrore e un gemito.

“Non guardarla, ti ho detto.” Continuava il piccolo Dean di appena nove anni.
 
 
Quando furono fuori dal supermercato, Sammy continuava a guardare la carrozzina a bocca aperta.
“L’hai rubata!” disse il piccolo Sammy.

“Sì. Andiamo!” disse il biondino con la sua tipica ingenuità dei suoi nove anni.
“Dean!! Andrai in prigione!!”
“No, se nessuno lo viene a sapere.” Disse lui, mentre cominciavano a camminare.
“Perché hai rubato il bambino?” chiese il piccolo Sammy.

“Perché è troppo bello. È così carino. Guardalo” disse Dean, sorridendo.
Sammy lo fissò., sorrise, mentre gli diede l’indice che il piccolo strinse tra la sua manina.
“E la sua mamma?”

“Se la sua mamma l’ha lasciato da solo, vuol dire che non gli vuole bene, Sammy. Con noi starà meglio, starà molto meglio!”
Sammy sembrò rifletterci e poi si illuminò, come se loro fossero degli eroi che avevano appena salvato una povera creatura pura dalle grinfie di un destino orribile, da un drago malvagio.
“hai ragione! Si! Sono contento, Dean!” disse Sam, abbracciandolo forte, facendo sorridere il maggiore, che gli accarezzò la testolina, teneramente. “Ma, Dean, papà cosa dirà?”
Per un attimo, il sorriso di Dean si adombrò.

“Io..io non lo so..vedremo..ma adesso non pensiamoci, ok? È sabato, che ne dici di andare un po al mercato a prendere dei giochi per il bimbo? Con questa folla non ci vedranno, ma poi dovremo nasconderci!”
Sammy acconsentì subito e tutto felice prese per mano il maggiore e si avviarono verso il centro.
 
 
Si divertirono molto. Presero un ciuccio, un biberon e diversi sonaglini per il pupo.

“Guarda, Dean!! Gli piace! Gli piace!!” strillava il piccolo Sam, facendo suonare il sonaglino davanti alla faccia del bimbetto, che stillava di gioia con i suoi gorgoglii.
Dean riuscì perfino a prendere due gelati per lui e per Sam, alla gelateria poco distante, nel mentre che si decisero a tornare a casa, c’era Sammy che faceva assaggiare poche gocce del gelato al piccolo, mentre esso gorgogliava “Nghe, nghe!”
“Guarda, Dean, gli piace, gli piaceee!” diceva Sammy, tutto felice.

Il cuore di Dean scoppiava di gioia nel vedere il suo fratellino Sammy così felice, questo gli confermava di aver fatto proprio bene a prendere quel pupo, aveva portato gioia nella loro vita! Quanto tempo era che non ridevano così tanto e di cuore?
 
 
 
*

Quando tornarono al motel, finirono di mangiare i gelati sul pavimento, mentre il piccolo si rotolava sulla coperta e Sam gli faceva assaggiare la panna dal suo gelato.
Il bimbo non sembrava preoccuparsi di aver la faccia piena di panna, era tutt’altro che scontento, anzi, rideva e poi prese a gattonare e a toccare la faccia di Sammy con le sue manine, a tastargli tutto il viso.
“Nghe! Nghe!”
“Piano, non fargli male.” disse Dean, lievemente preoccupato che il pupo graffiasse il suo dolce e tenero fratellino, ma il pupo non sembrava avere cattive intenzioni, anzi, sembrava tastare il viso a Sammy in una strana imitazione di carezze affettuose, un gesto tenero a cui Sammy rispondeva con gli occhi chiusi, quasi in estasi.
“Non mi fa male, Dean, mi vuole bene!”

“Ora mi spiegherete perché voi due avete preso il mio bambino.” Disse quella che Sam e Dean avrebbero scoperto di lì a poco, essere la madre del pupo!
Il tono che aveva usato, era appena un po tremante, aveva gli occhi lucidi, di lacrime non versate, ma non sembrava incattivita, il suo tono era a metà tra lo spaventato e quasi il ferito, avendo visto quanto il suo bambino stava bene in mano a dei bambini sconosciuti, seppur lontano da lei.
Dean e Sam esalarono un gemito di sorpresa e spavento nel vederla.
 
 
 
 
*

Il colloquio di John con la madre del bambino, fu uno tra i più imbarazzanti che avesse mai avuto.

Eppure Dean e Sam ricordavano di averlo visto imbarazzato tante volte, specie quando cercava di convincere delle persone refrattarie, che le loro case erano invasate da spettri o fantasmi, o che non dovevano vergognarsi di aver compiuto una brutta azione, perché erano sotto il controllo di un demone.
Eppure, Dean credette di non aver mai visto il padre così mortificato prima di quel giorno, ed era sua la colpa.
“La prego di perdonare i miei figli, signora , la prego, non sporgi denuncia, i miei poveri figli hanno subito un lutto molto grave, nella nostra famiglia. Anni fa, è venuta a mancare mia moglie. Un incendio..in cui lei perse la vita, nella stanza c’era anche mio figlio Sam, che all’epoca aveva più o meno l’età del suo, è salvo per miracolo, quel giorno fu Dean, a portarlo fuori dalla casa in fiamme. Da quel momento..è come se avesse subito un trauma. Quando lui vede dei bambini piccoli..rivive quell’episodio traumatico.”
“E rapisce tutti i neonati che trova, perché anni fa, avete subito un lutto?” chiese la donna, sforzandosi di essere comprensiva, ma era tremante di rabbia.
“No.” spiegò John, rammaricato. “Non si era mai comportato così prima d’ora, sono terribilmente desolato e spiacente, stia sicura che lo rimproverò duramente per come si è comportato. Sono sicuro che già si sente in colpa, ma gli ripeterò quanto ha sbagliato, ad oltranza, non la passerà liscia questa volta.”
La donna sembrò per un attimo vacillare lasciando prevalere la sua indole di essere a favore dei bambini, sempre e comunque, ma poi sembrò ricordarsi che le creaturine di cui provava pietà, erano le stesse che avevano preso il suo piccolo e l’avevano portato chissà dove.
 

A quel punto si diede il via a una serie di botta e risposte tra la madre e John, mentre discutevano della cosa, fuori dal motel.
Lei diceva che non servivano a nulla le cattive maniere ma doveva insegnare ai loro FIGLI, che non potevano andare a rubare i bimbi degli altri, che era sbagliato.
John, che, perdendo un po la compostezza che non gli era proprio di sua natura, si sentiva un po ferito nell’orgoglio e replicava che comunque se lei fosse stata più attenta al SUO bambino, loro non avrebbero potuto rubarglielo, che bisognava essere TANTO SCIOCCHI, per farsi rubare un neonato da un marmocchio che ancora faceva le scuole elementari e un altro che non aveva ancora finito la scuola materna.
La donna, di suo, replicò che non si faceva dare lezioni su come bisognava guardare i propri figli, da un uomo che aveva lasciato i suoi, così piccoli, completamente da soli, abbandonati a sé stessi.
La situazione stava degenerando in fretta, e John, come faceva sempre quando non sapeva come uscire da una brutta situazione, cercò di sistemarla come sapeva fare meglio.
Con il denaro!
Erano già tornati dentro la stanza del motel e John le aveva offerto MILLE dollari, se avesse accettato di non sporgere denuncia.
 


La donna sembrò vaclllante, John riconosceva la disperazione quando la vedeva riflessa nello sguardo altrui. La donna doveva aver problemi di soldi e probabilmente quei soldi gli avrebbero fatto comodo, avrebbero garantito una sicurezza economica più agiata a lei e al bambino.
Lo sguardo di lei era indeciso e logorato dall’indecisione, appena un po velato, ma si riscosse subito e d’un tratto diventò uno sguardo fiero, orgoglioso.
“Sa cosa può farci con questi? Si vergogni! Il mio bambino non è in vendita!” prendendo la mazzetta di soldi, li buttò in faccia allo sventurato John. “Prendo mio figlio e me ne vado subito. “
 
Sam e Dean vedendo le urla della donna si erano immobilizzati, anche se erano davanti al bimbo, facendolo giocare per terra, la donna andò dritta verso il suo bimbo e cercò di prenderlo in braccio, ma il bimbo, che stava ridendo con entrambi , in particolare con Sam, non sembrò gradire l’interruzione della madre e al suo tentativo di prenderlo, cominciò a piangere, allargando le braccia per aggrapparsi a Sam.
“Tesoro..” disse la madre, stranita e ferita.

“Tesoro, avanti, dobbiamo andare a casa.” Provò la madre, tirando di più la felpa del bambino, strattonandolo, con il risultato che il neonato si aggrappò più forte al collo di Sammy e ululò come se lo stessero scannando, aggrappandosi così a Sammy finì che anche Sammy gridò per la pressione e Dean si spaventò, spingendo via la donna.
“Gli sta facendo male. Sta facendo male a mio fratello.” disse, spingendola via.
 
La donna, scoppiò a piangere, in ginocchio, sul tappeto, a singhiozzi, John, a quel punto, scioccato come tutti, si avvicinò timidamente alla donna, mettendole una mano gentile sulla spalla.
“Karen, parliamo?”

Il suono era gentile ed era la prima volta che diceva il suo nome.
A volte basta poco per rassicurare una persona ferita.
Un tono gentile, pronunciare il suo nome con dolcezza.
Annuì.

E parlarono.






















Note dell'autrice: questa storia non era prevista nel mio registro xd
mi è venuta in mente perchè oggi a colazione, appunto in questo fantomatico supermercato che accenno xd ho visto un bambino dagli occhi meravigliosamente blu <333
e non so perchè, ho pensato a Cas <333
vi assicuro che non avevo intenzione di rubarlo ahha e che la madre c'era ed era presente xd
però mi ha ispirato questa storia!!
spero che non prendiate in antipatia questa storia perchè tratta un argomento così delicato, assicuro tutti che non sto incoraggiando il rapimento di bambini xd
c'è un motivo specifico per cui ho scritto questa storia e vi sarà più chiaro più avanti ^^
   
 
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